Identità culturale

Milano, XVI secolo.

Alpha: Caro amico, sai qual è il vero problema, oggi? Quale è la vera causa della crisi?

Beta: Dimmi, amico mio.

Alpha: Abbiamo rinunciato alla nostra identità!

Beta: È vero, hai ragione: abbiamo rinunciato alla nostra identità.

Alpha: Invece di difendere le nostre tradizioni, le abbiamo abbandonate. Ci siamo lasciati sedurre dalle altre culture. Continua a leggere “Identità culturale”

Il comune senso del pudore

Leggo dal resoconto di una agghiacciante domenica di Pasqua:

Mi è sembrata quasi indecente l’esibizione pubblica di queste funzioni corporali, mi sembrava così assurdo che esistessero uomini e donne che, senza alcun ritegno, si manifestano come apparati digerenti pubblici. Ho pensato: funzione corporale per funzione corporale, com’è che ci appartiamo per pisciare e cacare o per chiavare, mentre la pubblica masticazione e digestione di cibi così volgari, oltretutto, come la carne di animali morti – la sarcofagia, per non girarci attorno – non è colpita da nessun tabù, ma è anzi promossa in luoghi appositi chiamati ristoranti?

Tralasciando il problema della sarcofagia (pratica nella quale indugio diverse volte a settimana: la carne sarà anche un cadavere, ma una bistecca è una bistecca – quest’ultima frase va pronunciata con la stessi espressione estasiata di “una rosa è una rosa”), questo brano solleva un problema non da poco. Continua a leggere “Il comune senso del pudore”

Come potrebbe essere l’Italia

Come potrebbe essere l’Italia se gli italiani fossero intelligenti o, forse dovrei dire, avessero maggiore fiducia nell’intelligenza? La domanda potrà sembrare strana poiché tutti noi, da quando siamo nati, in casa e a scuola ci siamo sentiti raccontare che gli italiani sono intelligenti, e, un po’ per volta, ci siamo gradualmente convinti che questo sia vero. Eppure a me sembra che uno sguardo alle cose di casa nostra ci dovrebbe persuadere che intelligenti non siamo o che ci comportiamo come se intelligenti non fossimo, se siamo d’accordo nel chiamare intelligenza la capacità di analizzare e comprendere i fatti e gli eventi della nostra quotidiana esperienza e di trarre da tale comprensione le norme per il nostro comportamento singolo e collettivo. […] Intelligenti come pretendiamo di essere non ci siamo accorti che la principale ricchezza nostra è costituita dal patrimonio di cervelli e di capacità potenziali della nostra popolazione: infatti gli investimenti pubblici e privati per utilizzare questa ricchezza sono minimi, assai più piccoli di quanto potremmo fare e di quanto, fatte le debite proporzioni, altri popoli più intelligenti di noi vanno da tempo facendo.

Adriano Buzzati Traverso, Se gli italiani fossero intelligenti, 1967 citato da Carlo Alberto Redi in Evo-devo, il Darwin molecolare.

Aggiornate la Bibbia

È da poco disponibile una nuova traduzione della Bibbia, filologicamente più corretta della precedente.
Uno strumento indubbiamente utile per gli studiosi. Per i comuni fedeli, invece, temo sarà solo un intralcio.

Mi spiego meglio. Grazie a PlacidiAppunti scopro che molti giornali, riportando la frase di non so quale politico in vena di citazioni bibliche, hanno scritto “distinguere il grano dall’oglio“. Il loglio, erbaccia che cresce insieme al prezioso grano, è diventato oglio e, ci scommetto, nel giro di qualche anno diventerà olio. Avremo così una espressione completamente priva di senso: distinguere il grano dall’olio, come se qualcuno si potesse confondere (il Vangelo, tra l’altro, riporta separare il grando dal loglio, ma non sottilizziamo: per separare occorre distinguere). È ovvio, a questo punto, pensare a Gesù come a un tizio un po’ strano, che dice cose insensate, magari perché avvinazzato; del resto, cosa ci si può aspettare da uno in grado di trasformare l’acqua in vino?

La CEI dovrebbe aggiornare la Bibbia. “Separare il grano dal loglio”? Una simile metafora andava bene per una società di agricoltori: oggi non la capisce più nessuno. “Attivare il filtro anti-spam” rende molto meglio l’idea: ti immagini un Gesù moderno, che tra una predica e l’altra usa l’iPhone per aggiornare il proprio profilo su Facebook.

Buon Natale a tutti.

Il Grillo magico

Le decisioni razionali, inutile negarlo, sono merce rara: assurdità e insensatezze sono nostre fedeli compagne di vita. Per abitudine, perché non si è avuto il tempo di rifletterci oppure perché chi conosce la soluzione non sa dell’esistenza del problema mentre chi è a conoscenza del problema non conosce la soluzione: per un motivo o per l’altro, a trionfare è lo scomodo, il complicato, l’inefficiente, nonostante il comodo, il semplice, l’efficiente siano lì, a portata di mano. Continua a leggere “Il Grillo magico”

Lei è ebreo?

Stavo cercando del materiale sulle leggi razziali italiane e, nella pagina dei risultati di google, uno dei link sponsorizzati ha attirato la mia attenzione:

Ebrei: Lei é ebreo?
L’analisi genetica delle origini indica se avete radici ebree.

La società che ha pagato l’inserzione propone test genetici per circa 200 € (i maschietti pagano più delle femminucce) in grado di scoprire se si possiede lo “aplotipo modale Cohen”, a quanto pare forte indizio di origini ebraiche. Continua a leggere “Lei è ebreo?”

Se sei gradi vi sembrano pochi

Conoscete la teoria dei sei gradi di separazione? Così la definisce Wikipedia:

La teoria dei sei gradi di separazione è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari.

A quanto pare la teoria ha avuto diverse conferme empiriche.
Matematicamente parlando, è verosimile: 446 è uguale a 7256313856, superiore al numero di abitanti della terra, e credo che anche un eremita, nella sua vita di isolamento, sia entrato in contatto con più di 44 persone. Certo, 44 persone che non siano precedentemente entrate in contatto, il che è facile nei primi livelli, difficile negli ultimi – supponendo (in maniera del tutto arbitraria) che ad ogni livello il numero di conoscenze inedite dimezzi, occorre partire da circa 250 amici per arrivare alla stessa cifra. Più difficile, ma non impossibile. Continua a leggere “Se sei gradi vi sembrano pochi”

Nazionalità liquide

Non sono un appassionato di calcio: non riesco a seguire una intera partita di calcio, o mi metto a fare altro, oppure mi addormento verso la metà del primo tempo. Subisco tuttavia il fascino di questi europei e, per quanto distrattamente, leggo risultati e classifiche.
E ho notato una cosa strana. 

La nazionale austriaca ha segnato un’unica rete, ad opera di Ivica Vastic, nato a Split, in Croazia. La Croazia, d’altra parte, ha battuto la Germania anche grazie a Darijo Srna, nato a Metkovic, in Serbia.
La Svizzera non è riuscita a battere la Turchia, nonostante la rete di Hakan Yakin, nato a Basilea ma di origine turca. Infine, le due reti che hanno dato alla Germania la vittoria sulla Polonia le ha segnate Lukas Podolski, nato a Gleiwitz, in Polonia.

20 maggio 1867

Ma alla fine, verrà detto, le donne non subiranno nessun inconveniente pratico, in quanto donne, per il fatto di non avere diritto di voto. Gli interessi delle donne sono al sicuro, infatti, nelle mani dei loro padri, mariti, e fratelli che hanno i loro stessi interessi, e non solo sanno molto meglio ciò che è bene per loro, ma hanno a cuore molto più di loro ciò che sta a cuore a loro stesse. […]
Mi piacerebbe che questa Camera disponesse di un elenco del numero delle donne che ogni anno vengono picchiate, prese a calci, o calpestate fino alla morte dai loro protettori uomini; e in un’altra colonna, mi piacerebbe che fosse elencato il numero delle sentenze emesse, in quei casi nei quali questi vili criminali non abbiano già avuto modo di darsela a gambe. E mi piacerebbe anche avere, in una terza colonna, l’ammontare esatto della proprietà la cui acquisizione illecita, nelle stessa seduta o assise, lo stesso giudice aveva ritenuto degna di una pena corrispondente. 

John Stuart Mill, Discorso alla Camera del 20 maggio 1867 (tratto da Reset n. 106, marzo-aprile 2008)

Quando inizio a leggere un testo non proprio recente, diciamo più vecchio di una quarantina d’anni, avverto un leggero disagio. Continua a leggere “20 maggio 1867”

Ridere

Alpha: Che brutta cosa, la risata!

Beta: Oh bella, perché mai ridere dovrebbe essere una cosa brutta?

Alpha: Ah, non lo so. Però è quello che mi è venuto da pensare leggendo, così, a casaccio, alcune citazioni tratte da Cuore di De Amicis.

Beta: Quali citazioni? Continua a leggere “Ridere”