Tanto tu sei un privilegiato che risiede in Svizzera.
Non hai di questi problemi.
P.S. Anche se i calcoli son sbagliati, è il pensiero quello che conta.
Non è semplicemente sbagliato: è sbagliato di diversi ordini di grandezza.
Il “pensiero che conta” è che c’è gente che non si rende conto che un migliaio di parlamentari che prendono qualche migliaio di euro al giorno non possono incidere per oltre un miliardo.
(La stessa gente poi pensa che uno Stato sordo e menefreghista si renda conto di qualche migliaio di condivisioni, ma questo è un altro discorso.)
Ribadisco. Tu vivi in Svizzera, anche se lavori (o lavoravi) in Italia .
Come commiserare la mensa dei poveri stando seduti a un tavolo de La Veranda.
A volte dall’esterno si vedono le cose meglio.
I 20mila euro – o quanti sono in realtà – sono sicuramente un problema, ma lo sono anche le 20mila condivisioni…
I Bolscevichi non si chiesero se sapevano far di conto o se conoscessero Aristotele e Platone prima di far fuori gli zar.
Chi ha troppo studiato non farà mai la rivoluzione.
P.S. … al massimo, ne assumerà il comando.
Questo schifo di paese ha assoluto bisogno d’un catartico bagno di sangue.
Non m’importa da chi e da come, basta che avvenga.
Allora, siccome mi diverte fare i calcoletti scemi, proviamo a ricalcolare con i dati di partenza.
Se da 25.000€/mese pro-capite arriviamo a 10.000€/mese pro-capite, il risparmio è di 15.000€/mese pro-capite, che moltiplicato per i 945 parlamentari (esclusi i senatori a vita…) fa 14.175.000€/mese in totale. Non è poi così poco… In un anno (moltiplicando per 12 una sola volta…) fanno 170.100.000€.
Hai ragione, i calcoli sono tutti sbagliati e il risultato finale “solo” di un ordine di grandezza, ma il giramento di sfere rimane, in un momento nel quale a tutti i poveracci sono richieste lacrime e sangue.
Io farei di più. I parlamentari si accontentino di 5.000€/mese pro-capite, così risparmiamo 20.000€/mese pro-capite che in un anno per i 945 suddetti fanno 226.800.000. Se poi riduciamo i parlamentari a un numero più ragionevole, diciamo 300 in tutto, possiamo ricalcolare così:
Spesa attuale: 25.000€/mese pro-capite * 12 mesi * 945 individui = 283.500.000€
Spesa proposta: 5.000€/mese pro-capite * 12 mesi * 300 individui = 18.000.000€
Risparmio: 283.500.000 – 18.000.000 = 265.500.000€/anno
Un quarto di miliardo di euro non mi sembra una cifra trascurabile.
@–>Dave Bowman
E cosa ne facciamo dei 10.500 dipendenti Rai?
E di tutti quelli che pigliano pensioni d’oro?
E di quelli che sono andati in pensione a quarant’anni?
E dei milioni di dipendenti dello Stato e del parastato che timbrano il cartellino per dormire sulla scrivania tutto il santo giorno?
E dei magistrati che lasciano a marcire in galera un terzo dei detenuti delle carceri italiane (tutti in attesa di giudizio), perché sono notoriamente “pigri”?
E di quelli che hanno cariche e carichette nelle innumerevoli e inutili controllate e partecipate pubbliche, statali, regionali, provinciali e comunali, che portano a casa compensi di decine e decine di migliaia di euro senza fare praticamente nulla?
E dei presidenti delle varie regioni italiane che singolarmente hanno appannaggi superiori a quello di Barack Obama?
E dei vari assessori regionali e provinciali che pigliano stipendi e rimborsi spese pari a quelle dei deputati e dei senatori?
O del capo di stato maggiore dell’esercito italiano che guadagna quattro volte quello che guadagna il comandante in capo dell’esercito americano?
O della Presidenza della Repubblica che ci costa quattro volte quello che costa Buckingham Palace agli inglesi?
O dai commessi di Montecitorio che guadagnano come un manager dell’industria privata?
O dei manager pubblici, che prima mettono sul lastrico le aziende che vengono loro affidate (probabilmente rubando milioni e milioni di euro grazie a bustarelle sui contratti di fornitura e d’appalto) e poi vengono liquidati con buonuscite galattiche?
E dei primari ospedalieri che si raddoppiano e a volte triplicano lo stipendio facendo figurare di ricoprire incarichi che poi in realtà non svolgono?
@lector
Lo stesso che facciamo per i parlamentari…
@–>Dave Bowman
Di certo non possiamo aspettarci che i privilegiati rinuncino sua sponte ai loro privilegi. Non è mai avvenuto, in cinquemila anni di storia documentata dell’umanità e non avverrà certo ora.
Mi sa che l’errore di calcolo (e il non accorgersi di averlo commesso) sia la conseguenza di una spropositata attenzione per i c.d. costi della politica, rispetto a quella riservata al totale degli altri sprechi.
Ambire al risanamento [“Caro Stato, eccoti un’idea per risanare le tue casse (…)”], concentrandosi in particolare sullo stipendio dei parlamentari, equivale a credere di poter tenere asciutta la casa aggiustando un lucernario che gocciola (cosa che andrebbe comuque fatta), mentre una tubatura rotta sta allagando il piano di sotto.
@lector: suis spontibus?
@–>Marcoz
“i c.d. costi della politica, rispetto a quella riservata al totale degli altri sprechi”
Sono tutti “costi della politica”.
Vanno suddivisi in “diretti” e “indiretti”.
I primi rappresentano l’appropriarsi senza alcuna mediazione del denaro pubblico, mediante stipendi, appannaggi e rimborsi; i secondi, il modo per acquistare, garantirsi e perpetuare il consenso, distribuendo prebende, sinecure e benefici alle varie categorie sociali d’appoggio.
Nessuna struttura di potere può farne a meno, neppure le autocrazie più radicate.
Se però una democrazia sopravvive solo grazie a questi sistemi – come accade in Italia – si trasforma inevitabilmente in oclocrazia.
“Sono tutti “costi della politica”
Naturalmente. Ho scritto “i c.d. costi della politica”, perché in genere con questa locuzione si identificano gli stipendi dei parlamentari, sottovalutando tutto il resto.
@–>mlejnas
Grazie. Mi pareva valesse sia per il singolare che per il plurale.
I quasi quarant’anni passati dall’ultima versione, lasciano inevitabilmente il segno.
Il fatto di essere corretto mi riempie di gioia: significa che – nel bene o nel male – qualcuno legge ciò che scrivo.
Non c’è nulla di peggio che l’indifferenza.
Lector, ma io sono d’accordo con te. Hai pienamente ragione quando dici che i costi della politica (i maggiori costi) sono fuori dal Parlamento. Ciò non toglie che ci siano anche quelli del Parlamento. Ma i calcoli vanno fatti bene…
@–>Dave Bowman
Il mio commento di risposta a Mlejnas era solo una considerazione di carattere generale.
Riguardo a quel che affermi, son d’accordo che i calcoli andrebbero fatti bene, ma vale sempre ciò che ho replicato a Ivo: se aspettiamo d’avere i calcoli corretti in mano, questi ladroni ci porteranno via anche le mutande e ci costringeranno a vendere i nostri figli ai trafficanti d’organi.
I portatori di privilegi non vanno combattuti con la dialettica e la logica, dove vinceranno sempre loro in quanto detentori del potere (e il potere, della dialettica e della logica, se ne infischia), ma col ferro delle nostre spade, come disse quel tal Marco Furio Camillo.
Ivo questo discorso non lo accetta e lo inorridisce, lo comprendo benissimo, perché lui risiede in un paese che – con tutti i suoi limiti – ha una tradizione secolare di autentica partecipazione democratica e di ragionevole benessere diffuso.
Noi, invece, siamo portatori d’una tradizione secolare di sopruso e di circonvenzione dei potenti sui più deboli, dalla quale non v’è altra via di riscatto che la forza; inutile volerci a tutti i costi illudere del contrario.
Ogni discorso fatto dall’alto, apparentemente volto a riportare la discussione su di un piano “civile”, è solo un pretesto per continuare ad abusare delle classi escluse dalla “mensa del Signore” e a circuirle.
@lector: L’esempio dei bolscevichi non è molto incoraggiante, visto che a quasi un secolo dalla rivoluzione d’ottobre i russi si ritrovano Putin.
Per fare piazza pulita ci vuole il “ferro delle nostre spade”? E qual è la relazione tra le spade e un’immagine condivisa su un social network? Io non ne vedo.
Quello che vedo è mancanza di senno, per non accorgersi dell’implausibilità delle cifre in ballo. E lo stesso vale per un’altra immagine condivisa non so quante volte su Facebook, riguardante un fantomatico fondo di 134 miliardi di euro per i parlamentari senza lavoro: basta mezzo secondo per riflettere sulla cifra per capire che è semplicemente impossibile.
Serve la spada? Va bene, ma a brandirla gradirei non dico un intellettuale, ma uno che sappia la differenza tra un miliardo e un milione sì.
“ma uno che sappia la differenza tra un miliardo e un milione sì”
Quello non brandirà mai la spada, Ivo.
“L’esempio dei bolscevichi non è molto incoraggiante”
Le rivoluzioni non sono mai perenni. Una volta che si consolidano, esaurita la loro forza maieutica, si limitano a sostituire un’aristocrazia con un’altra. Danno solo un’opportunità a classi che altrimenti non ne avrebbero alcuna.
Come fu per i mammiferi nei confronti dei dinosauri.
“qual è la relazione tra le spade e un’immagine condivisa su un social network”
La rabbia che monta e che lentamente si trasforma in odio. Ci vuole tempo.
@lector: Pensavo che saper far di conto fosse una capacità acquisita, non il segno di appartenere a una élite di intellettuali.
Sulla rabbia che monta: potrebbe anche essere il contrario, condividendo su FB sfogo la rabbia e soddisfatto di avergliene cantate quattro online al governo, la spada neppure la compro.
Ivo, lo so che hai ragione tu e non lo dico per piaggeria.
Ma io ho 54 anni, ed è estremamente improbabile che mi sia data l’occasione di vedere un mondo migliore.
Consenti che mi abbandoni alla peggiore delle piaghe, l’unica rimasta nel vaso di Pandora: la Speranza.
Leggo ora: la cosa triste e’ che nessuno ha verificato la cifra di 25000 euro al mese che secondo il “cartello” i parlamentari prendono di stipendio “senza contare tutto il resto”… Il “cartello” alla fine propone di alzare lo stipendio dei parlamentari… Fare di conto serve.
@SimoneLiuzzi: Pure quel dato è sbagliato? Senza parole.
Tanto tu sei un privilegiato che risiede in Svizzera.
Non hai di questi problemi.
P.S. Anche se i calcoli son sbagliati, è il pensiero quello che conta.
Non è semplicemente sbagliato: è sbagliato di diversi ordini di grandezza.
Il “pensiero che conta” è che c’è gente che non si rende conto che un migliaio di parlamentari che prendono qualche migliaio di euro al giorno non possono incidere per oltre un miliardo.
(La stessa gente poi pensa che uno Stato sordo e menefreghista si renda conto di qualche migliaio di condivisioni, ma questo è un altro discorso.)
Ribadisco. Tu vivi in Svizzera, anche se lavori (o lavoravi) in Italia .
Come commiserare la mensa dei poveri stando seduti a un tavolo de La Veranda.
A volte dall’esterno si vedono le cose meglio.
I 20mila euro – o quanti sono in realtà – sono sicuramente un problema, ma lo sono anche le 20mila condivisioni…
I Bolscevichi non si chiesero se sapevano far di conto o se conoscessero Aristotele e Platone prima di far fuori gli zar.
Chi ha troppo studiato non farà mai la rivoluzione.
P.S. … al massimo, ne assumerà il comando.
Questo schifo di paese ha assoluto bisogno d’un catartico bagno di sangue.
Non m’importa da chi e da come, basta che avvenga.
Allora, siccome mi diverte fare i calcoletti scemi, proviamo a ricalcolare con i dati di partenza.
Se da 25.000€/mese pro-capite arriviamo a 10.000€/mese pro-capite, il risparmio è di 15.000€/mese pro-capite, che moltiplicato per i 945 parlamentari (esclusi i senatori a vita…) fa 14.175.000€/mese in totale. Non è poi così poco… In un anno (moltiplicando per 12 una sola volta…) fanno 170.100.000€.
Hai ragione, i calcoli sono tutti sbagliati e il risultato finale “solo” di un ordine di grandezza, ma il giramento di sfere rimane, in un momento nel quale a tutti i poveracci sono richieste lacrime e sangue.
Io farei di più. I parlamentari si accontentino di 5.000€/mese pro-capite, così risparmiamo 20.000€/mese pro-capite che in un anno per i 945 suddetti fanno 226.800.000. Se poi riduciamo i parlamentari a un numero più ragionevole, diciamo 300 in tutto, possiamo ricalcolare così:
Spesa attuale: 25.000€/mese pro-capite * 12 mesi * 945 individui = 283.500.000€
Spesa proposta: 5.000€/mese pro-capite * 12 mesi * 300 individui = 18.000.000€
Risparmio: 283.500.000 – 18.000.000 = 265.500.000€/anno
Un quarto di miliardo di euro non mi sembra una cifra trascurabile.
@–>Dave Bowman
E cosa ne facciamo dei 10.500 dipendenti Rai?
E di tutti quelli che pigliano pensioni d’oro?
E di quelli che sono andati in pensione a quarant’anni?
E dei milioni di dipendenti dello Stato e del parastato che timbrano il cartellino per dormire sulla scrivania tutto il santo giorno?
E dei magistrati che lasciano a marcire in galera un terzo dei detenuti delle carceri italiane (tutti in attesa di giudizio), perché sono notoriamente “pigri”?
E di quelli che hanno cariche e carichette nelle innumerevoli e inutili controllate e partecipate pubbliche, statali, regionali, provinciali e comunali, che portano a casa compensi di decine e decine di migliaia di euro senza fare praticamente nulla?
E dei presidenti delle varie regioni italiane che singolarmente hanno appannaggi superiori a quello di Barack Obama?
E dei vari assessori regionali e provinciali che pigliano stipendi e rimborsi spese pari a quelle dei deputati e dei senatori?
O del capo di stato maggiore dell’esercito italiano che guadagna quattro volte quello che guadagna il comandante in capo dell’esercito americano?
O della Presidenza della Repubblica che ci costa quattro volte quello che costa Buckingham Palace agli inglesi?
O dai commessi di Montecitorio che guadagnano come un manager dell’industria privata?
O dei manager pubblici, che prima mettono sul lastrico le aziende che vengono loro affidate (probabilmente rubando milioni e milioni di euro grazie a bustarelle sui contratti di fornitura e d’appalto) e poi vengono liquidati con buonuscite galattiche?
E dei primari ospedalieri che si raddoppiano e a volte triplicano lo stipendio facendo figurare di ricoprire incarichi che poi in realtà non svolgono?
@lector
Lo stesso che facciamo per i parlamentari…
@–>Dave Bowman
Di certo non possiamo aspettarci che i privilegiati rinuncino sua sponte ai loro privilegi. Non è mai avvenuto, in cinquemila anni di storia documentata dell’umanità e non avverrà certo ora.
Mi sa che l’errore di calcolo (e il non accorgersi di averlo commesso) sia la conseguenza di una spropositata attenzione per i c.d. costi della politica, rispetto a quella riservata al totale degli altri sprechi.
Ambire al risanamento [“Caro Stato, eccoti un’idea per risanare le tue casse (…)”], concentrandosi in particolare sullo stipendio dei parlamentari, equivale a credere di poter tenere asciutta la casa aggiustando un lucernario che gocciola (cosa che andrebbe comuque fatta), mentre una tubatura rotta sta allagando il piano di sotto.
@lector: suis spontibus?
@–>Marcoz
“i c.d. costi della politica, rispetto a quella riservata al totale degli altri sprechi”
Sono tutti “costi della politica”.
Vanno suddivisi in “diretti” e “indiretti”.
I primi rappresentano l’appropriarsi senza alcuna mediazione del denaro pubblico, mediante stipendi, appannaggi e rimborsi; i secondi, il modo per acquistare, garantirsi e perpetuare il consenso, distribuendo prebende, sinecure e benefici alle varie categorie sociali d’appoggio.
Nessuna struttura di potere può farne a meno, neppure le autocrazie più radicate.
Se però una democrazia sopravvive solo grazie a questi sistemi – come accade in Italia – si trasforma inevitabilmente in oclocrazia.
“Sono tutti “costi della politica”
Naturalmente. Ho scritto “i c.d. costi della politica”, perché in genere con questa locuzione si identificano gli stipendi dei parlamentari, sottovalutando tutto il resto.
@–>mlejnas
Grazie. Mi pareva valesse sia per il singolare che per il plurale.
I quasi quarant’anni passati dall’ultima versione, lasciano inevitabilmente il segno.
Il fatto di essere corretto mi riempie di gioia: significa che – nel bene o nel male – qualcuno legge ciò che scrivo.
Non c’è nulla di peggio che l’indifferenza.
Lector, ma io sono d’accordo con te. Hai pienamente ragione quando dici che i costi della politica (i maggiori costi) sono fuori dal Parlamento. Ciò non toglie che ci siano anche quelli del Parlamento. Ma i calcoli vanno fatti bene…
@–>Dave Bowman
Il mio commento di risposta a Mlejnas era solo una considerazione di carattere generale.
Riguardo a quel che affermi, son d’accordo che i calcoli andrebbero fatti bene, ma vale sempre ciò che ho replicato a Ivo: se aspettiamo d’avere i calcoli corretti in mano, questi ladroni ci porteranno via anche le mutande e ci costringeranno a vendere i nostri figli ai trafficanti d’organi.
I portatori di privilegi non vanno combattuti con la dialettica e la logica, dove vinceranno sempre loro in quanto detentori del potere (e il potere, della dialettica e della logica, se ne infischia), ma col ferro delle nostre spade, come disse quel tal Marco Furio Camillo.
Ivo questo discorso non lo accetta e lo inorridisce, lo comprendo benissimo, perché lui risiede in un paese che – con tutti i suoi limiti – ha una tradizione secolare di autentica partecipazione democratica e di ragionevole benessere diffuso.
Noi, invece, siamo portatori d’una tradizione secolare di sopruso e di circonvenzione dei potenti sui più deboli, dalla quale non v’è altra via di riscatto che la forza; inutile volerci a tutti i costi illudere del contrario.
Ogni discorso fatto dall’alto, apparentemente volto a riportare la discussione su di un piano “civile”, è solo un pretesto per continuare ad abusare delle classi escluse dalla “mensa del Signore” e a circuirle.
@lector: L’esempio dei bolscevichi non è molto incoraggiante, visto che a quasi un secolo dalla rivoluzione d’ottobre i russi si ritrovano Putin.
Per fare piazza pulita ci vuole il “ferro delle nostre spade”? E qual è la relazione tra le spade e un’immagine condivisa su un social network? Io non ne vedo.
Quello che vedo è mancanza di senno, per non accorgersi dell’implausibilità delle cifre in ballo. E lo stesso vale per un’altra immagine condivisa non so quante volte su Facebook, riguardante un fantomatico fondo di 134 miliardi di euro per i parlamentari senza lavoro: basta mezzo secondo per riflettere sulla cifra per capire che è semplicemente impossibile.
Serve la spada? Va bene, ma a brandirla gradirei non dico un intellettuale, ma uno che sappia la differenza tra un miliardo e un milione sì.
“ma uno che sappia la differenza tra un miliardo e un milione sì”
Quello non brandirà mai la spada, Ivo.
“L’esempio dei bolscevichi non è molto incoraggiante”
Le rivoluzioni non sono mai perenni. Una volta che si consolidano, esaurita la loro forza maieutica, si limitano a sostituire un’aristocrazia con un’altra. Danno solo un’opportunità a classi che altrimenti non ne avrebbero alcuna.
Come fu per i mammiferi nei confronti dei dinosauri.
“qual è la relazione tra le spade e un’immagine condivisa su un social network”
La rabbia che monta e che lentamente si trasforma in odio. Ci vuole tempo.
@lector: Pensavo che saper far di conto fosse una capacità acquisita, non il segno di appartenere a una élite di intellettuali.
Sulla rabbia che monta: potrebbe anche essere il contrario, condividendo su FB sfogo la rabbia e soddisfatto di avergliene cantate quattro online al governo, la spada neppure la compro.
Ivo, lo so che hai ragione tu e non lo dico per piaggeria.
Ma io ho 54 anni, ed è estremamente improbabile che mi sia data l’occasione di vedere un mondo migliore.
Consenti che mi abbandoni alla peggiore delle piaghe, l’unica rimasta nel vaso di Pandora: la Speranza.
Leggo ora: la cosa triste e’ che nessuno ha verificato la cifra di 25000 euro al mese che secondo il “cartello” i parlamentari prendono di stipendio “senza contare tutto il resto”… Il “cartello” alla fine propone di alzare lo stipendio dei parlamentari… Fare di conto serve.
@SimoneLiuzzi: Pure quel dato è sbagliato? Senza parole.