Stephen Jay Gould era un sostenitore del doppio magistero: scienza e religione non possono essere in contrasto in quanto si occupano di cose radicalmente diverse.
Questo interessante grafico sembra smentire in pieno l’idea di Gould:
Il grafico illustra la percentuale di fedeli di varie confessioni che ritengono l’evoluzione la migliore spiegazione dell’origine della vita umana sulla terra. Si va dall’81% dei buddisti all’8% dei testimoni di Geova. La chiesa cattolica è a metà classifica: 58%, meglio di ortodossi e protestanti, ma peggio dei non affiliati e degli ebrei.
Una correlazione c’è.
Mi hanno colpito due cose:
le ultime quattro posizioni sono occupate da CRISTIANI e la posizione degli ebrei. Interessante.
solo l’81% dei buddisti crede nell’evoluzione? Avrei detto che fa parte del loro package standard 🙂
“scienza e religione non possono essere in contrasto in quanto si occupano di cose radicalmente diverse”.
A questo proposito, mio cognato mi ha illuminato l’altro giorno.
Come mai i cattolici, e i cristiani in generale, hanno così tanti problemi con l’evoluzionismo?
Semplice: se l’uomo si è evoluto, e non è stato creato, da dove viene il peccato originale? E come mai Dio ha mandato suo figlio sulla terra, se non per salvarci dal peccato originale?
Senza il peccato originale, una delle pietre angolari del cristianesimo, crolla gran parte del portato di millenni di teologia.
Non solo direi che scienza e fede sono in contrasto: ma che le religioni stanno combattendo una disperata battaglia per non soccombere di fronte alle scoperte della scienza.
I buddisti non hanno il peccato originale: cosa volete che gli importi dell’evoluzionismo?
@knulp: non sono un grande teologo, ma il peccato originale nel cristianesimo è indissolubilmente legato alla conoscenza (l’albero del bene e del male), e quindi nulla vieta che amebe piante uccelli mammiferi scimmie si siano evolute in umani, abbiano acquisito la somiglianza a Dio nel senso che possono avere pensieri astratti, e poi abbiano esagerato con questi pensieri cuccandosi il peccato originale.
Quanto ai buddisti, hai ragione: stavo pensando agli induisti.
@.mau.
sì, in effetti un laico farebbe questo ragionamento, e forse anche qualche teologo cattolico più oltranzista. Ma un cattolico tradizionalista (tipo lefevbriano), o un testimone di geova?
🙂
Un lefevbriano, in quanto tale, non è cristiano (almeno secondo la mia personalissima visione del cristianesimo ;-)). Vito Mancusa, nel suo “Rifondazione della fede”, riprende il discorso del peccato originale legato al concetto che lui chiama “forza”: la catena alimentare, la catena sessuale, la catena sociale. Seemplicemente il suo discorso è che “questo mondo” funziona secondo certe leggi, di forza, potenza e anche violenza, ed il Bene è trascendenza e “non è di questo mondo”. Il Bene viene da Dio e chiunque compia il Bene è di Dio. E Cristo ha semplicemente dimostrato con la sua vita e la sua morte (e, per chi crede, Resurrezione) che l’amore è l’unica via di salvezza, e di sconfitta di questo mondo.
La banalizzo molto, ma consiglio il libro per comprendere meglio 😉
Il NOMA è un concetto interessante; in ultima analisi, per definizione non c’è sovrapposizione tra immanenza e trascendenza.
In pratica però ci sono due inciampi.
Il primo problema è che il “dicastero dell’immanenza” riduce via via lo spazio della trascendenza.
Molti campi vengono abbandonati (malvolentieri) dalla religione solo dopo che sono stati analizzati alla luce della scienza.
Il secondo problema è: in ogni caso, chi mai sulla trascendenza può pretendere ufficiale magistero?
Sei sicuro, Weissbach, che Gould intendesse col NOMa la separazione fra immanente e trascendente? Non era mica la separazione fra “mondo” e “valori”? (e’ una questione che avevo affrontato qui tempo fa…)
Se qualcuno ha visto il non del tutto riuscito “Religiolus”, avrà certo notato come i due cattolici intervistati (l’astronomo dell’Osservatorio Vaticano che appoggia l’evoluzionismo, e il prete che davanti a San Pietro parla fuori dai denti di religione e ci sghignazza su) facciano la figura dei titani rispetto alle varie e naif manifestazioni di fede delle diverse confessioni evangeliche o pentecostali negli USA, come il Parco della Creazione o la Gardaland della Terra Santa nel I sec. d.C.
Insomma: nella sfiga (di avere un Paese a sovranità limitata), ci poteva pure andare peggio.
O forse È peggio, ripensandoci.
@ferrigno: Ma i mormoni e i testimoni di geova sono cristiani?
Comunque, la ricerca è stata condotta negli USA e le differenze potrebbero essere non tanto legate alla religione quanto al livello sociale dei vari gruppi.
@.mau.: Quel 19-20% saranno dissidenti 😉
@knulp: Le letture allegoriche, anche “spinte”, della creazione e del peccato originale esistono da molto prima che la scienza si occupasse di queste cose. Da un punto di vista razionale la compatibilità si può trovare senza particolari sforzi e senza rinnegare la propria tradizione. A livello di religione come fenomeno sociale, ho i miei dubbi ed effettivamente c’è questa disperata battaglia.
@Andrea: Non ho letto il testo che citi, ma ho ascoltato Mancuso in un paio di conferenze e letto qualche suo articolo: mi piace, ma mi sembra che rappresenti molto poco la chiesa, dove con chiesa intendo sia il clero che i fedeli nel loro complesso…
@Weissbach: Tempi duri per il trascendente… ma più che altro perché “trascendete” o “divino” sembra avere lo stesso utilizzo del “Hic sunt leones” nelle vecchie cartine, un termine per indicare quello che non si conosce, ma che. prima o poi, si arriverà a conoscere.
@hronir: Che cosa intendesse Gould non lo so, ma certo la chiesa non può ridursi a una agenzia etica che si accontenta di stabilire valori per la condotta umana.
@Lopo:
Tutto vero, però prova ad andare a San Giovanni Rotondo e ne riparliamo, di quanto stiamo meglio…
“Tutto vero, però prova ad andare a San Giovanni Rotondo e ne riparliamo, di quanto stiamo meglio…”
Per la precisione, SanGiovanniRotondoland.
@ferrigno&ivo: penso che i mormoni siano cristiani, ma non i testimoni di Geova.
In generale: penso che Gould intendesse il NOMA in senso normativo e non in senso descrittivo.
Il terzo problema è: in ogni caso, chi mai sui valori può pretendere ufficiale (ed esclusivo) magistero?
@Stefano: Io pensavo a cristiani nel senso tecnico di “accettano il credo di Nicea”, e temo che in questo senso non siano cristiani neppure i Mormoni.
@Weissbach: Beh, e chi può pretendere ufficiale ed esclusivo magistero sulla scienza?
Mi pare che di solito si indichino come cristiani i gruppi che affermano la sostanza divina di Gesù. Ma è questione di nomi…
@Stefano: Direi anch’io che sì, è solo una questione di nomi…
La questione è meno semplice di quello che credessi.
I TdG non credono nella trinità, sostengono che cristo sia inferiore a dio, che sia il primo ente creato da lui e che sia risorto solo spiritualmente.
da wiki:
Sono sorti anche altri culti di origine cristiana, i quali o vogliono differenziarsi dai primi qui menzionati, oppure affermano di avere una linea storica separata. I più estesi fra questi sono i testimoni di Geova ed i mormoni, che, anche se ritenute derivazioni del protestantesimo anglosassone, sono fortemente caratterizzate sia dalle figure individuali dei primi fondatori del XIX secolo, sia dalle convinzioni interne che le portano a ritenersi chiese od organizzazioni completamente esclusive dal punto di vista dottrinale ed organizzativo. I mormoni hanno inoltre libri aggiuntivi forniti dal loro fondatore, dove le dottrine cristiane vengono ampliate e ridiscusse in modo completamente univoco ed originale. Sia mormoni che testimoni di Geova non sono riconosciuti dalle altre chiese.
@ivo: “Da un punto di vista razionale la compatibilità si può trovare senza particolari sforzi e senza rinnegare la propria tradizione.”
Mah, mi sembra che tu la faccia troppo facile. La religione cattolica è molto meno spirituale di quello che sembri a prima vista: la transustazazione (o come cavolo si scrive), il dogma della verginità della madonna, le stimmate, i miracoli, le indulgenze, tutto questo ha molto poco di spirituale e molto di “carnale”.
Re-impostare la religione cattolica in senso più spirituale è quello che teologi come Vito Mancuso cercano di fare, ma finora con scarso successo. E comunque, tale reimpostazione comporta delle notevoli revisioni del corpo attuale dei dogmi.
Vedi ad esempio una cosa “semplice” come “l’abolizione del limbo”, fatta da Papa Ratzinger appena nominato papa. Se non esiste il limbo, dove finiscono i “buoni” non cristiani, che non hanno avuto modo di convertirsi e battezzarsi? essi hanno ancora il peccato originale addosso, dovrebbero finire all’inferno (nel limbo). Ma questo sembrava essere sommamente ingiusto, da qui l’abolizione del suddetto limbo. E quindi, ‘sta gente che fine fa quando muore?
Nello specifico del peccato originale:
.mau. dice: “nulla vieta che amebe piante uccelli mammiferi scimmie si siano evolute in umani, abbiano acquisito la somiglianza a Dio nel senso che possono avere pensieri astratti, e poi abbiano esagerato con questi pensieri cuccandosi il peccato originale.”
Non so, il peccato è presente in ogni uomo fin dalla nascita, o addirittura dal concepimento, secondo le ultime interpretazioni. Come e quando un’intera razza (e non un uomo come singolo) abbia “esagerato” e quindi si sia beccata per sempre il peccato originale, resta difficile da spiegare. La favoletta di Adamo ed Eva era molto più convincente, ammettetelo! La scienza complica i piani.
@knulp: non riesco a capire il tuo punto. Bastava leggere Repubblica per scoprire che Ratzinger ha detto che il battesimo è la via ordinaria, ma Dio non può certo essere costretto a non salvare dalla mancanza del battesimo. Anche senza arrivare all’islamismo, irreggimentare l’onnipontenza divina in un insieme di regole (umane, per di più) è un concetto alieno.
Comunque il limbo non è mai stato un dogma, come nemmeno stimmate miracoli e indulgenze.
@knulp: Forse ho sottovalutato gli sforzi necessari per aggiornare la fede cattolica al XX secolo… 😉
@.mau.: Alcuni dei miracoli sono dogmi, no?
@ivo: credo che dipenda molto dalla definizione di “miracolo”. (quella di “dogma” dovrebbe essere “verità non riconoscibile con la semplice ragione”)
Che io sappia, dogmi è un “termine tecnico”: le mie primitive conoscenze di teologia vengono almeno parzialmente confermate da Wikipedia, vedi
http://en.wikipedia.org/wiki/Dogma_(Roman_Catholic)
Se interpreto bene il grafico, risulta che i cattolici “ritengono l’evoluzione la migliore spiegazione dell’origine della vita umana sulla terra” più della media degli americani. Deduco che la religione cattolica sia un elemento a favore dell’evoluzione, e non contro (come spesso sento dire, anche qui).
@.mau. e Ivo: Il Catechismo della Chiesa Cattolica (§88) definisce così il dogma:
Traduco: è dogma ciò che è contenuto nel Credo, e poco altro. Negli ultimi 200 anni sono stati proclamati solo tre dogmi: l’Immacolata Concezione, l’infallibilità del Papa, l’Assunzione di Maria al cielo. Sul resto c’è grande libertà.
Deduco che la religione cattolica sia un elemento a favore dell’evoluzione, e non contro (come spesso sento dire, anche qui).
Le gerarchie della Chiesa cattolica di recente hanno accettato una parte della teoria evolutiva (dopo averla avversata per decenni), mentre negli USA imperversano vari predicatori che parlano ancora di interpretazione letterale della Bibbia.
Più che essere un elemento a favore, di recente la Chiesa cattolica è diventata meno sfavorevole dei vari movimenti protestanti.
@galliolus: la transustanziazione è un dogma (del 1215, Laterano IV), come anche l’esistenza del purgatorio (Firenze, Trento), cosa strana perché già dopo i Maccabei molti ebrei ne postularono l’esistenza, e credo che la tradizione cristiana l’abbia sempre considerato esistente.
Come si risolve in paradosso l’apparente contraddizione che vedo fra l’includere anche l’infallibilità papale fra i dogmi?
Quando il papa parla ex cathedra, per dogma, “emette dogmi”.
Sono contrario alle vostre definizioni dogmatiche di dogma 😉
@galliolus: Il cattolicesimo se la cava comunque peggio dei non affiliati (e vorrei capire se sono solo atei/agnostici o anche credenti non praticanti). In ogni caso, la ricerca è americana, e potrebbe non essere rappresentativa della situazione europea per differenze sociali e culturali varie (per fare un esempio: gli induisti in america sono tutti ingegneri e matematici arrivati dall’india?).
@Ivo: la tua ultima osservazione mi fa venire in mente un’altra cosa. Forse quel grafico si riferisce semplicemente al grado medio di cultura posseduto dagli appartenenti alle diverse religioni. Certamente i Testimoni di Geova (parlo per conoscenza diretta) non hanno la cultura tra i loro interessi: i figli fanno la scuola dell’obbligo giusto perché è dell’obbligo, ma per loro leggere un libro è tendenzialmente una perdita di tempo, se non è edito dalla Watch Tower. Viceversa gli ebrei hanno storicamente partecipato attivamente alla cultura del luogo in cui si trovavano. Sugli induisti americani probabilmente hai ragione tu; stesso discorso per i buddisti, che attraggono (come da noi, del resto) anche elementi delle classi agiate e colte.
Sarebbe interessante vedere una analoga statistica su altre domande di cultura generale, e vedere come cambiano i risultati.
@galliolus: Intanto ho trovato un altro sondaggio.
Continuo a non trovare simili sondaggi in europa.