Dialoghi alla frontiera

Scena: treno alla stazione internazionale di Chiasso in procinto di partire per Milano.

Giovane e baldanzoso membro della Guardia di Finanza (di seguito: finanziere): Buongiorno.

Io pensante: Cazzo vuoi non vedi che sto leggendo?

Io parlante: Buongiorno.

Finanziere: Lei è diretto in Italia?

Io pensante: E quali altri possibilità ci sarebbero, per uno seduto su un treno fermo a Chiasso e che si spera entro pochi minuti ripartirà per Milano?

Io parlante: Sì.

Finanziere: Ed è residente in Italia?

Io pensate e parlante: No

Finanziere: Ce l’ha un documento?

Io pensante: Sono tentato di dire sì e rimettermi a leggere, perché mi hai chiesto se ho un documento, non di mostrarlo. Ma meglio non fare gli scemi.

Io parlante: Sì, lo prendo subito.

Finanziere: No, non si disturbi, non è necessario. Arrivederci.

Io pensante e parlante: …

Pubblicato nella rubrica Spilli

5 commenti su “Dialoghi alla frontiera

  1. probabilmente glielo insegnano alla scuola allievi – a me capitò con una piccola variante:
    poliziotta: cosa contiene la valigetta?
    io: (poggia la valigetta e fa per aprirla)
    p.: NON LE HO DETTO DI APRIRLA! le ho chiesto cosa c’è dentro.
    i.: uno strumento musicale.
    p.: bene. ce l’ha un documento?
    i.: si. (fa per mettere mano al portafogli, ma si blocca)



    p.: favorisca i documenti.

  2. Dai carabinieri (vera, accaduta al sottoscritto, accompagnando un amico a fare la denuncia)
    Amico: “Buonasera. Vorrei denunciare lo smarrimento del portafoglio con tutti i documenti“.
    Carabiniere: “Buonasera. Documenti.

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