Due uomini a bordo di un’auto di sono fermati, uno dei due è sceso dal veicolo e ha sparato. Contro delle persone. Come “atto intimidatorio”, certo, non per uccidere. Ma ha sparato, colpendo il vetro di un’auto.
È successo in Svizzera. Alcune delle persone contro cui lo stronzo ha sparato (come atto intimidatorio, d’accordo) erano italiani.
Se vi chiedete come mai l’ambasciatore svizzero non è stato convocato per chiarimenti e i giornali italiani non hanno ripreso la notizia, la risposta è semplice: si trattava di nomadi. La cittadinanza non conta, in questi casi.
Pare chiaro che il diverso sia sotto tiro, cittadinanze a parte.
Prima di trarre conclusioni affrettate, non è che si tratti d’un semplice avvertimento tra bande rivali, causato da qualcuno che ha invaso un territorio controllato da altri?
Difficilmente un ambasciatore s’affannerebbe, qualora il bersaglio fosse qualche italiano “Felice Maniero – style”.
Una maggiore dovizia di particolari non sarebbe fuori luogo.
@lector: Tutto può essere, ma non sembra essere così, dalle prime ricostruzioni. I nomadi, inoltre, hanno subito chiamato la polizia, cosa improbabile in caso di “regolamento di conti”.