Chi ha fatto tutto ciò?

Un commento di Eno mi invita a riflettere sulle collettività:

una collettività è innanzitutto una stenografia, un nome breve, un po’ arbitrario e riassuntivo, per tutti i suoi membri.

In seconda battuta la collettività è anche di più, e perfino “fa”: è l’intreccio delle azioni individuali, il sorgere di effetti involontari da azioni volontarie, il sorgere di norme spontanee.

Ma questo “essere di più” noi possiamo capirlo solo se cominciamo dal basso, cioè pensiamo che gli individui sono i basamenti e il resto, lungi dall’essere fuffa o nuda nomina, ci poggia sopra.

Riassumendo in maniera abbastanza brutale: le collettività esistono, sono soggetti a tutti gli effetti, tuttavia sono soggetti derivati, soggetti di secondo ordine rispetto agli individui che costituiscono il primo ordine. Continua a leggere “Chi ha fatto tutto ciò?”

Fisiologia o patologia dell’Europa?

Recensione fenomenologica: invece di descrivere il contenuto del libro, si vuole provare a descrivere la particolare, personale e limitata lettura del libro. Un esperimento forse interessante, forse banale, forse noioso. Sicuramente lungo, perché è possibile riassumere i contenuti di un libro, non le sensazioni che questo libro ha generato.

L’acquisto

Libreria XXX. Con i libri trovati sinora (Vincenzo Vitiello ed Emanuele Severino, Ricordati di santificare le feste e Eugenio Lecaldano, Un’etica senza Dio) la spesa totale è di 27 euro. Se voglio usufruire dello sconto di 30 euro devo trovare qualche altro libro da acquistare, interessante e non troppo costoso. Esclusi, a malincuore, alcuni corposi saggi in edizione rilegata: attenderanno un momento più propizio. L’occhio cade su un libercolo dalla orribile copertina viola: Relativismo, nichilismo, individualismo. Il sottotitolo è decisamente intrigante: Fisiologia o patologia dell’Europa? L’autore è Dario Antiseri, l’editore Rubbettino. Quarta di copertina: solo sette euro, il prezzo è perfetto. Cerchiamo di capire se è anche interessante:

Se nell’individualismo si insiste a vedere la resa al basso istinto dell’egoismo e della rapina, il relativismo e il nichilismo sarebbero addirittura il cancro dell’Occidente. Le accuse, dunque, sono delle più gravi. Ma sono esse anche sostenibili e ben fondate?

Sì, sembra interessante.

Alcuni minuti dopo, mentre aspetto il tram, inizio a sfogliare l’imprevisto acquisto. Continua a leggere “Fisiologia o patologia dell’Europa?”

Lost in translation 3

John Anderton si rende conto che qualcuno ha cercato di incastrarlo, e vuole giustamente sapere chi ha ordito il diabolico piano. L’unico che può rispondere alla sua domanda è Leo Crow, il quale gli risponde… già, cosa risponde Leo Crow a John Anderton, il poliziotto della pre-crimine interpretato da Tom Cruise nel film di fantascienza Minority Report (USA 2002, regia di Steven Spielberg)? Continua a leggere “Lost in translation 3”

Madre e figlia

Malvino vuole eliminare la teologia.
Intento lodevole, dal quale non si cercherà assolutamente di distorglielo, nonostante l’eroico gesto sia destinato al fallimento: la teologia (purtroppo? per fortuna?) sopravviverà.

La teologia è figlia della filosofia, e per uccidere la figlia si può e si deve assassinare la madre.
Concediamo pure a Malvino che la filosofia abbia, un bel giorno, partorito la teologia. Siamo però sicuri che, uccisa la madre, anche la figlia scompaia? Solitamente i figli sopravvivono ai genitori. Inoltre uccidere la filosofia non sembra affatto impresa più facile che l’uccidere la teologia: anche la filosofia (e qui ho pochi dubbi: per fortuna) sopravviverà. Continua a leggere “Madre e figlia”

Sulla possibilità di conoscere il Tutto

Dalla morte, dal timore della morte prende inizio e si eleva ogni conoscenza circa il Tutto. Rigettare la paura che attanaglia ciò ch’è terrestre, strappare alla morte il suo aculeo velenoso, togliere all’Ade il suo miasma pestilente, di questo si pretende capace la filosofia. Tutto quanto è mortale vive in questa paura della morte, ogni nuova nascita aggiunge nuovo motivo di paura perché accresce il numero di ciò che deve morire. Senza posa il grembo instancabile della terra partorisce il nuovo e ciascuno è indefettibilmente votato alla morte, ciascuno attende con timore e tremore il giorno del suo viaggio nelle tenebre. Ma la filosofia nega questa paure della terra.

Franz Rosenzweig, La stella della redenzione (Der Stern der Erlösung), trad. it di Gianfranco Bonola, Milano, Vita e Pensiero, 2005

David Chalmers è Dio

David ChalmersPartendo dalle ricerche di Frank Ramsey e G.E. Moore, David Chalmers, in un breve ma intrigante articolo scritto insieme a Alan Hájek, conclude che lui è Dio o, per essere più precisi, che ogni essere razionale possiede, almeno da un punto di vista epistemologico, i poteri di Dio.

La dimostrazione di Chalmers a Hájek parte da una semplice constatazione:

Una persona S accetta l’affermazione “Se p allora q” se, una volta accettato p, accetta anche q.

Considerando l’affermazione “Se p, allora io credo p“, è ovvio che il soggetto, se accetta p, accetta anche di credere p.
D’altra parte, considerando l’affermazione “se io credo p, allora p“, è altrettanto ovvio che il soggetto che accetta di credere p accetta anche p.

Un soggetto razionale non può quindi che accettare tutte le istanze delle affermazioni condizionali “Se p allora credo p” e “Se credo p allora p”, e ciò significa che un soggetto razionale è onnisciente e infallibile.

In una breve nota a piè di pagina Chalmers e Hájek spiegano dove stia l’inghippo, ma non voglio rovinare la sorpresa.

Il senso morale

Apprendo, grazie alla notevole opera di Maurizio Colucci, che uno dei capitoli del libro di Richard Dawikins The God Delusion è dedicato al senso morale, ossia alla capacità di giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Qual’è l’origine dei sentimenti di giusto e sbagliato?
È questa la domanda dalla quale prende inizio il discorso di Dawkins. La risposta, per chi conosce il personaggio, è abbastanza scontata: il senso morale è innato, iscritto nel nostro cervello dal corso dell’evoluzione che ha selezionato alcune attitudini morali eliminandone altre. Continua a leggere “Il senso morale”

Un giorno, in edicola…

Vicino ad una edicola in una via affollata del centro.

Lei: Ciao. Scusa il ritardo. È molto che aspetti?

Lui: Non ti preoccupare: ho letto un po’ di riviste.

Lei: Riviste? Ma da quanto tempo sei qui? E poi dove sono le riviste che avresti letto?

Lui: Non mi sono spiegato bene: ho letto le copertine delle riviste esposte. – indica una delle pareti esterne dell’edicola, interamente ricoperta di riviste – Una lettura molto interessante.

Lei: Interessante? Le copertine?

Continua a leggere “Un giorno, in edicola…”