È uscito il numero di giugno di Recensioni Filosofiche.
Da segnalare la recensione di Antonino Scalone al libro di Carlo Angelino Carl Schmitt, sommo giurista del Führer, la recensione di Roberto Lusardi a Decidere per chi non può. Approcci filosofici all’eutanasia non volontaria di Matteo Galletti, e la recensione di Maria Maistrini a Corruzione della filosofia. Il pensiero moderno come anti-religione di Giuseppe Giacomo Nastri.
In palese conflitto d’interessi segnalo inoltre la mia recensione a La prova matematica dell’esistenza di Dio di Kurt Gödel, testo sul quale ho già scritto.
Il penultimo link non funziona…
Risolto. Grazie per la segnalazione.
Ah, ma era (essenzialmente) una riproposizione dello stsso testo dell’ultimo link… 🙂
Cmq preferisco di gran lunga l’Argomentum Ornithologicum… 😛
Beh, la nobile arte del riciclaggio viene giustamente praticata anche dagli scrittori, e io nel mio piccolo mi adeguo.
Comunque, la recensione su ReF è leggermente più dettagliata…
Quanto all’argomento ornitologico… non lo conoscevo! Devo dire che mi convince ancora meno di quello matematico di Gödel, ma è decisamente più godibile! 😉
Domanda tremante: l’argomento ornitologico magari no, ma Borges, invece, lui, comunque… lo conosci, vero?
Smetti pure di tremare: lo conosco e, in almeno un paio di occasioni, l’ho pure citato.
fiuh, sospiro di sollievo… (sai, con un nick come il mio… 😛 )
PS
ho apprezzato l’accostamento di Battiato a Borges 🙂
Ho letto la recensione: cosa dice il quarto assioma?
Il quarto assioma stabilisce che l’esistenza necessaria è una proprietà positiva.
È uno dei punti necessari della dimostrazione: esistere in tutti i mondi possibili è positivo, esistere solo in alcuni mondi possibili no.
Se Dio, come somma di proprietà positive, può esistere in un mondo, esiste quindi in tutti i mondi possibili, compreso il nostro.
Beh, se l’esistenza necessaria è una proprietà positiva in forza di un assioma, capisco bene che il più sia fatto. Anzi, è fatto tutto. Dio è definito come “ciò che gode di tutte le proprietà positive”; l’esistenza necessaria è una proprietà positiva; Dio gode della proprietà di esistere necessariamente. (Siccome l’esistenza qui è una proprietà, dire che Dio gode della proprietà di esistere mi pare significhi lo stesso che dire che Dio esiste). O c’è qualcosa che mi sfugge? (peraltro, non ho letto il testo di Goedel)
esistere in tutti i mondi possibili è positivo, esistere solo in alcuni no? E non esistere in alcuno? Come funziona qui la storia delle proprietà positive e negative?
Gödel ragiona nei termini di esistenza necessaria (=in tutti i mondi possibili) e contingente (=in alcuni mondi possibili).
Affermare “Dio esiste in alcuni mondi possibili” equivale a “è possibile che Dio esista” ossia “il concetto di Dio non è auto contraddittorio”.
Non esistere in alcun mondo possibile non è neppure una proprietà negativa, appunto perché non si esiste.
Dal momento che il concetto di Dio come somma di tutte e sole le proprietà positive è coerente, Dio esiste in almeno un mondo possibile. La strada, a questo punto, è tutta in discesa: se Dio esiste in un mondo, esiste in tutti i mondi, quindi Dio esiste.
Formalizzando l’argomento ontologico, Gödel ne mostra nero su bianco i limiti. Infatti non mi risultano teologi che l’abbiano ripreso (anche perché Dio è un ente del mondo, con buona pace della trascendenza divina).