Che ne è del giurista?

Che ne è del giurista, il quale si trova di fronte a un diritto senza verità? a norme non sorrette né da fede religiosa né da autorità di tradizione?
Egli, oramai chiuso nella gabbia del diritto positivo, sa che non c’è una logica eterna del diritto, valevole in tutti i luoghi e in tutti i tempi. Una tal logica presupporrebbe proprio ciò che il giurista moderno nega e rifiuta: l’esistenza di un diritto perenne, divino o naturale o razionale, di cui quella logica rispecchierebbe i contenuti. Ci sono tante logiche quanti diritti: ossia nozioni e concetti, utilizzabili bensì per l’intelligenza di una norma o di un gruppo di norme, ma, al pari di queste, mutevoli relativi precarî.

Natalino Irti, Nichilismo e concetti giuridici, Editoriale Scientifica, 2005, pp. 18-19

Nichilismo blog

La sfida posta dai milioni che bloggano è come superare la mancanza di significato senza ricadere nelle strutture di significato centralizzate.

Così si conclude la terza parte del saggio di Geert Lovink sulla blogosfera, gentilmente tradotta in italiano da Caffè Europa.

I blogger sono nichilisti perché «postano nel Nirvana e hanno trasformato la loro futilità in una forza produttiva», assistendo «gli utenti nel loro passaggio dalla Verità al Niente».

Nella seconda parte si scopre che i blog sono anche cinici.

Fisiologia o patologia dell’Europa?

Recensione fenomenologica: invece di descrivere il contenuto del libro, si vuole provare a descrivere la particolare, personale e limitata lettura del libro. Un esperimento forse interessante, forse banale, forse noioso. Sicuramente lungo, perché è possibile riassumere i contenuti di un libro, non le sensazioni che questo libro ha generato.

L’acquisto

Libreria XXX. Con i libri trovati sinora (Vincenzo Vitiello ed Emanuele Severino, Ricordati di santificare le feste e Eugenio Lecaldano, Un’etica senza Dio) la spesa totale è di 27 euro. Se voglio usufruire dello sconto di 30 euro devo trovare qualche altro libro da acquistare, interessante e non troppo costoso. Esclusi, a malincuore, alcuni corposi saggi in edizione rilegata: attenderanno un momento più propizio. L’occhio cade su un libercolo dalla orribile copertina viola: Relativismo, nichilismo, individualismo. Il sottotitolo è decisamente intrigante: Fisiologia o patologia dell’Europa? L’autore è Dario Antiseri, l’editore Rubbettino. Quarta di copertina: solo sette euro, il prezzo è perfetto. Cerchiamo di capire se è anche interessante:

Se nell’individualismo si insiste a vedere la resa al basso istinto dell’egoismo e della rapina, il relativismo e il nichilismo sarebbero addirittura il cancro dell’Occidente. Le accuse, dunque, sono delle più gravi. Ma sono esse anche sostenibili e ben fondate?

Sì, sembra interessante.

Alcuni minuti dopo, mentre aspetto il tram, inizio a sfogliare l’imprevisto acquisto. Continua a leggere “Fisiologia o patologia dell’Europa?”

Nulla, a parte il nichilismo

La vita è solo un’ombra che cammina,
un povero attorello sussiegoso
che si dimena sopra un palcoscenico
per il tempo assegnato alla sua parte,
e poi di lui nessuno udrà più nulla:
è un racconto narrato da un idiota,
pieno di grida, strepiti, furori,
del tutto privi di significato!

Così il povero Macbeth, nel finale dell’omonima tragedia di Shakespeare (atto V, scena V, trad. it. di Goffredo Raponi).
L’immagine è potente: la vita è solo un’ombra che cammina (a walking shadow), non esiste se non nel suo opporsi alla luce, e nulla rimarrà di essa, è come il racconto di un idiota: privo di significato. Perché l’attorello sussiegoso (poor player) continua a dimenarsi sul palcoscenico? Che senso ha continuare a recitare una parte priva di significato? Continua a leggere “Nulla, a parte il nichilismo”