Sono perfettamente cosciente del fatto che molti lettori affronteranno questa parte finale mossi dall’intento di classificarmi come amico o come nemico delle loro convinzioni. È un vero peccato. Così facendo non si impara niente di nuovo e si alimentano solo l’intolleranza o l’ostilità per chi è portatore di idee diverse. Se ci fosse sempre comportati così, la scienza non sarebbe mai nata. E nessuno ci garantisce che in futuro questa non possa anche scomparire.
Edoardo Boncinelli, L’etica della vita, Rizzoli, 2008, p. 139 (corsivi miei).
( Cancellami quel pastrocchio qui sopra, ti prego Ivo! Mannaggia ai tag! )
In linea di massima sono d’accordo.
L’intolleranza scientifica comincia a profilarsi quando l’orizzonte di discussione, che dovrebbe essere solo conoscitivo, divento quello di un confronto, tollerante o meno, tra mere convinzioni.
Ma la frase mi suona strana.
Uno scienziato è un portatore di idee diverse? Non di scoperte o conoscenze?
Dette così, non sono troppo diverse dalle pet ideas che stigmatizza una riga sopra.
ciao! Eno
Cancellato (però non sei scusato: adesso l’anteprima dovrebbe funzionare…)
Quel idee diverse ha colpito anche me (anche se meno del discorso sulla scienza che potrebbe non esserci più).
Comunque, le scoperte e le conoscenze non sono forse idee?
Oltretutto, io ho letto la frase in una maniera leggermente diversa dalla tua: il problema non è tanto il passaggio dall’attività conoscitiva al confronto tra convinzione, quanto il semplice dividere tra amici e nemici, ossia la rinuncia a qualsiasi confronto. Io le mie idee, e tu sei o amico o nemico.