Mostra e dimostra

Quando si vuole dimostrare l’esistenza delle idee, si ricorre quasi sempre al teorema di Pitagora. Il ragionamento, grosso modo e in forma vagamente sillogistica, è il seguente: il teorema di Pitagora è sempre vero, anche se si pensa ad altro o se si crede nella sua falsità; il teorema di Pitagora è sempre vero, anche senza registrazioni su un supporto fisico; ciò che esiste indipendentemente dal pensiero ha realtà oggettiva; ciò che esiste indipendentemente da ogni supporto fisico è ideale; il teorema di Pitagora è quindi oggettivo e ideale; il teorema di Pitagora è una idea in senso platonico.

Tutto corretto. Ma il discorso si esaurisce qui? Immaginiamo una lezione di geometria. Continua a leggere “Mostra e dimostra”

Espressione limitata

Io non suggerisco di imporre dei limiti al pensiero, bensì a certe amplificazioni istituzionali del pensiero. I difensori di Salman Rushdie – e, badi bene, io non sono tra quelli – non vogliono solo che egli pensi, vogliono editori, stazioni televisive, club letterari per amplificare il suo pensiero e per approfittare dei guadagni. Non è la libertà di pensiero che mi preoccupa, ma la libertà del pensiero a pieni poteri. Infatti il potere, a prescindere dal modo in cui viene esercitato, deve sempre essere tenuto d’occhio molto attentamente! Gli scrittori amano sottolineare che la penna è più potente della spada. Be’, se hanno ragione, allora è anche più pericolosa. Immagini per esempio un caso simile: una società sull’orlo di una guerra civile, uno scrittore sta scrivendo un libro che potrebbe provocarne l’inizio. Come governante responsabile ordinerei che il libro fosse bruciato e lo scrittore imprigionato, se non promettesse solennemente di attendere tempi meno pericolosi; a mio parere la vita umana è molto più importante della parole che pretendono di rappresentare delle idee.

P. K. Feyerabend, Al termine di una passeggiata non filosofica tra i boschi, in Dialoghi sulla conoscenza (trad. it. di R. Corvi); Roma-Bari, Laterza, 1991.

L’estintore di Feyerabend

Riassunto. Il mondo è una gigantesca Biblioteca di Babele. Occorre una guida per orientarsi e decidere quali libri conservare, quali leggere e quali, invece, bruciare.
La ricerca di questa guida è stata, finora, infruttuosa: Socrate e Cartesio non sono stati di aiuto. Mentre ci si apprestava a cercare la soluzione tra le pagine di altri importanti filosofi, un curioso individuo si è introdotto nella discussione: Paul Karl Feyerabend. Continua a leggere “L’estintore di Feyerabend”

Il sapore del tè

Tarsky, il logico e matematico polacco nato nel lontano 1901, per esemplificare il concetto di verità affermò che «’La neve è bianca’ è vera se e solo se la neve è bianca».
L’idea di base è molto semplice: una affermazione, come “La neve è bianca” (si notino le virgolette), è vera se e solo se corrisponde alla realtà, cioè se la neve è bianca (si noti l’assenza delle virgolette). La verità riguarda quindi il linguaggio, e consiste semplicemente nel rimuovere le virgolette, ossia nel verificare. In una frase: la verità è aprire gli occhi e guardare. Continua a leggere “Il sapore del tè”

Doppio spettacolo

La filosofia è l’arte di cercare differenze dove dominano le somiglianze e di cercare somiglianze dove dominano le differenze.
Una recensione filosofica comparata consisterà quindi in una presentazione delle differenze, se i due film sono simili, oppure delle somiglianze, se i film sono invece eterogenei, come è il caso di Match Point (USA 2005, regia di Woody Allen) e Il cacciatore di teste (Le Couperet, Belgio – Francia – Spagna 2005, regia di Constantin Costa-Gravas). Continua a leggere “Doppio spettacolo”

Non ci credo, non ti credo

Cartesio invita a compiere un gesto all’apparenza semplice, in realtà terribilmente complesso: dubitare di tutto. La vera conoscenza non può che iniziare dal dubbio radicale e totale: immaginare che tutte le nostre conoscenze siano sbagliate, una mera illusione, un inganno.
La realtà potrebbe essere radicalmente diversa da quella che, intuitivamente, ci appare: il mondo potrebbe non esistere, il nostro corpo potrebbe essere molto diverso o, addirittura, potrebbe non esserci affatto.
Per quanto assurde possano sembrare queste ipotesi, occorre prenderle in considerazione, valutarle. Continua a leggere “Non ci credo, non ti credo”

L’assurda pena

Quando la giustizia suprema non offre che occasioni di vomito all’uomo onesto posto sotto la sua protezione, appare difficile sostenere che essa sia destinata, come dovrebbe essere suo compito, ad accrescere la pace e l’ordine in seno allo Stato.

Albert Camus (trad. it. di Giulio Coppi), Riflessioni sulla pena di morte; Milano, SE, 1993

Idea suprema

Un aforisma sul quale meditare (a proposito di idee platoniche).

Solo in ciò che è supremo ed in ciò che è più comune l’idea e l’apparenza coincidono: in tutti i gradi intermedi della considerazione dell’esperienza si separano. La cosa più alta è l’intuizione di ciò che è diverso come identico; la cosa più comune è l’azione, l’attivo collegamento di ciò che è separato verso l’identità.

J. W. Goethe; Aforismi sulla Natura (trad. it. di M. Montinari)