La ricerca della parola

Nel 1937 arrivò nelle sale il film Biancaneve e i sette nani, tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Walt Disney modificò leggermente la trama, e soprattutto diede un nome ai sette nani, di fatto creandoli come personaggi autonomi: Dotto (Doc), Gongolo (Happy), Eolo (Sneezy), Cucciolo (Dopey), Brontolo (Grumpy), Mammolo (Bashful) e Pisolo (Sleepy).

Il nano più curioso è Cucciolo, il cui nome originale significa addormentato, poco sveglio. È il nano più giovane e non parla.
Si narra che il motivo del suo silenzio sia l’insoddisfazione di Disney per i doppiatori: non si riusciva a trovarne uno adatto e perciò decise di renderlo muto.

La spiegazione narrativa è invece di una poesia notevole: non ha mai provato a parlare. Continua a leggere “La ricerca della parola”

I’ll teach you differences

Re Lear, dopo aver abdicato in favore delle figlie Regan e Goneril, è ospite di quest’ultima. Nonostante abbia mantenuto il titolo di re, non ha più alcuna autorità, e Osvaldo, servo di Goneril, gli manca di rispetto.
Kent, fedele servitore di Lear, interviene in favore del suo re stendendo con uno scambetto Osvaldo e scacciandolo con le seguenti parole: Come, sir, arise, away! I’ll teach you differences: away, away! Continua a leggere “I’ll teach you differences”

Non riproducibile

Il modo migliore per ammirare un dipinto è recarsi al museo che lo espone. Tuttavia, se il quadro in questione è esposto dall’altra parte del globo, un buon libro d’arte può egregiamente sopperire.
Indubbiamente si tratta di un surrogato: una riproduzione è necessariamente imperfetta per dimensioni, colori, luminosità e soprattutto contesto.
Tutte variazioni, tuttavia, che possono anche essere considerate marginali. Il contesto originale del quadro è infatti irrimediabilmente perduto: i musei sono un’invenzione relativamente recente della storia, le esposizioni vengono organizzate in base ad un criterio sempre diverso, e ogni museo ha le sue peculiarità (il Guggenheim di New York non è la stessa cosa del Mart di Rovereto, anche se le opere esposte fossero le stesse). Le dimensioni, forzando un po’ il discorso, dipendono dal contesto: ammirare da una certa distanza un quadro grande non è molto diverso che osservare da vicino un quadro di dimensioni più modeste. I colori infine non sono eterni: la loro lucentezza e intensità è purtroppo destinata a scemare con il tempo, o a venire modificata da restauri, eppure non ci sentiamo ingannati se un quadro o un affresco ha perso un po’ di colore. Continua a leggere “Non riproducibile”

L’unione fa la forza

Uniti è sicuramente meglio che divisi, ed in effetti da più parti si odono appelli all’unità.

Ma per cosa ci si vuole unire?
Per condividere un percorso, per discutere insieme un ideale, per vivere insieme delle esperienze, per aiutarsi?
Oppure per non sentirsi soli, per avere più forza contro il nemico?

Nel secondo caso, meglio soli che male accompagnati.

Il segreto

Pacta servanda sunt. Gli impegni vanno rispettati: questo principio vale, banalmente, per gli individui come per le entità collettive quali società, associazioni e nazioni.

Un accordo, ad esempio una promessa, tra due persone è vincolante: non mantenere la parola data è biasimevole e, nel caso dei contratti, sanzionabile.
Un accordo internazionale tra stati, anche in assenza di un’autorità superiore in grado di sanzionare, è vincolante. Una sorta di imperativo politico, da affiancare agli imperativi categorici di kantiana memoria. Continua a leggere “Il segreto”

Le fondamenta di Cartesio

Riassunto: al mondo esistono troppi libri e occorre trovare un modo per stabilire quali libri è bene leggere e quali, invece, bruciare.

Dopo Socrate, vediamo cosa riusciamo ad imparare da un altro grande nome della filosofia: Cartesio. Continua a leggere “Le fondamenta di Cartesio”

In bianco e nero

Un lettore del sito AskPhilosophers pone la domanda “Perché gli oggetti bianchi sono sempre opachi?”.
Richard Heck fornisce una risposta decisamente poco filosofica: “Ho qui davanti a me un foglia di carta plastificata usata in rosticceria, è bianco e vedo attraverso di esso”.

Immaginiamo un dialogo tra Richard Heck e un altro incuriosito lettore di AskPhilosophers, Ludovico. Continua a leggere “In bianco e nero”

Contro la contro-informazione

Una breve dimostrazione sulla non esistenza della contro-informazione.

L’informazione è rappresentata dalle testate giornalistiche tradizionali (carta stampata, radio, televisione, siti internet). La contro-informazione è invece tutto il resto: è l’informazione alternativa, non ufficiale, indipendente, magari clandestina, e per tutto questo più vera e autentica, secondo i suoi estimatori.

Continua a leggere “Contro la contro-informazione”

Razionalmente ignoranti

Dal 1987 esiste, in Italia, la UAAR, Unione degli Atei ed Agnostici Razionalisti. Lo scopo dell’associazione, il cui comitato direttivo è composta, tra gli altri, da Margherita Hack, Piergiorgio Odifreddi e Sergio Staino, è promuovere la conoscenza delle teorie atee ed agnostiche, sostenere il confronto tra le varie visioni del mondo e opporsi fermamente ad ogni intolleranza e discriminazione. Continua a leggere “Razionalmente ignoranti”

L’armata dei filosofi

Nel 1845 Karl Marx osservava che, fino a quel momento, i filosofi si erano limitati ad interpretare il mondo in modi diversi, mentre il vero problema consiste nel cambiarlo (Tesi su Feuerbach, XI).
Gianni Vattimo osserva che, dopo Gadamer, occorre superare la contrapposizione tra interpretare e cambiare il mondo, dal momento che interpretare è già un cambiare il mondo. Continua a leggere “L’armata dei filosofi”