I rischi reali della pedofilia virtuale

Leggo sulla BBC di una vasta rete per la vendita di fotografie pornografiche con minori – non solo ragazze molto giovani, ma anche bambini – generate da intelligenze artificiali. In molti Paesi queste immagini sono illegali quanto quelle autentiche.

La mia prima reazione non è certo di sorpresa: era prevedibile che delle persone avrebbero prodotto è venduto simili immagini. No, la mia prima reazione è di disgusto, innescato dalla semplice idea di immagini di abusi su minori.

Però non c’è alcun abuso su persone reali: queste immagini sono e restano disgustose ma, al contrario di autentiche fotografie, per realizzarle nessuno ha sofferto.

È un argomento che l’articolo della BBC affronta di sfuggita:

The National Police Chiefs’ Council (NPCC) lead on child safeguarding, Ian Critchley, said it would be wrong to argue that because no real children were depicted in such “synthetic” images – that no-one was harmed.

Solo che come unico argomento abbiamo quello del piano inclinato, ricalcando un po’ la retorica di alcune campagne antidroga (inizi da uno spinello e poi…)

He warned that a paedophile could, “move along that scale of offending from thought, to synthetic, to actually the abuse of a live child”.

Solo che posso pensare a una situazione diametralmente opposta: una persona con pulsioni pedofile che sfrutta immagini virtuali per placarle senza danneggiare nessuno.

Molto probabilmente non è la strategia migliore per gestire queste pulsioni, ma visto che le iniziative di prevenzione sembrano basarsi quasi esclusivamente sulla punizione e quasi nulla sull’assistenza e il sostegno, direi che non ci sono molte alternative.

Un argomento secondo me più convincente riguarda la normalizzazione degli abusi e della sessualizzazione dell’infanzia: vero che per produrre quelle fotografie virtuali non ci sono stati abusi, ma permetterne la diffusione renderebbe quegli abusi socialmente più accettabili.

Questo argomento si applica anche agli stupri che troviamo nella pornografia con adulti e in generale nelle opere di finzione. Con rischi di eccessi nella sua applicazione.

2 commenti su “I rischi reali della pedofilia virtuale

  1. Perplessità condivisibili. Noto però che siamo esseri ben strani: nella finzione (film, giochi, letteratura eccetera) senza tante domande ammettiamo la rappresentazione delle peggiori nefandezze umane (omicidi, guerre, stermini di massa, inquinamento, sevizie psicologiche, stupri & C.) ma sulla pedofilia facciamo una eccezione.

  2. @ilcomizietto: Indubbiamente la pedofilia desta più allarme sociale e c’è quindi maggiore attenzione. Però non è che la pedofilia sia assente dalla finzione o in un film si possano mostrare stupri o torture (o anche rapporti sessuali consensuali) come si vuole.

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