Su Practical Ethics un interessante caso: una donna di 29 anni, in stato minimamente cosciente (minimally conscious state) in seguito a delle lesioni cerebrali, viene affidata al marito il quale ha (almeno) un rapporto sessuale con lei.
Il fratello della donna lo denuncia per stupro.
È stupro?
Sì, perché lei non era consenziente e il matrimonio non vale (più) come presunzione di consenso.
Ma non era neppure dissenziente, e potrebbe, nello stato di minima coscienza nel quale si trova, aver manifestato segni di approvazione.
Irrilevante: anche un minorenne può manifestare segni di approvazione, ma è comunque stupro perché quei segni non sono consenso, concetto che presuppone delle capacità razionali che i minorenni non hanno (non sono persone nel senso giuridico del termine).
Ma allora, se non ci sarebbero le capacità razionali per il consenso, non ci sarebbero neppure per il rifiuto, quindi non è stupro.