Leggo su LibertariaNation:
[Secondo me e secondo Rothbard] la reputazione non è una cosa che un individuo possiede perché è un pensiero che tutti gli altri si formano sull’individuo in questione. Non puoi entrare nella testa delle persone e costringerle a pensare bene di te. Tu non possiedi la tua reputazione, sono le tue azioni che formano una reputazione di te da parte degli altri.[…] Quindi chiedere danni a terzi per un danno di reputazione lo trovo assurdo.
Non capisco se qui si assume la veridicità delle cose dette o se il ragionamento vale anche nel caso uno affermi il falso.1 In ogni caso, mi sembra un approccio interessante: onore e reputazione sono cose “possedute” dagli altri, non dal diretto interessato.
Mi chiedo se partendo da questo presupposto si possa sostenere che a poter chiedere i danni siano gli altri.
Mi spiego meglio. Supponiamo che io affermi, di fronte a un’assemblea, che una certa persona sia indegna di ricoprire una determinata carica – dal presidente della repubblica al segretario del tennis club – per tutta una serie di motivi che poi si rivelano falsi o non influenti. Se è vero che questa persona non può recriminarmi nulla in quanto non è “proprietaria” delle opinioni dei membri dell’assemblea, allora è anche vero che a potermi denunciare sono proprio questi ultimi, i membri dell’assemblea. Avendo io danneggiato la loro opinione, posso rivalersi su di me.
In altre parole: se Tizio scrive su un giornale che Caio è un farabutto, a denunciare Tizio non dovrebbe essere Caio, ma i lettori del giornale.
Come idea non mi sembra niente male.
- In quest’ultimo caso: Rothbard e l’autore del post su LibertariaNation trascorrono il proprio tempo libero a torturare creature innocenti come passerotti, criceti ed economisti keynesiani. Nessuno dei due può lamentarsi, perché non possiedono la propria reputazione danneggiata da queste falsità (essendo morto da una ventina d’anni, credo ci siano anche altri motivi per cui Rothbard non si lamenterà). [↩]
Ti sfugge che non è ammissibile il concetto di proprietà intellettuale…ergo il tuo ragionamente, per quanto affascinante, cade.
@Violator: della galassia libertaria mi sfuggono molte cose.
Comunque anche senza proprietà intellettuale il ragionamento tiene, poiché qui di proprietà metaforica si tratta (se come penso ti riferisci al fatto che i pensieri sul prestigio di Tizio sono “proprietà” di chi li pensa, e non di Tizio).
Il punto debole del mio ragionamento è il concetto di danno, non definito.