Scuotere la testa

Skype per Mac, ultima versione (2.7):

Orribile traduzione di Skype

Nel disegnino si distinguono chiaramente due mani, eppure per il traduttore handshake significa scuotere la testa.

Un’altra perla viene da iTunes:

Abbassato al massimo

Il volume è abbassato al massimo: cosa aspetti ad alzarlo al minimo?

Lost in translation 5

Sarà una questione di esterofilia, ma le Ferrovia Federali Svizzere offrono un servizio di qualità infinitamente superiore rispetto ai (dis)servizi di Trenitalia.

I treni svizzeri sono evidentemente così puntuali e confortevoli che la direzione delle FFS ha deciso di puntare su alcuni servizi aggiunti per i quali i poveri utenti di Trenitalia non osano neppure sperare: un parrucchiere sul treno. Non c’è altro modo di interpretare la newsletter MobilBonus del 2 marzo 2007 che parla infatti di “ricce novità per il tempo libero”:

MobilBonus newsletter ricce novità

Rimane da capire coma come mai nessuno, nella foto, ha i capelli ricci. Forse devono ancora prendere il treno.

Una miniera di teologia (Lost in translation 4)

Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e uno tra i più importanti teologi italiani, presenta, nelle pagine di Avvenire, un interessante parallelismo tra teologia e informatica.
Questa due attività umane sono strettamente imparentate tra loro, e Forte ha buon gioco a mostrare che la logica di fondo della teologia è la stessa dell’informatica. Peraltro, è la logica di fondo di ogni attività umana, e quindi il legame di parentela tende un pochino a sfumare.

L’articolo è molto interessante, tuttavia è viziato da un piccolo errore: l’argomentazione si basa sull’utilizzo, in ambito informatico, di alcuni termini della teologia: “salvare”, “convertire” e “giustificare”. Sulla conversione nulla da dire, ma giustificare, nel senso di allineare le righe di testo alla stessa lunghezza, è termine della tipografia, non dell’informatica. “Salvare”, inoltre, è una brutta traduzione dell’inglese “Save” che sarebbe più corretto tradurre con “registra”: e tanti saluti alla teologia, perché “registrare le anime” è oscena burocrazia dello spirito.

Lost in translation 3

John Anderton si rende conto che qualcuno ha cercato di incastrarlo, e vuole giustamente sapere chi ha ordito il diabolico piano. L’unico che può rispondere alla sua domanda è Leo Crow, il quale gli risponde… già, cosa risponde Leo Crow a John Anderton, il poliziotto della pre-crimine interpretato da Tom Cruise nel film di fantascienza Minority Report (USA 2002, regia di Steven Spielberg)? Continua a leggere “Lost in translation 3”

Lost in translation 2

Il cuculo è un uccello particolare: non ha un proprio nido e depone quindi l’uovo all’interno del nido degli altri uccelli. Il piccolo del cuculo, una volta nato, si sbarazza dei fratellastri e riesce ad ingannare i genitori adottivi che lo nutrono amorevolmente.
In inglese, cuculo (cuckoo) indica anche una persona pazza, e questo spiega perché Ken Kesey, nel 1962, intitolò il romanzo ispirato alla sua esperienza, come operatore, in un ospedale psichiatrico Qualcuno volò sul nido del cuculo (in inglese One Flew Over the Cuckoo’s Nest). Continua a leggere “Lost in translation 2”

Lost in translation

Tim Harfod è un giornalista economico, editorialista del Financial Times e autore del fortunato libro The Undercover Economist (L’economista mascherato), una esposizione dei principi economici pregevole per la sua chiarezza e semplicità.
Il quinto capitolo è dedicato al problema dell’informazione asimmetrica: cosa succede quando uno dei due soggetti coinvolti in una transizione ha a disposizione informazioni che l’altro, invece, ignora. È il caso, ad esempio, delle vendite di auto usate (il venditore conosce il valore effettivo dell’auto, il probabile acquirente no) e delle assicurazioni. Continua a leggere “Lost in translation”