Abuso scientifico

Marco Cattaneo, direttore responsabile di Le Scienze, si lamenta dell’abuso linguistico della parola scienza.
Le pubblicità millantano principi e leggi provenienti dalla scienza. Le università sono piene di strani corsi universitari dai nomi scientifici: Cattaneo cita, tra gli altri, “Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria”, “Scienze della Comunicazione Multimediale” e “Scienze delle Produzioni e del Marketing Agroalimentare”.

La mania di diventare “scienze di” lascia in effetti spazio a diversi dubbi, ed è comprensibile che si rivendichi una sorta di autonomia scientifica: vi sono mille cose interessanti e meritevoli di essere studiate, però non tutte sono scienza, e non c’è bisogno di appiccicare la parola “scienza” per aumentare la propria credibilità accademica.
Vi è, ovviamente, un problema di demarcazione: in base a quale criterio si stabilisce se una certa disciplica è scientifica o no? È una questione di oggetto di studi? Di metodo (il famoso metodo scientifico)? O è semplicemente un discorso di oggettività?

Problemi di demarcazione a parte, questo uso, o abuso, linguistico è indice di un prestigio niente affatto scontato.
La scienza arrogante, riduzionista, che impoverisce l’uomo, che minaccia l’equilibrio naturale e così via è anche oggetto di ammirazione e, soprattutto, di imitazione.
La scienza sarà anche il Male assoluto, ma se al Male con la emme maiuscola si sostituisce un più banale mal di pancia, allora ci si rivolge a chi, a torto o a ragione, vanta conoscenze scientifiche.

Expertise3PSylvie Coyaud riporta in proposito la curiosa storia dell’Expertise3P.
Si tratta di uno spray, prodotto dalla Clarins, che protegge da “tutti gli inquinamenti della vita moderna” e, soprattutto, dalle “onde elettromagnetiche artificiali”. La scienza, in poche parole, è il Male assoluto: inquina il nostro ambiente causando il precoce invecchiamento della pelle.
Ma la scienza è anche in grado di prevenire tutto ciò, e infatti la crema Expertise3P sarebbe in grado di schermare queste onde elettromagnetiche artificiali (immagino che quella naturali le lasci passare): si tratta della «prima invisibile protezione cosmetica nei confronti delle onde elettromagnetiche».
Il male assoluto, quindi, è anche il rimedio a tutti, o quasi, i mali.
Ovviamente non esistono prove scientifiche di questo effetto schermo, e infatti la pubblicità è stata bloccata in Gran Bretagna e in quasi tutti i  paesi, tranne l’Italia.

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