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Ivo Silvestro

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Leggo su un giornale – ma credo che l’espressione sia del pubblico ministero che indaga sul caso – che il pagamento di tangenti era il risultato di una “filosofia aziendale”, come a dire che non era né una cosa occasionale né una pratica ricorrente, ma proprio connaturata alla prassi e al credo dell’azienda.
Un altro modo per esprimere la cosa è che dire che “la corruzione era nel DNA dell’azienda”. Ecco, io questa curiosa sovrapposizione semantica del DNA e della filosofia non so bene come spiegarmela.

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  1. Dave Bowman 13 Febbraio 2013 at 14:03

    Io la spiegherei così: i giornalisti, non avendo la minima idea di cosa sia la filosofia, né tantomeno del DNA, usano le parole un po’ a ca… so. 🙂

  2. Dave Bowman 13 Febbraio 2013 at 14:03

    , né tantomeno IL DNA. Chiedo venia.

  3. ugolino 13 Febbraio 2013 at 14:36

    Sia l’una che l’altro sono infusi nell’azienda dal suo creatore, l’imprenditore.
    Non era così difficile.

  4. Ivo Silvestro 13 Febbraio 2013 at 14:50

    @Dave Bowman: Non sarei così drastico, almeno sulla filosofia (i giornalisti sono perlopiù umanisti, quindi qualcosa di filosofia sanno; sul DNA preferisco non approfondire).
    Sono abbastanza tollerante su questi usi metaforici dei termini. Personalmente non direi che la caratteristica X è nel DNA della società Y non perché il DNA è un’altra cosa, ma perché espressione abusata e quindi poco efficace.

    @ugolino: dici che è quella la caratteristica comune, il provenire da un creatore? Io sarei più dell’idea che sia il fatto di essere talmente connaturata da non essere facilmente rimovibile. La qualità è nel DNA del calzaturificio significa che proprio non possono fare scarpe mediocri, la corruzione è una filosofia aziendale significa che non basta licenziare uno o due manager per cambiare le cose.

  5. Marcoz 13 Febbraio 2013 at 17:05

    Beh, se si tratta di DNA, dobbiamo considerare che i geni si trasmettono sotto pressione selettiva dell’ambiente; quindi, se l’azienda corrompe, si tratta solo di meccanismo/istinto di sopravvivenza (e allora sarebbe meglio che gli investigatori si dessero da fare con tutte le aziende in salute).
    Se parliamo di filosofia, si può ragionare sul fatto che essa è uno strumento per comprendere a fondo ciò che è la natura dell’uomo; quindi, è possibile considerare la prassi della corruzione come una forma di filosofica resa di fronte alle imperfezioni del materiale umano (sperando che non si riveli solo una manovra per rifilare merce scadente).

    Perciò, a livello semantico le due espressioni si sovrappongono benissimo, perché in pratica il magistrato inquirente attribuisce un’attenuante all’impresa colpevole di aver pagato mazzette, in entrambi i casi.

  6. ugolino 15 Febbraio 2013 at 00:11

    @ivo, tu usi il termine “connaturata” in senso proprio, quello che si sarebbe dovuto impiegare per esprimere il concetto senza ricorrere a metafore; DNA e filosofia sono invece due metafore del medesimo concetto, cioè che l’azienda è stata creata o fatta crescere con quella caratteristica, dietro la quale, come elemento unificatore, ho individuato l’imprenditore, che l’ha creata.

  7. ricco&spietato 15 Febbraio 2013 at 11:00

    …democrito contro platone? atomini contro ideuzze?

  8. Ivo Silvestro 19 Febbraio 2013 at 22:30

    @Marcoz: io l’avevo interpretata, pensa un po’, come un’aggravante, non un’attenuante.

  9. Marcoz 20 Febbraio 2013 at 08:38

    Che attribuire un’aggravante fosse nelle intenzioni del magistrato, è fuor di dubbio.

  10. Galliolus 21 Febbraio 2013 at 13:26

    Azzardo: se è nel DNA è genetica, se è nella filosofia è culturale.

  11. dopo la morte 28 Marzo 2014 at 16:51

    Siamo in una società in qui tutto quel che si dice non viene analizzato o rifflettuto da nessuno, allora… questi scambi di solito neanche si pensano.

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