L’altro giorno ero in libreria. E ho trovato due libri interessanti.
Il primo è pubblicato da Mondadori. E riporta sul retro, giusto sopra il codice ISBN, un logo “e book disponibile”.
È disponibile, ma se lo voglio lo devo pagare a parte. A prezzo pieno. L’edizione di carta costa 32 euro, quella digitale la metà; in totale 48 euro, ma onestamente chi se li prende tutti e due? Insomma, quel logo suona un po’ come un “esci dalla libreria e prenditi il libro online”.
L’editore del secondo libro è invece UTET. E sulla copertina c’è un bollino “e-book compreso nel prezzo”. Sono andato sul loro sito, mi sono registrato, ho selezionato il libro che ho comprato, ho inserito alcune parole per dimostrare di essere in possesso di quel libro (tipo “l’ultima parola della seconda riga di pagina 93”) e scaricato l’ebook, senza alcun lucchetto digitale, nel formato per Kindle.
Ora, forse la UTET sbaglia: per quanto non ci siano i costi di stampa e distribuzione, la creazione e la gestione di un documento digitale hanno un costo. Il sistema inoltre non è a prova di furbo: basta prendere il libro in prestito in biblioteca, scaricare l’ebook da cellulare mentre si è in libreria oppure, se si è fortunati, cercare la pagina nell’anteprima su Amazon o Google Books.
L’idea mi pare comunque valida: hai il libro cartaceo? Se me lo dimostri, puoi avere l’ebook a condizioni di favore – gratis, come fa per ora UTET, ma andrebbe bene anche a uno o due euro.
Mondadori, invece, fa solo venir voglia di scaricare illegalmente il loro ebook.