Spazio fondato sui valori

Il dittatore libico Muammar Gheddafi, durante la visita al suo omologo italiano (omologo per quanto riguarda il ruolo istituzionale di capo dello stato: su altre somiglianze tra i due capo di stato non mi pronuncio), ha dichiarato qualcosa del tipo “è tempo che l’Europa diventa islamica”.
La portavoce della Commissione Europea Angela Filote ha risposto a Gheddafi sottolineando che l’Unione Europea “non è uno spazio fondato sulla religione ma sui valori”.
Una risposta interessante, sicuramente più interessante della riscoperta delle radici cristiane dell’Europa o degli inviti alla conversione al cattolicesimo, magari con accenti preconciliari.

Tuttavia c’è qualcosa che mi lascia perplesso in questa risposta.

Fondare uno spazio pubblico sulla religione non è una grande idea non solo per il sorgere di conflitti religiosi: anche ammettendo che tutte le persone coinvolte abbiano la stessa fede, rimane il problema dell’eccessiva rigidità di una simile società. Sarebbero numerosi i temi sottratti alla discussione pubblica, temi sui quali sarebbe difficile trovare un accordo in caso di conflitto, mediando tra i vari interessi in campo.
Sostituite alla religione i valori non mi sembra risolvere questi problemi. Certo, i valori si possono definire con maggiore precisione, il che potrebbe aiutare a limitare i contrasti, ma rimane la sostanziale incapacità di affrontate i conflitti cercando di conciliare i vari punti di vista. Il che, in alcune circostanze, potrebbe anche andare bene: se di alcuni interlocutori ho scarsa fiducia, potrei voler evitare il dialogo, e probabilmente Gheddafi è uno di questi interlocutori.

Offese culinarie

I cattolici hanno l’abitudine di mangiare, una volta la settimana, quello che per loro è il vero corpo di Cristo.
La transustanziazione ha causato numerose dispute teologiche e innumerevoli canzonature varie.1

Ma non è questa miracolosa trasformazione del pane in carne ad interessarmi: mi incuriosisce di più come delle persone convinte di mangiare Cristo si possano offendere di fronte alla prospettiva di cucinare Cristo.
Ecco un video che spiega come cucinare Cristo; ricetta lunga ma semplice: tre giorni in forno, ma poi esce da solo.

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  1. Se la memoria non mi inganna, quando Charles Sanders Peirce fa un esempio di idea massimamente assurda eppure realmente sostenuta, cita appunto la transustanziazione. []

Il viagra morale è scaduto

“Viagra morale” è una notevole espressione coniata, se non sbaglio, da Daniel Dennett per riferirsi alle teorie che vedono nella religione il fondamento ultimo dell’etica. Se è vero che la religione migliora il nostro senso morale, allora la credenza in Dio è una sorta di viagra morale.

Ma è poi vero che credere in Dio rende le persone più buone?
Senza nessuna pretesa di scientificità, ho scoperto che tra i prestatori di Kiva, il sito che si occupa di micro credito, il gruppo degli Atei, Agnostici, Scettici, Liberi pensatori, umanisti e non religiosi ha prestato soldi per 1,649,075 dollari, mentre i Cristiani per appena 1,003,800.
Il numero di prestiti per persona è in realtà più alto per i cristiani, e Kiva non costituisce che un piccolo spazio nel quale manifestare la propria moralità. Ugualmente, credo che si possa comunque affermare che i non religiosi sono morali quanto i religiosi. Insomma, il viagra è scaduto e non funziona.

Una definizione possibile, ma poco lusinghiera

Che cosa è il libero arbitrio?
Paopasc risponde così:

Per me un organismo può dirsi dotato di libero arbitrio quando ciò che prova e ciò che dice o fa possono non essere la stessa cosa. La mancata rispondenza tra atto, che è l’insieme dei comportamenti attuati da un movimento muscolare, mimica facciale, gestualità, atteggiamento, tono della voce, e così via, e intenzione, che è il bersaglio che l’individuo vuol raggiungere con i suoi atti, è la prova dell’elasticità del mezzo espressivo.

La definizione mi pare sensata.1
Il libero arbitrio è autocontrollo. Ma è anche inganno, frode, imbroglio. Continua a leggere “Una definizione possibile, ma poco lusinghiera”

  1. Anche se, più che una definizione di libero arbitrio, sembra un metodo empirico per accertarsi della sua presenza. []

Curiosità costituzionali

Curiosa la storia recente dell’articolo 72 della costituzione federale svizzera.
Iniziamo dai primi due capoversi:

1. Il disciplinamento dei rapporti tra Chiesa e Stato compete ai Cantoni.
2. Nell’ambito delle loro competenze, la Confederazione e i Cantoni possono prendere provvedimenti per preservare la pace pubblica fra gli aderenti alle diverse comunità religiose.

Fino al 2001 l’articolo aveva un terzo capoverso:1

3. L’istituzione di diocesi sottostà all’approvazione della Confederazione.

Si sa, meglio non fidarsi dei cattolici.

Per circa otto anni l’articolo 72 è rimasto di soli due capoversi. Con la votazione popolare di ieri, 29 novembre 2009, si è tornati a tre capoversi:2

3. L’edificazione di minareti è vietata.

Si sa, meglio non fidarsi dei musulmani.

  1. L’articolo è stato abrogato nella votazione popolare del 10 giugno 2001. []
  2. Può un articolo sulla religione non essere uno e trino? []

Del valore della tradizione

Alcune persone hanno giustificato la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche in quanto tradizione. Non mi è chiaro se la tradizione sia il cristianesimo, il crocifisso o la presenza del crocifisso in un’aula scolastica, ma poco importa.

In molti hanno criticato questo argomento sostenendo che l’appello alla tradizione non è un argomento.
Io credo sia più corretto dire che l’appello alla tradizione sia un argomento incompleto. Continua a leggere “Del valore della tradizione”

Laici, furiosi e non

Il supplemento culturale de Il Sole 24 ore di domenica 20 settembre ha dedicato ampio spazio al tema della laicità – dilungandosi su alcuni testi, tra cui il libro di Giancarlo Bosetti Il fallimento dei laici furiosi di cui ho già scritto.1 Conviene forse spendere qualche parola ancora sui laici non furiosi. Continua a leggere “Laici, furiosi e non”

  1. Gli altri testi citati sono Claudia Mancina, La laicità al tempo della bioetica; Ignazio Marino, Nelle tue mani; Martha C. Nussbaum, Libertà di coscienza e religione e Paolo Vineis e Roberto SatolliI due dogmi. Oggettività della scienza e integralismo etico. Non avendo letto nessuno di libri mi limito a citarli qui in nota. []

Le brioches di Maria Antonietta

Maria Antonietta, in realtà, non affermò mai che i contadini affamati, in assenza di pane, avrebbero dovuto mangiare delle brioches. La frase, tuttavia, è diventata ugualmente simbolo dell’incapacità di rendersi conto della realtà, e così la usa Giancarlo Bosetti in un suo recente saggio: Continua a leggere “Le brioches di Maria Antonietta”