Del perché un po’ mi vergogno di fare il giornalista

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E il problema non è che ci sia una persona convinta che la teoria della relatività di Einstein (non si precisa se quella generale o quella ristretta, ma non è questo il problema) non sia ancora stata dimostrata perché finora non si erano trovati gemelli da mandare nello spazio.
Il problema è che a questa persona – sicuramente un competente esperto in qualche altro campo dello scibile umano, chessò la politica internazionale o lo sport – venga affidato un articolo di scienza.

Cronache surreali

Solo io trovo surreale che, in un articolo in cui si parla di efficacia e opportunità di un trattamento medico, figurino insieme l’attrice Gina Lollobrigida e il premio Nobel per la medicina Shinya Yamanaka?1

  1. È un articolo di cronaca, cioè un resoconto di eventi: non è quindi (solo) colpa del giornalista, ma (anche, soprattutto) degli eventi. []

Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere

È secondo me la critica più sensata alle tesi utilitariste: spesso la valutazione di vantaggi e svantaggi non è un calcolo semplice e oggettivo, ma una valutazione complessa e almeno in parte soggettiva. Prendere la decisione giusta può essere un’arte nella quale è necessario esercitarsi a lungo, non una procedura da apprendere con un po’ di teoria. Continua a leggere “Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere”

Riscontro

Questo blog ospita circa milleduecento articoli e oltre ottomila commenti. Penso che un terzo circa dei commenti siano opera mia, quindi riduciamo i commenti a cinquemila.
Milleduecento diviso cinquemila fa circa quattro commenti per articolo.
In altre parole: ogni cosa che ho scritto su questo sito ha, in media, generato quattro reazioni, quattro osservazioni, critiche, complimenti, insulti o altro.

Da un po’ di tempo alcune delle cose che scrivo vengono pubblicate su un settimanale e, da un annetto circa, su un quotidiano. Avrò scritto – escludendo le cose infime tipo gli appuntamenti del giorno successivo e i resoconti degli incidenti stradali  – un centinaio di articoli degni di nota. Di reazioni – lettere, telefonate o commenti vari – ne avrò ricevuti si è no mezza dozzina.
In altre parole: ogni cosa che ho scritto per la carta stampata ha, in media, generato un decimo di reazione. Continua a leggere “Riscontro”

Intrinsecamente conservatori

Copertina "Te lo dico con parole tue"Trovo, in un bel libro sulla divulgazione,1 il seguente passo:

Non fa notizia che tutti vadano a lavorare. Fa notizia che scioperino i metalmeccanici, i magistrati o – ancora di più, perché la cosa può riguardarci da vicino – i medici, i ferrovieri, i controllori di volo.
In sostanza il giornale è un diario delle trasgressioni: popoli che invece di vivere in pace si fanno la guerra; coppie celebri che, invece di essere unite dal successo e dal denaro, si separano; calciatori che, anziché essere pagati come bravi professionisti, percepiscono cifre astronomiche; crolli in borsa o inauditi guadagni; terremoti, alluvioni, delitti, truffe, droga, scandali politici e a sfondo sessuale. Ma anche – più raramente – azioni generose, record sportivi, scoperte scientifiche, sorprendenti novità tecnologiche, libri, dischi o film che stabiliscono primati di incassi.
[…] La violazione può esistere soltanto rispetto a una norma riconosciuta e solidamente tutelata. Il giornale, proprio nel registrare le trasgressioni, rafforza le regole trasgredite, i valori tradizionali, i diritti stabiliti.
Ieri in città hanno svaligiato dieci alloggi, ma te ne parlo perché non si deve rubare. Il terremoto in Cina ha fatto duemila morti, ma calamità naturali così distruttive sono eventi eccezionali, di solito in Cina la vita scorre tranquilla. Un calciatore incassa milioni di euro all’anno, ma la norma è che si guadagna poco…
Da questo punto di vista, il giornale è intrinsecamente conservatore. Ogni giornale, anche il più rivoluzionario.

Piero Bianucci, Te lo dico con parole tue. La scienza di scrivere per farsi capire, Zanichelli Chiavi di lettura, 2008, pp. 15-16

Continua a leggere “Intrinsecamente conservatori”

  1. Da notare l’avvertenza alla fine del sommario: «Questo libro può essere pericoloso perché insegna a spiegare meglio anche le cose sbagliate». []

Strane virgolette

Wikipedia oscura le proprie pagine perché una legge attualmente in discussione rischia di rendere impossibile l’esistenza dell’enciclopedia libera.
I dettagli li si può leggere un po’ ovunque, da Wikipedia a giornali e blog.

Ne parla, ovviamente, anche l’Ansa, che esordisce così:

ROMA – Wikipedia si autosospende per protesta contro il ddl intercettazioni. Il sito di enciclopedia libera da stasera in qualunque pagina si apre con il comunicato in cui spiega le ragioni del dissenso: ”Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più. Sarebbe un’inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza”.

Nel leggere l’agenzia,1 ho trovato strano quel “propria libertà e indipendenza”: essendo il discorso in prima persona (“[noi] non esisteremo più”) sarebbe meglio “nostra libertà e indipendenza”. E allora sono andato a cercare l’originale nel comunicato di Wikipedia. E non vi è alcuna traccia di quel “Con le norme del ddl intercettazioni non esisteremo più”.
L’Ansa, in poche parole, attribuisce a Wikipedia delle affermazioni testuali (perché le virgolette significano proprio questo: ha detto o scritto esattamente così) in realtà inesistenti.

Io trovo tutto ciò abbastanza inquietante.

  1. In realtà nel leggere un articolo di giornale che ha ripreso paro paro la notizia dell’Ansa. []

In chi credere

È importante avere informazioni affidabili.
Mi sembra pertanto più che lecito chiedere informazioni sulla influenza H1N1 (la famosa influenza A o, per gli amici, suina). Il problema è: a chi chiedere? Continua a leggere “In chi credere”

You – di blog e di giornali

Time coverTime è il primo settimanale d’informazione pubblicato negli Stati Uniti. Fondato nel 1923, ogni anno elegge la Person of the Year, la persona o il gruppo di persone che più hanno influenzato gli avvenimenti dell’anno appena trascorso.
Per il 2006, la persona dell’anno è un gruppo indubbiamente numeroso, talmente numeroso da assumere i connotati di un concetto: i lettori-autori di internet, i blogger, gli utenti dell’enciclopedia libera Wikipedia, del sito di condivisione di video Youtube eccetera.

Una critica alla decisione di Time arriva proprio da uno dei nominati: per Wikipedia, che ha aveva praticamente cancellato la relativa voce dalla sua enciclopedia, si tratta di una caduta di stile o, per tradurre letteralmente una curiosa espressione inglese, di un “salto dello squalo“. Secondo altri si tratta del riconoscimento, da parte di una testata giornalistica, della imminente fine del giornalismo tradizionale. È sin troppo facile aspettarsi, sui quotidiani nostrani, illuminati editoriali sulla superiorità dei giornalisti rispetto ai blogger. Continua a leggere “You – di blog e di giornali”

Quantità e qualità ai tempi di Google

Sul sito Il primo amore si può1 leggere una interessante analisi di Linda Pagli su Google e sui motori di ricerca in generale.
La tesi, ad essere sinceri non molto originale, è che i motori di ricerca si basano sulla quantità di informazione e non sulla qualità, e pertanto i risultati di Google riguardano più gli interessi della maggioranza che la verità o la qualità. Per riprendere l’esempio di Umberto Eco citato da Pagli, cercando “Graal” ci si imbatte perlopiù in ciarpame neonazista e pubblicitario.
Mi chiedo se la cosa sia così grave. Da sempre sul Graal si sono scritte più ciarlatanerie che rigorosi studi scientifici, e da sempre il ciarpame ha più lettori delle ricerche serie.
Sarebbe forse più interessante capire come mai, su altri argomenti, i risultati di Google siano qualitativamente degni di nota: come mai a volte è possibile passare dalla quantità alla qualità?

  1. Si poteva: la pagina non c’è più. Nota aggiunta nel 2012. []

Contro la contro-informazione

Una breve dimostrazione sulla non esistenza della contro-informazione.

L’informazione è rappresentata dalle testate giornalistiche tradizionali (carta stampata, radio, televisione, siti internet). La contro-informazione è invece tutto il resto: è l’informazione alternativa, non ufficiale, indipendente, magari clandestina, e per tutto questo più vera e autentica, secondo i suoi estimatori.

Continua a leggere “Contro la contro-informazione”