La questione etica

Luca Zaia a proposito della pillola RU 486: 1

Ma non si va contro la 194?
No. Stiamo talmente banalizzando la questione che la RU 486 rischia di diventare l’aspirina delle minorenni. Interpreto appieno le parole del Papa, al di là della legge c’è anche una questione etica. L’ho fatto con l’Ogm, lo faccio anche con questa pillola.

Al di là della legge c’è una questione etica: e così Luca Zaia, presidente (governatore?) del Veneto, si sente in dovere di non rispettare la legge.
Una scelta che va rispettata; e va presa per quella che è: una violazione della legge. 2 Sono sicuro che Zaia non rifuggirà le responsabilità di una simile scelta – dovesse anche dimettersi da presidente.

Quello che mi incuriosisce molto è: perché citare gli OGM? La questione etica che impedisce a Zaia di tollerare la RU 486 è forse la stessa che gli impedisce di tollerare gli OGM?
Se è la stessa, la questione etica non può certo essere il rispetto della vita: le verdure – geneticamente modificate o no – vengono mangiate. L’unica possibilità che vedo è la sacralità della natura: la RU 486 e gli OGM costituiscono una violazione dell’ordine naturale delle cose.
E qui abbiamo un serio problema, perché questo ordine naturale delle cose non esiste, è un concetto privo di senso. Si può ancora rispettare una scelta che si basa su un concetto assurdo?

  1. Che non è la pillola del giorno dopo.[]
  2. A meno che la legge non conceda al governatore la possibilità di decidere in materia di farmaci disponibili – ma ne dubito.[]

HB 1572

Imparate a memoria questa sigla, perché potrebbe diventare molto importante: HB 1572. Sta per House Bill 1572 ed è una proposta di legge dello stato americano del North Dakota, attualmente in discussione al senato, che intende fornire pari diritti e pari dignità a tutti gli esseri umani indipendentemente dalla fase di sviluppo biologico nella quale si trovano (A Bill for an Act to provide for equality and rights to all human beings at every stage of biological development). 1

Tutto, o quasi, si gioca sulle definizioni iniziali: Continua a leggere “HB 1572”

  1. Il testo è, ovviamente, in inglese giuridico, e la mia traduzione sarà quindi due volte lacunosa: si accettano suggerimenti e correzione per la resa in italiano dei vari termini ed espressioni.[]

Il presidente nero che farà male ai neri

Mark Tardiff, membro del Pontificio Istituto Missioni Estere, non è molto contento della vittoria di Barack Obama.
Come spiega in una lettera ad AsiaNews, Obama è un sostenitore dell’aborto:

Il neo-eletto presidente Obama è da tempo impegnato con forza non solo a preservare, ma anche estendere l’attuale regime in tema di aborto che domina negli Stati Uniti. Quando era senatore dell’Illinois, egli si è opposto a misure che avrebbero reso obbligatorie cure mediche per bambini sopravvissuti all’aborto e riusciti a nascere vivi. Il suo ragionamento era che una legge simile avrebbe potuto mettere in questione la mancanza di diritti dei non nati.

Per Tardiff l’embrione è già una persona e l’aborto, quindi, è un omicidio: partendo da queste premesse, che qui non mi interessa discutere, è ovvio che non si possa gioire per l’elezione di Obama. Continua a leggere “Il presidente nero che farà male ai neri”

Ci sono filosofi…

Mi sento in parte chiamato in causa da Carlo Bellieni, neonatologo del Policlinico Universitario “Le Scotte” di Siena, quando, in una lunga intervista al settimanale Tracce, afferma:

Ci sono filosofi che spiegano, per esempio, che non soltanto il feto non è una persona, cosa già da sola assolutamente discutibile, ma non lo è neppure il bambino fino all’anno di vita: dicono che fino all’anno di vita non c’è autocoscienza e, quindi, i bambini non sono persone.

Continua a leggere “Ci sono filosofi…”

Notizie inquietanti

In Italia vige il principio di obbligatorietà dell’azione penale: quando un pubblico ministero ha notizia di un reato, deve intervenire.
Se qualcuno, anche anonimamente, denuncia che una «donna ha ottenuto un aborto fuorilegge per disfarsi del neonato», come riporta Repubblica, allora è giusto che intervenga.

Fin qui, nulla di anormale o inquietante.
Inviare sette agenti in ospedale venti minuti dopo l’espulsione del feto, ecco, questo è inquietante, e anche molto.

Ulteriori dettagli su Bioetica.

Oltreconfine

Ecografie

Analizzando i dati nel dettaglio – prosegue il Consiglio di Stato – la stabilità risulta essere tale «nonostante l’aumento di donne straniere, provenienti essenzialmente dall’Italia, che vengono nel nostro cantone per interrompere la gravidanza». La ragione di questo tipo di “turismo”, come già ampiamente documentato negli ultimi anni, «è legata all’indisponibilità in Italia della Ru486 che consente un’interruzione meno traumatica di quella con metodo chirurgico». Se su scala nazionale le donne provenienti dall’estero per abortire sono il 4,6%, « in Ticino sono il 18,6%». Quasi una su cinque. In tutto – secondo le statistiche – 126 su 614 casi accertati. Più del doppio rispetto alle 59 registrate nel 2003 su 605 casi.

“Aborti in Ticino, il 57% con la Ru486” in La Regione Ticino, 11 gennaio 2008, p. 3

Dimenticare lo stato

Giuliano Ferrara ha deciso di proporre una moratoria per l’aborto:

Questo è un appello alle buone coscienze che gioiscono per la moratoria sulla pena di morte nel mondo, votata ieri all’Onu da 104 paesi. Rallegriamoci, e facciamo una moratoria per gli aborti. Infatti per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi […].

Il discorso di Ferrara si basa quasi integralmente sul parallelismo tra la pena di morte e quella che, riprendendo una proposta simile, potremmo chiamare pena di aborto. Una analogia che sembra presentare più di un problema. Continua a leggere “Dimenticare lo stato”

Senza braccia

Una semplice domanda posta a un filosofo (su AskPhilosophers):

Supponiamo che un feto sia in una fase nella quale è consentito l’aborto. Supponiamo anche che la donna che ospita il feto decida, per qualche motivo, che sarebbe preferibile avere un figlio senza braccia. A tale scopo assume una determinata sostanza e, in seguito, il bambino nasce senza le braccia.

Penso che per la maggior parte della gente l’azione della donna sia errata perché è errato privare il bambino che è nato delle braccia e del loro uso.

Ma se questo è vero, perché è ammissibile privare il bambino che sarebbe nato del suo corpo e del relativo uso?

Continua a leggere “Senza braccia”

Abolizione della pena di aborto

Apprendo da Giowind l’esistenza della Moratoria Internazionale per l’abolizione della pena di aborto.
I promotori la descrivono come “provocazione culturale”, non è pertanto chiaro quanto seria sia la proposta, comunque si parte dall’idea che l’embrione è un essere umano e pertanto l’aborto, ogni aborto, è l’uccisione di una persona: un omicidio che va proibito, ovviamente «senza colpevolizzare quelle mamme che sono state indotte con l’inganno ad una scelta tanto terribile».

L’idea di base è secondo me completamente errata, ma assumiamo, per ipotesi, che appena i due gameti si fondono nasca una nuova persona.
Giustamente, occorre proibire l’interruzione volontaria della gravidanza. Anche così rimane il problema dell’aborto spontaneo.

È innanzitutto un problema medico: ogni anno un numero incredibilmente alto di persone muore perché la medicina non è in grado di salvare loro la vita.
Non sono un esperto di medicina, ma penso che l’unico modo di salvare loro la vita sia identificare il più precocemente possibile le gravidanze a rischio e ricorrere all’utero artificiale. Sarà contro natura, ma lo è anche un pacemaker: penso che sia giusto finanziare questo tipo di ricerche.

Vi è anche un problema legale: l’aborto sarà anche spontaneo, ma nulla accade per caso.
La legge già si occupa dei genitori scriteriati che abbandonano il proprio bambino, similmente dovrà avvenire per le madri di bambini non ancora nate. Quando c’è una concreta possibilità che sia un corso una gravidanza, per quanto precoce essa possa essere, la donna deve occuparsi del bambino, e la legge deve punire le madri che conducono stili di vita che potrebbero mettere in pericolo la vita intrauterina del bambino.
Sarebbe anche bene proibire i rapporti sessuali non protetti alle donne non più giovani: come si legge su Wikipedia, «in women, by the age of forty-five, 75% of pregnancies may end in miscarriage» («all’età di quarantacinque anni, il 75% delle gravidanze può finire con un aborto spontaneo»).

Attendo proposte di legge che vadano in questa direzione: se non si fa qualcosa, milioni di persone continueranno a morire ogni anno.