Ufficio del direttore di una grossa e rinomata casa editrice.
Direttore: Buongiorno.
Segretaria: Buongiorno signor direttore.
Direttore: A proposito di ieri sera…
Segretaria: Sì?
Direttore: Ecco, io mi voglio augurare che quello che è successo non…
Segretaria: Non?
Direttore: Ecco… rimanga tra noi due. Insomma, perché coinvolgere altre persone, che non capirebbero.
Segretaria: Ha ragione: dal momento che sua moglie non capirebbe, meglio non farle sapere nulla.
Direttore: Esatto, esatto. Vedo che ha capito alla perfezione.
Segretaria: Non si preoccupi.
Direttore: Grazie
Segretaria: Sulla sua scrivania troverà la corrispondenza del mattino.
Direttore: Perfetto.
Segretaria: Insieme alla corrispondenza c’è anche una lettera di aumento per la sua segretaria…
Direttore: Una lettera di aumento?
Segretaria: Certo: mi sembra giusto, dopo tutti gli straordinari che deve fare per soddisfare le esigenze del direttore, un aumento di 200 euro mi sembra il minimo.
Direttore: Sì, immagino che lei abbia ragione…
Il direttore entra nel proprio ufficio e, dopo alcuni tentennamenti, firma la lettera di aumento per la segretaria. Squilla il telefono.
Segretaria: Mi scusi, signor direttore. Mi hanno appena chiamato per dirmi che il primo appuntamento di stamattina è saltato. È libero fino alle dodici.
Direttore: Bene.
Segretaria: Inoltre, è arrivato lo Scocciatore.
Direttore: Lo Scocciatore? Un’altra volta?
Segretaria: Insiste per parlare con lei. È disposto ad aspettare qua fuori tutto il giorno, se necessario.
Direttore: Non può dirgli che sono a New York per affari?
Segretaria: Lo farei, ma ha visto la sua auto posteggiata.
Direttore. Maledizione. Proprio a noi doveva capitare uno scribacchino così insistente? Senta, lo faccia passare: tanto vale affrontarlo. Mi chiama l’Archivio per farmi avere il suo manoscritto?
Segretaria: Non è necessario: ne ha con sé un paio di copie.
Pochi minuti dopo, nell’ufficio del direttore.
Scocciatore: Buongiorno, signor direttore, come sta? Tutto bene? La famiglia?
Direttore: Bene, grazie. Si accomodi, che purtroppo non ho molto tempo.
Scocciatore: E già, voi direttori, sempre pieni di impegni, con mille cose da fare…
Direttore: Mandare avanti una casa editrice non è facile, soprattutto se si hanno degli standard qualitativi elevati…
Scocciatore: Standard qualitativi elevati…
Direttore: Esatto. Senta, voglio essere franco con lei: il suo romanzo è una vera e propria schifezza. Non possiamo pubblicare una porcheria simile!
Scocciatore: La ringrazio per la sincerità. Però, se mi permette, avete pubblicato porcherie peggiori…
Direttore: Ma come si permette!
Scocciatore: Mi permetto, mi permetto.
Apre la sua borsa e tira fuori una mezza dozzina di libri
Direttore: E questi cosa sono?
Scocciatore: Libri pubblicati da questa casa editrice. Come mi dice di questo – gli porge uno dei volumi.
Direttore: arrossisce – Beh, questo… Sì, in effetti, devo convenire che non è esattamente un capolavoro…
Scocciatore: È una porcheria.
Direttore: Sì, penso che lo si possa anche definire così…
Scocciatore: E quest’altro? Porcheria. Questo qui? Anche peggio. E guardi questo: oltre al buon gusto, l’autore ignora anche la grammatica e l’ortografia. E voi avete pubblicato tutto!
Direttore: Lei ha ragione, ma guarda le cose troppo da vicino. È vero, questi libri sono delle schifezze, e dovrei vergognarmi di averle pubblicate. Però gli autori sono tutte persone famose.
Quest’uomo è in grado di sputare un nocciolo di ciliegia a distanze inimmaginabili: ha anche vinto diversi tornei. È stato invitato come opinionista in diverse trasmissioni televisive… è una celebrità, non saprà scrivere ma è una celebrità.
Scocciatore: gli fa il verso Una celebrità!
Direttore: Sì, una celebrità. E anche quest’altro lo è: trenta anni fa ha scritto un bel romanzo che ha vinto alcuni premi e dal quale hanno tratto un film. Può permettersi di pubblicare quello che vuole: il suo nome, in ogni caso, farà vendere anche l’elenco telefonico.
Scocciatore: Io invece non sono nessuno…
Direttore: Esatto: il suo nome non dice nulla. O scrive un capolavoro, il romanzo non dico del secolo, ma almeno del decennio, oppure non pubblicherà mai nulla.
Scocciatore: Mestamente prende in mano il proprio manoscritto Quindi questo romanzo…
Direttore: Lo bruci.
Scocciatore: Rimane in silenzio qualche secondo. Poi il suo volto si illumina. Bruciarlo? Metterlo al rogo? Dice sul serio?
Direttore: Beh, è un modo di dire: lo butti, si dimentichi di averlo scritto e torni al suo lavoro.
Scocciatore: No, no, no. Mi ascolti: lei ha appena avuto una idea formidabile!
Direttore: Una idea formidabile?
Scocciatore: Sì: una idea formidabile! A me non interessa diventare famoso: questo romanzo è solo un modo per lasciare un po’ di soldi ai miei figli.
Direttore: perplesso I suoi figli?
Scocciatore: Sì, i miei figli. In questi tempi di precariato, non c’è niente di meglio dei diritti d’autore di un bel best-seller.
Direttore: Già capisco… ma il suo non è un best-seller. È una porcheria!
Scocciatore: Sì. Ma, l’ha detto lei, se io fossi famoso questo libro verrebbe pubblicato e venderebbe non poco!
Direttore: Sì, ma lei non è una celebrità!
Scocciatore: Ma posso diventarlo, grazie a lei!
Direttore: Grazie a me?
Scocciatore: È molto semplice: lei acquista i diritti d’esclusiva di questo romanzo per una cifra che, se vuole, le rimborserò. A questo punto scrive ad alcuni amici e colleghi che ha scoperto un romanzo bellissimo, un autentico capolavoro, che stava già per mandare in stampa un milione di copie…
Direttore: Un milione?
Scocciatore: Vogliamo fare dieci? Va bene, dieci milioni di copie, quando ha ricevuto una telefonata…
Direttore: Una telefonata?
Scocciatore: Sì, una telefonata di qualcuno molto in alto, che le ha suggerito, che le ha caldamente consigliato di non pubblicare questo romanzo.
Direttore: Sto iniziando a capire…
Scocciatore: A questo punto, tra un po’ d’anni, diciamo dopo la mia morte, questa casa editrice potrà pubblicare il romanzo. Già vedo i titoli dei giornali: “Finalmente potremo leggere il capolavoro censurato”, “E dagli archivi spunta un libro segreto”, e tutti a chiedersi chi mai avrà ostacolato la pubblicazione del mio libro!
Direttore: Lei ha ragione, è una ottima idea. Un’occasione così non posso perderla! Passerò per un vile, ma la casa editrice guadagnerà un sacco di soldi…
Scocciatore: Non è necessario: volendo può romanza un po’ gli eventi, lasciare un diario nel quale si inventa un po’ di peripezie. I poteri forti non si accontentano che il libro non venga pubblicato, ma vogliono distruggerlo, e lei, dopo notevoli traversie, riesce a impedirlo! Alla fine, potrà persino fare la figura dell’eroe!
Direttore: compiaciuto Un eroe. Sì, mi piace. Senta, le faccio preparare un contratto standard. Io acquisto il suo romanzo per cinquemile euro, le va bene?
Scocciatore: Cinquemila? Non le sembra un po’ poco: voglio dire, se dobbiamo far credere che questo libro sia un capolavoro, dobbiamo fare le cose per bene. Quale autore venderebbe per diecimila euro un capolavoro? Per i soldi, non si preoccupi: io incasso l’assegno e poi le riporto tutta la cifra, fino all’ultimo centesimo: gliel’ho detto, lo faccio per i miei figli…
Direttore: Però se lei ci restituisce i soldi, qualcuno potrebbe accorgersene e smascherare il nostro piano. No no, dia retta a me: facciamo un bel contratto da 50000 euro, e lei si tiene tutto.
Scocciatore: Ne è sicuro?
Direttore: Sicuro, sicuro, non si preoccupi. Vuole un caffè?
Un’ora dopo, nel posteggio della casa editrice, lo Scocciatore parla al cellulare mentre cerca la propria auto.
Scocciatore: Sì, ciao tesoro, sono io. Indovina? Ha abboccato. Sì, è andato tutto bene. 50000: meglio di quanto mi aspettassi. Quando ho tirato fuori la storia dell’eroe non ha capito più nulla.
Allora ci vediamo stasera per festeggiare? Andiamo a cena in quel ristorantino in centro, quello che ti piace tanto? Lo so, volevi andarci alla decima casa editrice truffata e siamo solo a quota sette, ma le cose vanno meglio del previsto… Dai, ti saluto adesso. Ciao.
Ehehe! Devo organizzarmi e provare questa tecnica anche io.
A proposito: linkato sul mio blog. Ciao!!!
Esperiezza vissuta?
E da che parte?
😀
galatea: grazie del link.
Se riesci a guadagnare qualcosa con questo sistema, ricordati di chi ti ha suggerito l’idea!
capemaster: purtroppo non ho vissuto una esperienza simile a nessuno dei tre personaggi: non ho avuto un aumento di 200 euro per attività extra-lavorative, non ho lo stipendio di un manager e non sono mai riuscito a imbrogliare qualcuno per 50000 euro (e neppure per 50, ad essere sinceri).
Eh sì, la critica per le opere (d’arte?) funziona proprio così. Quanti capolavori saranno nati in un modo simile?
io pensavo fosse il modo di vendere i vicere’ (libro/film)
@Ivo: Eccellente! Mi hai regalato 10 minuti di assoluta allegria. Grazie!
@FANEZA: Dissento con vigore. Il libro di De Roberto è un capolavoro. Il film no, ma è assolutamente godibile. Naturalmente, nelle sale italiane è durato il tempo di un amen 🙁 .
Un cordiale saluto, Fulvio
@fcovone: Grazie a te.