Riscontro

Questo blog ospita circa milleduecento articoli e oltre ottomila commenti. Penso che un terzo circa dei commenti siano opera mia, quindi riduciamo i commenti a cinquemila.
Milleduecento diviso cinquemila fa circa quattro commenti per articolo.
In altre parole: ogni cosa che ho scritto su questo sito ha, in media, generato quattro reazioni, quattro osservazioni, critiche, complimenti, insulti o altro.

Da un po’ di tempo alcune delle cose che scrivo vengono pubblicate su un settimanale e, da un annetto circa, su un quotidiano. Avrò scritto – escludendo le cose infime tipo gli appuntamenti del giorno successivo e i resoconti degli incidenti stradali  – un centinaio di articoli degni di nota. Di reazioni – lettere, telefonate o commenti vari – ne avrò ricevuti si è no mezza dozzina.
In altre parole: ogni cosa che ho scritto per la carta stampata ha, in media, generato un decimo di reazione. Continua a leggere “Riscontro”

Come cambia il web

Questo sito ultimamente ha subito un po’ di cambiamenti, ad iniziare dal dominio di primo livello – insomma, lestinto.it è diventato adesso lestinto.ch – e dalla grafica.
Ho comunque mantenuto invariati gli indirizzi dei vari articoli, senza cancellarne nessuno, anche se probabilmente adesso sono in disaccordo con quanto scritto anni fa.
Del resto, sono cose che ho pubblicato, come recita il pulsante, virtuale, che premo ogni volta che ho finito di scrivere. Ho resto pubblico qualcosa, e mi sembra giusto mantenerlo, anche se il pubblico in questione è formato da lettori potenziali che non diventano mai attuali. Continua a leggere “Come cambia il web”

Internet, conflitti e libertà

Help Twitter the Revolution in Moldova
(foto di Dan Patterson)

Qual è l’impatto di Internet e dei social network sui rapporti di potere tra Stato e individuo?
Penso soprattutto alle situazioni di elevata conflittualità; insomma, alle dittature e ai regimi totalitari che vogliono controllare il più possibile i propri cittadini.

La diffusione delle informazioni non è mai stata così facile: qualsiasi persona con un cellulare vagamente aggiornato può, in qualsiasi momento, condividere con il mondo intero pensieri, opinioni, fotografie e persino filmati. E tutto questo a un costo irrisorio rispetto a quelli necessari, ad esempio, per stampare o ciclostilare un foglio e distribuirlo a un migliaio di persone.1
Insomma, i cittadini oggi hanno molte più possibilità per raccogliere e diffondere informazioni, e la libera circolazione delle informazioni è una delle cose che uno Stato autoritario potrebbe voler evitare o quantomeno poter controllare. Continua a leggere “Internet, conflitti e libertà”

  1. Una facilità che crea anche molto rumore, rendendo quantomeno necessario dotarsi di buoni filtri. []

Estinzioni omosessuali

Mi sfugge quali conclusioni dovrei trarre dal fatto che gli omosessuali sono il 2% della popolazione ma costituiscono il 61% delle nuove infezioni da HIV. È una correlazione simpatica, alla quale se ne possono aggiungere molte altre, tipo “i cattolici sono il 17,3% della popolazione mondiale1 ma costituiscono il 50%2 dei morti per infarto durante la Messa pasquale”.
Non so quali conclusioni dovrei o potrei trarne, ma rimane comunque un fatto, almeno secondi i dati riportati nell’articolo citato.

Il primo commentatore di questa notizia su Facebook, forse pensando che se il 61% dei nuovi casi di HIV riguarda omosessuali allora il 61% degli omosessuali contrae l’HIV,3 ha pensato di sottolineare questo fatto con un liberatorio “yeah…estinzione…”.

Ecco, io spero che a estinguersi, anche senza esperienze dolorose come una malattia, siano i coglioni come questa persona.

  1. Fonte: Wikipedia. []
  2. Fonte: me lo sono inventato, ma mi pare credibile visto che circa la metà dei cristiani è cattolica. []
  3. Un po’ come credere che se il 90% dei neopatentati ha diciotto anni, allora i diciottenni sono il 90% della patentati. []

Emozioni estese

“Pornografia sentimentale” (Pier Marrone), “protesi emotive” (Gianluca Nicoletti, durante un convegno1 ): questi alcune definizioni di Facebook – ma si possono applicare, in più in generale, agli altri social network.
È in effetti evidente che nel mondo dei social network è molto diffuso – per non dire preponderante – l’aspetto emotivo, e questo indipendentemente dal giudizio di valore che possiamo affermare alla dimensione emotiva. Continua a leggere “Emozioni estese”

  1. Forme e paradossi della democrazia digitale, Università di Milano Bicocca, 10/10/2008; l’espressione risulta dai miei appunti: mi scuso con l’autore in caso di citazione errata. []

Fuori linea

Un giorno qualcuno chiese a Bruno Lauzi perché componeva solo canzoni tristi1. Lui rispose (o almeno così raccontava durante i suoi concerti) che le canzoni si scrivono quando l’amore non c’è più. Perché quando l’amore c’è, e soprattutto quando fai l’amore, la chitarra non sai dove metterla.2

Potrei riciclare la risposta di lauzi per quanto riguarda il mio rapporto con quello che mi piace chiamare ego 2.0, l’estensione su web (2.0, ovviamente) della propria personalità. Facebook, aNobii, Flickr!, YouTube eccetera. Continua a leggere “Fuori linea”

  1. Solo canzoni tristi: O frigideiro è in effetti una delle canzoni più struggenti mai scritte. []
  2. Secondo altre versioni, più caste, la risposta di Lauzi sarebbe stata “Perché quando sono felice esco”. []

Influenze mediatiche

Questo interessante filmato confronta il numero di morti di influenza suina e tubercolosi con il numero di notizie riguardanti queste malattie. Se per l’influenza suina (Swine Flu) ci sono state ben 253442 notizie, corrispondenti a 8176 notizie per decesso, la tubercolosi (Tuberculosis) ne ha guadagnate soltanto 6501, pari a 0,1 notizie per decesso. Continua a leggere “Influenze mediatiche”

L’informazione non è conoscenza

Qualcuno ha avuto la cattiva idea di far vedere questo filmato a Giorgio Israel:

Il commento di Israel (in realtà un articolo per la rivista Tempi) è da leggere e meditare:

Infine, pare che la lingua inglese contenga oggi circa 540.000 parole, più di cinque volte di quante ne avesse all’epoca di Shakespeare. Nonostante tale ricchezza di vocabolario, di Shakespeare oggi se ne vedono pochi in giro e la gente continua ostinatamente a leggere quello “povero”.

Israel è un conservatore; in questo caso considero il suo conservatorismo utile contraltare agli eccessi di entusiasmo tecnologico.

Di Allevi e codici medievali

Lo scorso 10 gennaio il musicologo Carlo Piccardi ha scritto un lungo e interessante articolo per laRegione Ticino dedicato a Giovanni Allevi e al mondo della musica in generale (l’articolo non è disponibile online – sperando di non infrangere troppe leggi sul diritto d’autore, lo rendo disponibile in formato pdf: Allarme Allevi). Continua a leggere “Di Allevi e codici medievali”