Niente panico

D’un tratto, la solennità del momento fu disturbata: la porta si spalancò e due uomini imbufaliti, che indossavano la rozza toga azzurro-scolorito e la cintura dell’Università Neracroce, irruppero nella stanza spingendo di lato i portieri che inutilmente tentavano di sbarrare loro la strada.
– Chiediamo di essere ammessi! – urlò il più giovane dei due, dando una gomitata in gola a una segretaria giovane e carina.
– Su – ribadì quello più vecchio – non potete tenerci fuori! – spinse via un giovane programmatore che era accorso sentendo il baccano.
– Chiediamo che non ci teniate fuori! – strillò ancora l’universitario più giovane, benché fosse già dentro la stanza e benché nessuno tentasse più di fermarlo.
– Chi siete? – domandò Lunkwill, scattando in piedi tutto arrabbiato. – Cosa volete?
– Io sono Majikthise! – dichiarò il più vecchio.
– E io chiedo di essere Vroomfondel! – urlò il più giovane.
Majithise si giò verso Vroomfondel. – Ehi – disse, rrabbiato – quello non ha mica bisogno di chiederlo!
– D’accordo! – strillò Vroomfondel, picchiando col pugno sulla vicina scrivania. – Io sono Vroomfondel, e questa non è una richiesta, ma un fatto concreto! Quello che chiediamo sono fatti concreti!
– No invece! – esclamò iritato Majithise. – È quello invece che non chiediamo affatto!
Quasi senza nemmeno prendere il respiro, Vroomfondel gridò: – Noi non chiediamo fatti concreti! Chiediamo invece una totale assenza di fatti concreti! Chiedo di poter essere o non essere Vroomfondel!
– Ma chi diavolo siete? – domandò Fook, indignato.
– Noi – disse Majikthise – siamo Filosofi.
– Anche se possiamo non esserlo – precisò Vroomfondel menando un minaccioso indice contro i due programmatori.

Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti, trad. it. di Laura Serra, Mondadori, 1996

Ma la traduzione di The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy non dovrebbe essere Guida della Galassia per autostoppisti?