Categories: Pensieri inutili

Ivo Silvestro

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Perché scrivere recensioni?

Tommy elenca ben cinque motivi per cui non scrivere una recensione:

  1. Se l’autore ha già detto tutto meglio di me, perché dovrei ripetere quelle cose peggio e in meno spazio?
  2. Perché tentare di risplendere di gloria riflessa?
  3. Perché sprecare energie a recensire un libro anziché impiegare quel tempo per cominciare a leggerne un altro?
  4. Se la recensione deve diventare un’occasione per ribadire sempre i propri stessi pensieri, a che serve?
  5. Chi sono io per criticare?

In quanto autore di qualche recensione, mi sento chiamato direttamente in causa. In realtà non dovrei: il testo di Tommy si intitola Cinque motivi per cui non recensirò mai un libro e l’utilizzo della prima persona mi fa pensare che sia un discorso personale, non direttamente estensibile agli altri. In ogni caso, solleva una questione alla quale credo sia giusto rispondere.

Per quanto mi riguarda, sottoscrivo tutti e cinque i punti, il cui mancato rispetto può diventare una guida a come scrivere pessime recensioni. Perché scrivo recensioni, allora?
Perché le obiezioni riguardano il rapporto tra recensore e autore. Una recensione non può essere, non deve essere, una lettera aperta del recensore all’autore. Lo scopo di una recensione non è congratularsi con l’autore o criticarlo, e neppure fare pubblicità al recensore.

Una recensione deve essere indirizzata ai lettori del libro e il suo scopo deve essere quello di aiutare il potenziale lettore nella difficile scelta se leggere o meno il libro.
Una recensione deve indicare il più chiaramente possibile quali sono gli argomenti affrontati dall’autore e quale è la sua tesi, deve mostrare i punti deboli e quelli forti delle argomentazioni, deve inquadrare il libro nel suo contesto, e tutto questo onestamente.
In poche parole, una recensione deve fornire le informazioni affinché il lettore legga il libro giusto, quello che gli serve e gli interessa, e non perda tempo. E questo risponde alla terza obiezione: se una recensione aiuta una persona a trovare il libro giusto, o a stare alla larga da un libro sbagliato, allora il tempo impiegato a scrivere quella recensione non è sprecato.

Editor's Pick

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  1. Francesco 22 Dicembre 2008 at 20:24

    Cinque motivi per cui scrivere una recensione:
    1) se l’autore è una capra, meglio farlo sapere ai potenziali acquirenti
    2) per far capire che gli scrittori sono esseri umani e la loro gloria dipende, al limite, da quel che scrivono
    3) per mettere comunicare, mettendo nero su bianco le proprie impressioni, magari riflettendo prima di mettere altra carne sul fuoco
    4) se la recensione esprime un punto di vista personale, che male c’è?
    5) chiunque può criticare chiunque, fin tanto che non si viva in un regime totalitario

    ^_^

  2. hronir 23 Dicembre 2008 at 07:37

    Sono d’accordo con Francesco: i 5 motivi di Tommy sembrano semplicemente rivelare come non abbia capito cosa sia (prima ancora che a cosa serva) una recensione…

  3. Ivo Silvestro 23 Dicembre 2008 at 09:32

    Difendo la tesi di Tommy: molte recensioni vengono scritte in base ai suoi cinque punti e, in tutta onestà, tra una recensione come quella e niente, preferisco niente.
    Alcune sono addirittura scritte dagli autori e inviate alle riviste per pubblicarle sotto nome di uno dei loro collaboratori (quelle serie, ovviamente, rifiutano).

  4. Tommy David 23 Dicembre 2008 at 14:39

    Mi coglie un dubbio: non sarà mica che ho letto troppe recensioni scritte male? 😀

    Effettivamente criticavo piuttosto un certo modo di scrivere recensioni. Il dilemma filosofico però era: è possibile scrivere recensioni “oggettive”?

    Ho tentato di dipanare meglio le mie (confuse) riflessioni in alcuni punti del mio ultimo commento

  5. Giovanni 1 Novembre 2010 at 14:20

    Come posso non essere d’accordo? Tommy dimentica un punto, però…

    6)Perché invece che criticare un libro non provo a scriverlo io?

  6. Ivo Silvestro 12 Dicembre 2010 at 10:44

    @Giovanni: Perché a volte è possibile scoprire dove è l’errore anche senza aver capito quale è la soluzione giusta.

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