Clonazione hollywoodiana

Dal film 'Mi sdoppio in 4' di Harold Ramis
Dal film ‘Mi sdoppio in 4’ di Harold Ramis

Siamo circondati da cloni. Nella realtà basta andare dal fruttivendolo – no, il clone non è il fruttivendolo stesso, ma ad esempio le banane che vende –; nella finzione basta guardare un qualsiasi film di fantascienza o quasi-fantascienza.

La cosa curiosa è che i cloni dei film non sono semplicemente fisicamente e psicologicamente identici – come se il diverso ambiente nel quale i due individui si sono sviluppati e sono cresciuti non avesse avuto alcuna influenza – ma spesso condividono anche dei ricordi. Il clone che riconosce la moglie del proprio originale sta diventando un cliché hollywoodiano al pari dell’aereo che sembra schiantarsi ma riesce a cabrare all’ultimo secondo o dell’eroe sconfitto che si ubriaca al bar dove viene raggiunto e soccorso dal suo mentore. O del cliché del gemello cattivo.
Gemello che, se omozigote, è un clone. In altre parole: il clone naturale è la nemesi, il clone artificiale condivide la stessa anima. Misteri della genetica cinematografica.

Sperimentare cloni

Qualche giorno fa, mentre ero vicino alle casse di un supermercato ad aspettare che mio padre arrivasse con dei biscotti, sono stato attratto dalla copertina di una rivista per i consumatori (non ricordo il nome esatto: qualcosa del tipo “scelgo io”, “consumo meglio”, “scelgo meglio”…).
Il titolo che mi aveva attratto riguardava il vaccino per l’influenza di tipo A.1 La rivista, seguendo le raccomandazioni di non ricordo quale giornale pediatrico, sconsigliava alle donne in stato di gravidanza di vaccinarsi, e questo nonostante i rischi di affrontare l’influenza durante la gestazione. Perché? Perché il vaccino contiene coadiuvanti non testati durante la gravidanza. Continua a leggere “Sperimentare cloni”

  1. Influenza che la rivista continua a chiamare “suina”. Tra l’altro: se, dopo volatili e maiali, la prossima influenza arriverà dalle mucche, si avrà un delizioso vaccino per la vaccina. []

Gli animali, gli esseri umani, l’Ambiente

Di questo articolo di Antonio Tajani sulla clonazione animale a scopo alimentare apprezzo soprattutto lo sforzo di non tirare in ballo il nazismo: durante la lettura si percepisce l’incredibile sforzo del vicepresidente della Commissione europea che tenta in tutti i modi di dominarsi e non citare il Terzo Reich. Purtroppo, come il maratoneta Dorando Petri alle olimpiadi del 1908, crolla sul finale: «la storia ha già condannato progetti di questo tipo cari alle peggiori dittature del secolo scorso». Continua a leggere “Gli animali, gli esseri umani, l’Ambiente”