Antinomie pubblicitarie su Facebook

Non so bene come Facebook mi abbia profilato, ma so che le due inserzioni che ultimamente vanno per la maggiore sono paradossalmente complementari. La prima mi esorta a non perdere tempo con “allenamenti cardio” (che immagino siano quelli più intensivi tipo correre finché si ha fiato) ma scoprire qual è il modo migliore per perdere peso e mettere su muscoli (ma non pesano, i muscoli?) in base al mio tipo di fisico. Ce ne sarebbero tre, ma non so esattamente quali sono perché dovrei iscrivermi.

La seconda inserzione, invece, affronta lo stesso problema ma da un altro punto di vista: basta comprare la maglietta giusta per sembrare più muscolosi e nascondere la pancia. La maglietta è presentata come “il reggiseno push up per gli uomini” con l’invito a vestire “less dad and more daddy” (il che mi pare una cosa un po’ maschilista, ma non ho voglia di approfondire).

Di per sé non c’è nulla di realmente nuovo: le pubblicità hanno sempre avuto come scopo quello di vendere soluzioni facili a problemi di cui ignoravi l’esistenza (perché i problemi di cui sei consapevole o li hai già risolti, oppure sai già che non hanno una soluzione semplice). Però è interessante che il problema di base è la forma fisica: mi chiedo se sia, appunto, una questione di profilo (rientro nel range della “crisi di mezza età”) oppure se dipenda dal fatto che ormai Facebook è frequentato soprattutto da quarantenni per cui le aziende disposte a far pubblicità son quelle lì.

Sono tentato di iscrivermi a TikTok per vedere che inserzioni mi ritrovo.

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