L’autore

Chi sono io?

Una biografia spiccia mi vede nascere a Locarno nel 1978, ottenere la maturità scientifica a Lugano nel 1997 e la laurea in filosofia nel 2003 a Milano, sposarmi nel 2005, avere il primo figlio nel 2010 e poi una seconda nel 2014; ottenere il dottorato in filosofia del diritto nel 2016 e nel 2019 la nascita del terzo figlio. In tutto questo ho lavorato come tecnico e consulente informatico, correttore di bozze, giornalista e addetto alla comunicazione.

Una presentazione riduttiva che si può potrebbe migliorare con una biografia più completa o, per la parte più professionale, il profilo su LinkedIn. Oppure cambiare approccio e riconoscere che una persona è prima di tutto quello che mangia, che beve, che ascolta, che legge, che vede e così via.
Quello che segue è un elenco rapsodico di cose che fanno parte di me, non una classifica ragionata: i primi non sono necessariamente superiori agli ultimi e neppure gli inclusi agli esclusi. Periodicamente cercherò di aggiornare questo elenco. Niente link, ma nell’era dei motori di ricerca non dovrebbe essere difficile trovare riferimenti precisi.

Per contattarmi o vedere le mie varie identità digitali, c’è la pagina Ego 2.0.

Ulteriori spiegazioni su questa strana presentazione.

Mangiare e bere

  • Troffie al pesto
  • Panzerotti pugliesi
  • Raclette
  • Peperoni (preparati in tutti i modi immaginabili e possibili)
  • Insalata di cavolfiore con capperi e cipolle
  • Latte di mandorle
  • Tè Earl Grey
  • Tè Lapsang souchong
  • Chinotto
  • Ginger Beer
  • Anguria
  • Granita al caffè
  • Brioche con la crema di pistacchio
  • Caffè turco
  • Baklava

Muoversi

  • Camminare
  • Treno
  • Nuotare
  • Barca a vela
  • Bicicletta

Luoghi

  • I boschi dietro casa mia
  • Val Bedretto
  • Quel ramo del lago di Lugano che volge verso Porlezza
  • La pianura padana vista da Bergamo Alta
  • Il lago Balaton in Ungheria
  • La laguna di Venezia
  • Lucerna
  • Parco Lambro a Milano
  • La cattedrale di Trani
  • Potsdamer Platz a Berlino
  • Palazzo del Bo a Padova (dove si trova la cattedra di Galileo)
  • Joseph M. Olbrich, Palazzo della Secessione, Vienna
  • La Vieille-Ville di Ginevra
  • Parigi (il Quartiere latino in particolare)
  • Parlamento di Budapest, alla sera
  • Le Corbusier, Cappella di Ronchamp

Leggere e guardare

  • Il Post
  • J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli (pure nella traduzione di Ottavio Fatica)
  • George Orwell, 1984
  • Massimo Pigliucci, Come essere stoici
  • Fredrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia
  • Ludwig Wittgenstein, Ricerche filosofiche
  • Maurice Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione
  • Marco Ciardi, Breve storia delle pseudoscienze
  • Robert Nozick, Anarchia, stato e utopia
  • Johann Wolfgang Goethe, La teora dei colori
  • The Conversation
  • Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio
  • Gary Larson, The Far Side
  • Benedek Fliegauf, Whomb
  • Vera Gheno, Potere alle parole
  • La guerra lampo dei fratelli Marx
  • Sidney Lumet, La parola ai giurati
  • Fritz Lang, Anche i boia muoiono
  • Emily Brontë, Cime tempestose
  • Joss Whedon, The Avengers

Ascoltare

  • Henryk Górecki, Symfonia pieśni żałosnych
  • Francesco Costa, Morning (il podcast della rassegna stampa del Post)
  • Niccolò Paganini, Concerto per violino e orchestra n. 4 in re minore
  • Richard Wagner, L’anello dei Nibelunghi
  • Gli audiolibri di Harry Potter letti da Stephen Fry e Francesco Pannofino
  • Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 7 in la maggiore
  • Max Richter, Beethoven Opus 2020
  • A Clockwork Orange soundtrack
  • Wolfgang Amadeus Mozart, Don Giovanni
  • Hector Berlioz, Symphonie Fantastique
  • Giacomo Puccini, Turandot
  • Philip Glass, Einstein on the Beach
  • Azymuth, Light as a Feather
  • Yonathan Avishai, Joys and Solitudes

3 commenti su “L’autore

  1. Anch’io sono quello che mangio,che bevo, che ascolto,che leggo, che studio ma li considero un mezzo per migliorare la mia vita,non il fine della mia vita,perchè sono troppo poco per sentirmi realizzato, poichè sò di avere pure l’anima,che non essendo materiale non può deperire e segue l’impulso di unirsi al suo Creatore. Nell’ Antico Testamento Giobbe dice: Sono certo che, quando il mio corpo sarà dissolto,senza i miei occhi vedrò il mio Creatore.

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