Darwin Free

Per la sua presentazione anti-evoluzionista, il dottor Oktar Babuna ha utilizzato dei portatili Apple (sul palco erano presenti dua MacBook Pro e, a un certo punto, è apparso anche un MacBook Air).
È un aspetto poco noto, ma il cuore del sistema operativo Mac OS X si chiama Darwin. E così, per spiegare alla platea che l’evoluzione è una frode scientifica e che Darwin è la causa di un paio di guerre mondiali, il professor Babuna ha utilizzato del software intitolato al naturalista inglese. Continua a leggere “Darwin Free”

Forse non tutti sanno che

Forse non lo sapete, ma Darwin è il diretto responsabile della prima guerra mondiale, della seconda guerra mondiale, del comunismo, del fascismo e del materialismo. In totale sono 350 milioni di morti. Continua a leggere “Forse non tutti sanno che”

L’altro nome dell’illusione

Sono  molto tentato di andarci. Qualcuno mi vuole fare compagnia?Conferenza creazionista 1
Conferenza creazionista 2
Da notare il collegamento in diretta con il famoso (famigerato?) Harun Yahya e gli interessanti temi che verranno affrontati: ingannevoli interpretazioni dei fossili; l’evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola; la termodinamica confuta l’evoluzione, la teoria dell’evoluzione: una predisposizione al materialismo.
Tra l’altro: qualcuno sa cosa sia il vicolo cieco della molecola?

Il viagra morale è scaduto

“Viagra morale” è una notevole espressione coniata, se non sbaglio, da Daniel Dennett per riferirsi alle teorie che vedono nella religione il fondamento ultimo dell’etica. Se è vero che la religione migliora il nostro senso morale, allora la credenza in Dio è una sorta di viagra morale.

Ma è poi vero che credere in Dio rende le persone più buone?
Senza nessuna pretesa di scientificità, ho scoperto che tra i prestatori di Kiva, il sito che si occupa di micro credito, il gruppo degli Atei, Agnostici, Scettici, Liberi pensatori, umanisti e non religiosi ha prestato soldi per 1,649,075 dollari, mentre i Cristiani per appena 1,003,800.
Il numero di prestiti per persona è in realtà più alto per i cristiani, e Kiva non costituisce che un piccolo spazio nel quale manifestare la propria moralità. Ugualmente, credo che si possa comunque affermare che i non religiosi sono morali quanto i religiosi. Insomma, il viagra è scaduto e non funziona.

Lo stato di diritto

Più che una definizione, è uno slogan: lo stato di diritto è il governo delle leggi al quale si contrappone il governo degli uomini.
Non credo sia possibile ottenere una definizione migliore di questo slogan uellodi stato di diritto è una prassi più che un concetto, ed è alla prassi, al concreto agire che bisogna guardare, se si vuole comprendere che cosa è lo stato di diritto, e valutare se è preferibile alle alternative. Continua a leggere “Lo stato di diritto”

Della prontezza sociale

Il quarto incontro dei seminari SIFA-FilDir (Filosofia analitica e Filosofia del diritto), dedicato agli aspetti giuridici e morali del matrimonio omosessuale, si è concluso con una domanda rimasta aperta: è vero che la società non è (ancora) pronta ad accettare il matrimonio omosessuale?

È una intuizione da poltrona,1 bisognosa di verifica sperimentale, ma io credo che molte persone siano pronte ad accettare un matrimonio omosessuale, ma non il matrimonio omosessuale.
Una singola coppia di omosessuali potrebbe tranquillamente ricevere approvazione, e questo vale anche per l’immaginario collettivo della televisione, dove in effetti vi sono più coppie omosessuali. Ma la questione del matrimonio omosessuale in generale, la possibilità di aprire (o di non chiudere) il matrimonio alle persone dello stesso sesso è faccenda percepita diversamente. In un certo senso è giusto così: gli argomenti ad hominem (ai quali sarà dedicato, secondo programma, il prossimo incontro) non sono buoni argomenti; rimane comunque curioso come certi (pseudo) argomenti non reggano un esempio concreto.

  1. Scrivo questa breve riflessione sullo scomodo sedile di un treno con il riscaldamento guasto – assimilabile a una poltrona visto che non c’è modo di condurre esperimenti, ma almeno viene meno la retorica dell’ozioso intellettuale che pigramente riflette sui massimi sistemi. []

Meglio gay che omosessuali

Leggo con un certo stupore:

CBS just found that if you ask Americans how they feel about “gay men and lesbians” serving in the military, a large majority support it. But if you ask people whether “homosexuals” should be allowed to serve in the military, support drops.

La CBS ha appena scoperto che se si chiede agli americani che cosa pensano della possibilità per “gay e lesbiche” di prestare servizio nelle forze armate, una larga maggioranza è favorevole. Ma se la domanda riguarda gli “omosessuali”, il sostegno crolla.

Che cosa mi stupisce?
Non certo la scoperta che la scelta delle parole possa influenzare la risposta: si tratta di un fenomeno oramai molto conosciuto (effetto cornice). Continua a leggere “Meglio gay che omosessuali”

Modesta proposta per la reintroduzione della schiavitù

Un clandestino esiste unicamente e semplicemente come essere umano, non come cittadino. Così, in parte, è già; così, temo, sarà sempre di più in futuro. Il clandestino non ha vita sociale – non nel senso che non ha amici, ma nel senso che non è parte della società, non ha documenti che attestino la sua esistenza sociale e giuridica.

Può lavorare, ma non può avere un contratto. Può ricevere soldi, ma non può avere un salario. E se non viene pagato, può lamentarsi, ma non può denunciare il datore di lavoro. Il clandestino può essere picchiato, perché non può fare causa per aggressione. Non può essere ucciso, perché l’omicidio di un clandestino è sempre un omicidio, ma se riesci a nascondere l’accaduto hai buone possibilità di cavartela, dal momento che difficilmente ci saranno indagini (chi denuncerà la scomparsa del clandestino?).

Vista la situazione, la schiavitù costituirebbe un miglioramento, non un peggioramento della  situazione per questi esseri umani. Continua a leggere “Modesta proposta per la reintroduzione della schiavitù”

Niente meglio della tua poltrona

Campagna abbonamenti ResetCampagna abbonamenti della rivista Reset:

Per pensare, niente meglio della tua poltrona

Questo slogan sembra riprendere, in negativo, l’inno del movimento della filosofia sperimentale: Out of the Armchair and into the Streets (giù dalla poltrona e nelle strade). Sembra perché, secondo me, semplicemente chi si è occupato di questa comunicazione pubblicitaria ignora la polemica verso i “pensatori da poltrona”.

Dalla diversa valenza intellettuale che ha la poltrona si potrebbe trarre qualche conclusione sullo stato della filosofia – e del pensiero in generale – in Italia. Ma si dia il caso che scriva queste note comodamente seduto in poltrona, e la proposta di abbonamento non mi sembra una ricerca sperimentale sufficientemente rappresentativa.

Naturalmente famiglia

La Convenzione [ONU sui diritti dell’infanzia], nel preambolo, indica la famiglia “quale ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli”. Ebbene, è proprio la famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, l’aiuto più grande che si possa offrire ai bambini.

Così Benedetto XVI ai partecipanti alla XIX Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
L’aiuto più grande per un bambino è una famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. È l’ambiente naturale, qualsiasi cosa il termine naturale, qui, voglia dire. L’uomo è un animale naturalmente culturale: contrapporre natura e cultura non ha molto senso. Non ha quindi molto senso neppure l’accostamento tra le parole del papa e la notizia nella quale mi sono imbattuto oggi:

Una coppia di albatros femmine, hanno fatto schiudere con successo un uovo nella colonia neozelandese del Royal Albatross Centre.
Il padre appartiene alla colonia degli albatros reali, ma non si sa esattamante chi sia.
Certamente ora le due mamme si prenderanno cura del loro pulcino.
Lyndon Perriman del Dipartimento di conservazione della Nuova Zelanda, ha detto che per i prossimi sei mesi i genitori si alterneranno, scambiandosi i ruoli ogni due giorni: uno proteggerà il figlio dai predatori, mentre l’altro andrà a cacciare in mare.

Non è detto che quello che accade agli albatros abbia una qualche importanza per “l’ambiente naturale per la crescita e il benessere” degli esseri umani. Certo è interessante pensare che, forse, come uomini potremmo avere più possibilità di quelle di cui dispongono gli albatros.