Il sapore del tè

Tarsky, il logico e matematico polacco nato nel lontano 1901, per esemplificare il concetto di verità affermò che «’La neve è bianca’ è vera se e solo se la neve è bianca».
L’idea di base è molto semplice: una affermazione, come “La neve è bianca” (si notino le virgolette), è vera se e solo se corrisponde alla realtà, cioè se la neve è bianca (si noti l’assenza delle virgolette). La verità riguarda quindi il linguaggio, e consiste semplicemente nel rimuovere le virgolette, ossia nel verificare. In una frase: la verità è aprire gli occhi e guardare. Continua a leggere “Il sapore del tè”

Non ci credo, non ti credo

Cartesio invita a compiere un gesto all’apparenza semplice, in realtà terribilmente complesso: dubitare di tutto. La vera conoscenza non può che iniziare dal dubbio radicale e totale: immaginare che tutte le nostre conoscenze siano sbagliate, una mera illusione, un inganno.
La realtà potrebbe essere radicalmente diversa da quella che, intuitivamente, ci appare: il mondo potrebbe non esistere, il nostro corpo potrebbe essere molto diverso o, addirittura, potrebbe non esserci affatto.
Per quanto assurde possano sembrare queste ipotesi, occorre prenderle in considerazione, valutarle. Continua a leggere “Non ci credo, non ti credo”

La ricerca della verità

Nel 1302 Enrico Scrovegni fece costruire una cappella a ridosso del suo palazzo di famiglia, a Padova.
Pare che lo scopo del ricco patavino fosse quello di rimediare alla cattiva fama del padre, noto usuraio. Se così è stato, fu ottima la scelta di affidare l’incarico di affrescare l’interno della chiesa a Giotto: settecento anni dopo il nome degli Scrovegni è associato agli affreschi nella cappella, non certo ai trascorsi del poco illustre genitore di Enrico. Continua a leggere “La ricerca della verità”

I’ll teach you differences

Re Lear, dopo aver abdicato in favore delle figlie Regan e Goneril, è ospite di quest’ultima. Nonostante abbia mantenuto il titolo di re, non ha più alcuna autorità, e Osvaldo, servo di Goneril, gli manca di rispetto.
Kent, fedele servitore di Lear, interviene in favore del suo re stendendo con uno scambetto Osvaldo e scacciandolo con le seguenti parole: Come, sir, arise, away! I’ll teach you differences: away, away! Continua a leggere “I’ll teach you differences”

Le fondamenta di Cartesio

Riassunto: al mondo esistono troppi libri e occorre trovare un modo per stabilire quali libri è bene leggere e quali, invece, bruciare.

Dopo Socrate, vediamo cosa riusciamo ad imparare da un altro grande nome della filosofia: Cartesio. Continua a leggere “Le fondamenta di Cartesio”

Razionalmente ignoranti

Dal 1987 esiste, in Italia, la UAAR, Unione degli Atei ed Agnostici Razionalisti. Lo scopo dell’associazione, il cui comitato direttivo è composta, tra gli altri, da Margherita Hack, Piergiorgio Odifreddi e Sergio Staino, è promuovere la conoscenza delle teorie atee ed agnostiche, sostenere il confronto tra le varie visioni del mondo e opporsi fermamente ad ogni intolleranza e discriminazione. Continua a leggere “Razionalmente ignoranti”

La biblioteca di Socrate

Al ritmo di una pagina al minuto, un libro di 200 pagine viene letto in più di tre ore. Significa che in un giorno si possono leggere circa tre libri di media lunghezza: in sessant’anni fanno poco più di 60’000 testi.
La biblioteca Sormani, a Milano, ne contiene 600000: dieci volte. E al mondo vi sono biblioteche ancora più fornite. Continua a leggere “La biblioteca di Socrate”

Alta fedeltà

Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Così Aristotele iniziava, qualche secolo fa, uno dei testi fondamentali della cultura occidentale.

Gli uomini tendono al sapere, ma perché avviene ciò? Che garanzia abbiamo che questa tendenza, questa suprema e fondamentale tendenza non sia destinata al fallimento? Aristotele precisa per natura: è indubbio che questa precisazione sia, a suo modo, una garanzia. Ma in realtà è garanzia dell’autenticità di questa ricerca, non del suo coronamento futuro. Continua a leggere “Alta fedeltà”

Educazione intelligente

Infuria la diatriba sul disegno intelligente o Intelligent Design (abbreviato con ID).

Secondo questa discussa teoria, la vita e l’universo in generale presentano un tale grado di perfezione e di armonia da rendere necessario, o comunque ragionevole, postulare l’esistenza di una intelligenza divina. L’esempio classico è: se trovate un orologio sulla spiaggia, non ritenete forse ragionevole l’esistenza di un orologiaio?
Purtroppo non è chiaro come il grande orologiaio attui il suo disegno intelligente. Se attraverso l’evoluzione o intervenendo in maniera più diretta. Nel primo caso la teoria non sarebbe del tutto incompatibile con l’evoluzionismo darwiniano, nel secondo caso sì. Continua a leggere “Educazione intelligente”

Dalla cosa alla parola e ritorno

Il Manifesto del 4 gennaio 2005 pubblica un interessante articolo di Francesco Ferretti sull’apprendimento del linguaggio da parte del bambino: “Quel che serve per passare dalla cosa alla parola“.

Il tema principale è l’inadeguatezza del modello classico, che prevede la associazione dello stimolo sonoro (la parola pronunciata dall’adulto) allo stimolo visivo (l’oggetto mostrato sempre dall’adulto). Continua a leggere “Dalla cosa alla parola e ritorno”