Non ho visto la trasmissione televisiva che ha fatto esclamare a Giorgio Israel, in un surreale articolo pubblicato credo dal Foglio, di aver sentito «emergere un potente rigurgito di scientismo». Non ho visto questa trasmissione quindi non so se a parlare vi fossero rispettabili uomini di scienza, ingenui non esperti o ciarlatani pseudoesperti – e a dirla tutta, non sono neppure sicuro di saper correttamente distinguere tra questi tre casi.
Non ho visto la trasmissione, quindi non so bene che cosa sia quel «mai sopito sentimento di fiducia nei confronti dell'”oggettività scientifica”» e non capisco neppure perché quelle virgolette.
Ma la parte che proprio non ho capito – non se se perché non ho visto la trasmissione, e a questo punto mi chiedo perché invece Giorgio Israel l’ha vista invece di andare a dormire o a leggersi un buon libro –, la parte che proprio non ho capito è quella sugli psicologi. Voglio dire, è scientismo pensare che una persona che ha perso la propria casa, il proprio lavoro, forse anche qualche amico o parente, abbia bisogno di un sostegno psicologico?
Israel poi tira fuori gli psicologi aziendali, quelli scolastici, i periti dei tribunali e altre figure che lascio al lettore il piacere di scoprire. Che cosa c’entrano gli psicologi scolastici che si occupano di disturbi dell’apprendimento con quelli che aiutano quelli a cui, letteralmente, è crollato tutto addosso?
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