Spazio fondato sui valori

Il dittatore libico Muammar Gheddafi, durante la visita al suo omologo italiano (omologo per quanto riguarda il ruolo istituzionale di capo dello stato: su altre somiglianze tra i due capo di stato non mi pronuncio), ha dichiarato qualcosa del tipo “è tempo che l’Europa diventa islamica”.
La portavoce della Commissione Europea Angela Filote ha risposto a Gheddafi sottolineando che l’Unione Europea “non è uno spazio fondato sulla religione ma sui valori”.
Una risposta interessante, sicuramente più interessante della riscoperta delle radici cristiane dell’Europa o degli inviti alla conversione al cattolicesimo, magari con accenti preconciliari.

Tuttavia c’è qualcosa che mi lascia perplesso in questa risposta.

Fondare uno spazio pubblico sulla religione non è una grande idea non solo per il sorgere di conflitti religiosi: anche ammettendo che tutte le persone coinvolte abbiano la stessa fede, rimane il problema dell’eccessiva rigidità di una simile società. Sarebbero numerosi i temi sottratti alla discussione pubblica, temi sui quali sarebbe difficile trovare un accordo in caso di conflitto, mediando tra i vari interessi in campo.
Sostituite alla religione i valori non mi sembra risolvere questi problemi. Certo, i valori si possono definire con maggiore precisione, il che potrebbe aiutare a limitare i contrasti, ma rimane la sostanziale incapacità di affrontate i conflitti cercando di conciliare i vari punti di vista. Il che, in alcune circostanze, potrebbe anche andare bene: se di alcuni interlocutori ho scarsa fiducia, potrei voler evitare il dialogo, e probabilmente Gheddafi è uno di questi interlocutori.

12 commenti su “Spazio fondato sui valori

  1. ohi…..

    Il dittatore libico Muammar Gheddafi, durante la visita al suo omologo italiano (omologo per quanto riguarda il ruolo istituzionale …(omissis)

    ne dedurrei che il suo ospite fosse il
    dittatore italiano.

    Per il resto condivido la tua analisi… salvo una osservazione. Se il termine religione mi è ostico, quello valori è ancora più strano.
    Senza degli aggettivi o comunque limiti è un termine che resta vuoto.
    Probabilmente nella zucca di chi la pronuncia ci potrebbe essere una qualificazione del tipo democratici o condivisi, in ogni caso in una società civile solo il diritto scritto, l’applicazione egualitaria e l’obbligatorietà dell’azione penale sono a mio modo valori che possoo scindere una democrazia da uno statarello confessionale comandato in modo impresentabile da un finanziatore-mandante-sostenitore di terroristi.

    Un Sorriso

  2. @il più cattivo: Ho modificato il passaggio incriminato, sottolineando come il ruolo istituzionale sia quello di capo dello stato, non di dittatore.
    Per il resto: sì, valori è un termine vuoto – in un certo senso è un vantaggio, perché si può dialogare su quali sono i valori e come applicarli.

    @lector: Ecco riassunto in 13 parole il mio post – devo imparare ad essere più conciso! 😉

  3. Siete troppo gentili. Non c’è alcun merito in ciò che ho detto: solo il ricordo delle tante cose viste e subite in cinquant’anni.

  4. “Valori” è un termine vuoto, e quindi inutile. Che dialogo ci può essere tra “Dio, Patria e Famiglia” e “Sesso, Droga e Rock’n’Roll”? Parlare di valori serve solo ad accusare gli altri di “non credere più ai valori”. Propongo di abolire la parola.

  5. @ Galliolus

    Possiamo anche abolirla ma il problema resta. E questo perché i cosiddetti “valori” non sono altro che idee più o meno condivise con le quali vengono espressi i significati che decidiamo di dare alla nostra esistenza di esseri umani. E’ la precarietà della nostra condizione che ci costringe a cercare e a trovare un senso al fatto che siamo nel mondo. Il problema nasce solo quando si pretende di imporre ad altri il “nostro” senso, quello che abbiamo scelto di dare alla nostra vita. Il valore della laicità (e si noti che anche questo è un valore fra gli altri) sta tutto in questo ordine di idee.
    Filopaolo

  6. Bella la risposta antiheideggeriana di lector… su la vacuità o l’inutilità o la futilità o la dannosità dei “valori” non condivido, ma comprendo: siamo proprio la generazione dei fanca**isti, del vivi e lascia vivere, del languido, del qua qua qua infinito privo della voglia di decidere, di prendere posizioni di “principio”. Ma principio è inizio, è fondazione e assieme Legge, è l’arché. Proprio il contrario di quel nostro relativismo liberalista che ci dà tono, che ci fa belli: vacuità piena di farfalle. Pietà.

  7. @Galliolus: Che dialogo tra chi crede in “Dio Patria Famiglia” e “Sesso Droga Rock ‘n’ roll”?
    Non lo so – ma se accidentalmente i sostenitori dell’uno e dell’altro si ritrovano insieme, e si vuole evitare una guerra a base di acqua santa e anfetamine, meglio trovare un modo per dialogare.
    Non credo che per farlo sia necessario abolire il concetto di valori; credo basti non considerarli fondanti ed essere disposti mediare – il che, ne convengo, potrebbe anche significare abolire i valori!

    @Zar: Ti piacciono i valori? O mi è sfuggito qualcosa?

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