Tra poche ore avranno ufficialmente inizio i XXIX Giochi olimpici estivi.
Per quanto riguarda le Olimpiadi, non ho nulla da aggiungere alle modeste proposte di Alex:
1. I Giochi non dovrebbero essere chiamati Olimpiadi se non sono svolti a Olimpia.
2. La variazione di sede, che nelle intenzioni di de Coubertin serviva a diffondere i valori di fratellanza e rispetto in tutto il mondo, ormai è solo un buco nel sistema: i Giochi vengono assegnati in base al peso politico ed economico di chi li chiede, e vengono usati come vetrina e propaganda. Per evitare la strumentalizzazione dei Giochi, sarebbe opportuno ritornare all’uso originario: le Olimpiadi si svolgano sempre a Olimpia.
3. Le Olimpiadi siano celebrazione degli atleti che vi partecipano, e la nazionalità degli atleti sia un semplice strumento per organizzare le squadre. Chi vince l’oro ottenga, come nell’antichità, la cittadinanza onoraria di Olimpia.
Per quanto riguarda il governo cinese e i vari crimini che esso, quotidianamente, commette, mi chiedo, in tutta semplicità: la situazione complessiva (e quindi politica, sociale, economica…) migliorerà o peggiorerà con queste Olimpiadi?
Se peggiorerà, allora era giusto non assegnare le Olimpiadi a Pechino ed è giusto boicottarle.
Se, come credo (pur non avendo certezze), invece la situazione, nel complesso, migliorerà, seppur di poco, allora mi chiedo quale sia il problema. Forse la nostra ipocrisia: riusciamo a non avvertire sensi di colpa quando non facciamo nulla di particolare, la nostra tranquillità non viene scossa quando acquistiamo prodotti Made in China (praticamente tutti), ma seguire i Giochi no, non si può, è immorale.
Buone Olimpiadi.
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