Ho incontrato Sophia

Ho avuto il “piacere” di “intervistare” Sophia, robot umanoide sviluppato dalla Hanson Robotics per interagire con gli esseri umani – presente al Forum innovazione Svizzera italiana a Lugano.

Sophia

Alcune riflessioni sparse.

L’idea di robot umanoidi mi pare, al momento, pessima, una di quelle cose che fa tanto fantascienza ma che forse è meglio lasciarla lì, nella narrativa e non nella realtà.
L’obiettivo dovrebbe essere permettere interazioni più naturali, ma per provare empatia basta un viso stilizzato, tipo quello dell’iCub sviluppato all’Istituto italiano di tecnologia. Le espressioni e le movenze di Sophia, nel loro tentativo di imitare gli esseri umani, sono terribilmente innaturali e in certi momenti pure un po’ inquietanti. Se devo scegliere con chi (o cosa?) interagire – e magari in un contesto delicato come l’assistenza medica a domicilio –, al momento preferisco non solo un robot meno umano, ma pure uno smartphone con le emoji, e non disdegnerei neppure l’occhio rosso di HAL 9000.

Peraltro, Sophia era collegata a due grossi cavi – immagino uno per i dati e l’altro per la corrente – il che rende ancora più surreale l’aspetto umano.

Io e altri giornalisti abbiamo posto delle domande; lei ha risposto, in maniera quasi sempre pertinente per quanto perlopiù superficiale. Talvolta con intervalli di tempo, tra domanda e risposta, innaturalmente lunghi. E ci trovavamo in un contesto protetto: abbiamo dovuto presentare in anticipo le domande ed erano presenti degli operatori, anche se non mi è chiaro se e come sono intervenuti durante l’incontro.
Io ho osato fare una domanda non prevista: “Di quanta energia hai bisogno per funzionare?”. La risposta è stata una cosa tipo “ogni tanto mi devo riposare”.
Direi che c’è ancora parecchia strada da fare, prima di poter mettere Sophia a interagire col pubblico, anche solo in contesti non complicati come prendere delle ordinazioni al ristorante, figuriamoci l’assistenza clienti o lezioni personalizzate (due ambiti che Sophia stessa ha indicato rispondendo a una mia domanda).

Non metto in dubbio che in futuro ci ritroveremo sempre più spesso a interagire con intelligenze artificiali.
Dubito fortemente saranno robot umanoidi come Sophia.

2 commenti su “Ho incontrato Sophia

  1. io ho un’idea che mi gira per la testa: saranno cani parlanti.
    Noi umani parliamo con i cani da 15mila anni. Sarà sufficiente un aggeggino da attaccare al collare, che registra le loro onde cerebrali e le traduce in linguaggio naturale.

Lascia un commento