Tra fraintendimento e manipolazione della realtà

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Il regista Roman Polanski non parteciperà al Festival del film Locarno, dove avrebbe dovuto una lezione di cinema aperta al pubblico, ricevere un un riconoscimento speciale e presentare il suo Venere in pelliccia in Piazza Grande.

Il motivo della rinuncia? Le polemiche legate all’opportunità della sua presenza, vista la sua storia condanna per violenza sessuale. Lo spiega lui nel messaggio inviato alla direzione del festival:

Cari amici,
mi dispiace dovervi comunicare che dopo aver constatato che la mia apparizione al Festival di Locarno avrebbe potuto provocare tensioni e controversie da parte di persone contrarie alla mia presenza, ma di cui rispetto le opinioni, ho deciso a malincuore di rinunciare a parteciparvi.
Mi rattrista sinceramente deludere le vostre aspettative.
Roman Polanski

Il direttore artistico Carlo Chatrian parla di «giornata più scura da quando mi è stato chiesto di dirigere il Festival». Nella sua dichiarazione, come riportata per iscritto sul sito della manifestazione, è scritto:

Ho il massimo rispetto per la libertà di espressione di ognuno e mi sono dato l’obbligo di ascoltare ogni critica con la giusta attenzione. Ritengo però che questa volta, alcune posizioni abbiano oltrepassato il limite e, attraverso la violenza verbale e il fraintendimento della realtà, siano diventate un inaccettabile attacco alla dignità della persona.

Nella versione scritta inglese e nel video, tuttavia, non si parla di fraintendimento della realtà, bensì di manipolazione: «verbal violence and manipulation of reality».

Chissà a che cosa è dovuta questa discrepanza.

Aggiornamento

Adesso (15:24) anche nella versione italiana si parla di “manipolazione”.

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