Va bene, mi avete trovato

«Supponga che lei si sia sbagliato riguardo all’esistenza di Dio. Supponga che l’intera storia sia vera e che lei giunga ai cancelli del paradiso per venire ammesso da san Pietro. Avengo negato l’esistenza di Dio per tutta la vita, che cosa direbbe a… Lui?». Questa domanda venne posta a Bertrand Russell durante una cena della Voltaire Society1. Il filosofo rispose: «Bene, andrei da Lui e gli direi: ‘non ci hai dato sufficiente evidenza!’». Continua a leggere “Va bene, mi avete trovato”

  1. Così riporta John Searle in Mente, linguaggio, società, Raffaello Cortina editore, 2000, p. 41. []

O mia bela Madunina

Leggo sul sito dell’UAAR:

Fino alla costruzione del grattacielo Pirelli, la Madonnina collocata sulla guglia più alta del Duomo di Milano rappresentava il punto più alto della città: 108,5 metri. Nel 1960, tuttavia, il grattacielo Pirelli la superò, dall’alto dei suoi 127,40 metri: ma una miniatura della Madonnina fu comunque collocata in cima. La stessa cosa è accaduta ora per il Pirellone-bis, seconda sede della Regione Lombardia, destinato a raggiungere i 161 metri d’altezza: l’altro ieri, quando la costruzione ha raggiunto il trentacinquesimo piano, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha collocato una targa che ricorda l’altezza (e quindi il superamento) del grattacielo Pirelli. E non ha trascurato di collocare anche lì una piccola riproduzione della Madonnina, che sarà costantemente spostata verso l’alto man mano che la costruzione procederà verso i 161 metri. Secondo Formigoni, la Madonnina è un “simbolo religioso e civile di Milano e della Lombardia”. Il circolo UAAR di Milano ne ha già chiesto la rimozione, in quanto “la sua presenza in un edificio amministrativo della Regione Lombardia è uno schiaffo al principio della laicità dello Stato”.

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Ma se ti senti male rivolgiti al signore

Francesco Facchinetti, conosciuto anche come DJ Francesco e Mister X Factor, si fa intervistare da Oggi (n. 16 del 15/4/2009).
Inevitabilmente (siamo in Italia, dopo tutto), l’intervista inizia con il doveroso omaggio a Gesù:

Ci sono tre-quattro minuti prima di salire sul palco di X-Factor, quando nessuno mi vede, in cui mi chiedo “Ma chi me lo fa fare? Ora me ne torno a casa”. È un attimo, poi ringrazio Gesù per la bella cosa che mi sta facendo fare. Mi arriva una sferzata d’adrenalina fortissima, il gelo diventa fuoco e bum, entro in scena.

A parte ringraziarlo per la bella cosa che gli sta facendo fare (adombrando un problema teologico mica da ridere: Dio onnipotente non ferma le guerre ma ci fa dono di X-Factor, roba che Giobbe, al confronto, era un privilegiato), quale è il rapporto di F. F., che ci informa essere un ex-catechista, con la religione?

Ma io con la religione ho un rapporto personale, che spesso non passa per la Chiesa. Pregare non vuol dire solo recitare il Padre nostro, ma parlare con Gesù in ogni momento, anche quando sei in macchina nel traffico e gli dici: “Gesù, ma che casino c’è?”

Non credo che Mister X-Factor sia l’unico a rivolgersi a Gesù (o a sua madre o a qualche altro santo) quando si ritrova imbottigliato nel traffico. Temo però che sia l’unico a considerare ciò un momento di preghiera.

L’uovo benedetto

Uovo benedettoUna tradizione, alla quale mia moglie tiene particolarmente, vuole che il pranzo della domenica di Pasqua inizi con un uovo sodo benedetto.
Sabato le uova vengono messe a bollire, decorate secondo l’estro (e il tempo libero) del fedele e portare in chiesa per la benedizione.

La prima volta, temendo strane reazioni al contatto di un esofago decisamente ateo con un uovo benedetto, chiesi di venire esentato dal rito. Colei che qualche tempo dopo divenne mia moglie si rifiutò, non so se per questioni logistiche (tenere separato l’uovo non benedetto da quelli benedetti) oppure perché la conversione può anche arrivare dalla gola.
Alla fine non accadde nulla: non mi strozzai, come temevo accadesse, ma neppure mi convertii durante la digestione, come forse sperava mia moglie. Continua a leggere “L’uovo benedetto”

Libertà religiosa e libertà scientifica

Se non fossimo convinti della irriducibile pluralità delle concezioni ultime, e se fossimo convinti, al contrario, che asserzioni religiose, etiche e politiche sono dimostrabili come teoremi (ancora una volta era l’illusione dei giusnaturalisti, di un Hobbes, ad esempio, che chiamava “teoremi” le leggi naturali), i diritti alla libertà religiosa o alla libertà di pensiero perderebbero la loro ragione di essere, o per lo meno acquisterebbero un altro significato: sarebbero non il diritto di avere la propria religione personale o di esprimere il proprio pensiero politico, bensì il diritto di non essere distolti con la forza dal perseguire la ricerca dell’unica verità religiosa o dell’unico bene politico. Si ponga mente alla profonda differenza che esiste tra il diritto alla libertà religiosa e il diritto alla libertà scientifica. Il diritto alla libertà religiosa consiste nel diritto a professare qualsiasi religione o anche a non professarne nessuna. Il diritto alla libertà scientifica consiste non nel diritto a professare qualsiasi verità scientifica o anche a non averne nessuna, ma essenzialmente nel diritto a non esser ostacolati nel perseguimento della ricerca scientifica.

Norberto Bobbio, L’età dei diritti, Einaudi 1990, p. 10

Scienza e fede

Materialism is a philosophical position, affirming that nothing exists beyond “matter”, that which we can experience with our senses. I would say that science is methodologically materialist: it can deal only with the world of matter. But is not philosophically materialist; it does not imply that nothing can exist beyond what we experience beyond our senses, as religion require. One can accept scientific principles and also hold religious beliefs.

Il materialismo è una posizione filosofica; essa afferma che nulla esiste all’infuori della materia, cioè di ciò che può essere oggetto di esperienza sensibile. Io direi che la scienza è metodologicamente materialista: può trattare unicamente il mondo materiale. Ma non è filosoficamente materialista; non afferma che nulla possa esistere al di là della nostra esperienza sensibile, come richiede la religione. Si possono accettare i principi scientifici e, allo stesso tempo, mentenere le credenze religiose.

Francisco Ayala, intervista per HHMI Bulletin (via Pikaia).

Il mistico

Immaginiamo una società composta da persone prive del senso dell’olfatto.
Una curiosa mutazione genetica, una qualche sostanza nell’aria in grado di bruciare le cellule olfattive, una mutilazione rituale compiuta in tenera età: quale che sia la causa, nessuno è in grado di percepire gli odori. Tra un prato fiorito e un campo concimato di fresco vi è solo una differenza di colore (un vantaggio, nel caso del campo concimato di fresco). Continua a leggere “Il mistico”

A sua immagine e somiglianza

L’immagine è uno dei temi centrali della fede cristiana. La relazione tra uomo e Dio è, per certi versi, una relazione iconica: l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio e, tempo dopo, Dio si è fatto uomo.

Christoph Schönborn, che come arcivescovo di Vienna qualcosa di cristianesimo la sa, in A sua immagine e somiglianza (Torino, Lindau, 2008) sintetizza efficacemente tutto questo affermando che, per la Chiesa (d’Oriente, ma si intuisce che lo stesso vale anche per quella d’Occidente), l’icona è «una sintesi della confessione di fede» (p. 10).
Curiosamente, Schönborn introduce questo argomento in maniera poco spirituale e molto materiale: Cristo tornerà con le stesse sembianze di quando se ne è, letteralmente, volato in cielo ed è quindi necessario, per riconoscerlo, tenere a mente la sua immagine (pp. 9 e 101). L’icona come foto segnaletica. Continua a leggere “A sua immagine e somiglianza”