Le uova si sono schiuse:
Nikon D40X, 1/60, f5.6, obiettivo Nikkor 18-55 mm, mano libera.
(Foto di mia moglie Daisy: i merli sono diventati maggiorenni e hanno abbandonato il nido mentre io ero bloccato in treno).
Le uova si sono schiuse:
Nikon D40X, 1/60, f5.6, obiettivo Nikkor 18-55 mm, mano libera.
(Foto di mia moglie Daisy: i merli sono diventati maggiorenni e hanno abbandonato il nido mentre io ero bloccato in treno).
Auguri alla mamma! 🙂
A proposito del post prequel( sembra un gioco di parole ), c’è una cosa che mi aveva sorpreso e non avevo detto.
Quattro o cinque uccelli, non ne riconosco di più.
Però per me è normale conoscere i merli dalle merle, qualche varietà di picchi e i diversi passeri… C’è qualcosa di stranissimo per me che per altre persone questa conoscenza quotidiana sia classificata come “competenza ornitologica”!
Mio padre di uccelli ne conosce molti di più, mio nonno era un patito di uccellaggione, e via via nelle generazioni addietro.
E se la vera distinzione in Italia non fosse tra laici e cattolici, sinistra e destra, cultura umanistica e cultura scientifica, nord e sud… ma tra completamente inurbati e non ancora inurbati?
Eh, sarebbe un interessante nuova chiave di lettura per qualche sociologo da terza pagina, no? 🙂
buona domenica, eno
( Piccolo ricommento per aggiustare il link al mio sito, che avevo digitato male… crespucolodellescintille! Tz, che dita di pastafrolla! )
Se leggessi un simile editoriale di un sociologo in terza pagina (ma sul Corriere della Sera i sociologi scrivono in prima pagina…), commenterei che il paesaggio urbano non è meno ricco di quello inurbano ma altrettanto sconosciuto ai suoi abitanti: gente che oltre a non saper distinguere i merli dalle merle (presente!) non sanno la differenza tra un edificio barocco e uno neoclassico…
L’ambiente conta, ma anche gli interessi hanno la loro importanza!
Ciao
Grazie Ivo e Daisy! Avremmo gradito più puntate, ma abbiamo apprezzato la qualità e puntualità del reportage, e un lieto fine è un lieto fine. 😀
Potremmo fondere le due cose: saper distinguer un nido di rondine da uno di rondone sul cornicione di un palazzo che bisogna vedere se è floreale o neoclassico… 😉
Potremmo fondere le due cosa, certo… ma, come spesso sperimento, più che rondini e rondoni, le ragazze notano le vetrine e i ragazzi le ragazze. E con questo bellissimo luogo comune, concluderei il discorso 😉