Perché ci si vaccina meno? Alcune ipotesi

Foto di Joshua Hoehne

Repubblica titola che “le quarte dosi per gli over 60 non decollano“; se guardo i dati svizzeri vedo che la terza dose (o “primo richiamo” come si preferisce chiamarla qui) è da marzo che ha praticamente raggiunto un plateau di poco superiore al 40% della popolazione. Our World in Data mostra una situazione simile in molti Paesi europei.

Penso si possa dire che l’interesse verso i vaccini sia calato nel senso che molte persone che hanno completato il primo ciclo vaccinale non sono andate avanti e una buona parte di chi l’ha fatto non ha interesse alla quarta dose o secondo richiamo. Perché? Ovviamente non ne ho idea e le poche ricerche sull’esitazione vaccinale relativa ai richiami che ho trovato non dicono molto sui motivi. Posso tuttavia fare qualche ipotesi.

  • Non ci sono più incentivi1 come il Green Pass o Certificato Covid. Può essere uno dei motivi; sicuramente non è l’unico e dubito sia comunque preponderante: molte persone si sono vaccinate anche senza queste misure per cui la loro assenza non può spiegare il minore interesse attuale.
  • Si è tornati alla “normalità”. Dicevo che gli incentivi hanno mosso solo una parte delle prime vaccinazioni, ma questo è vero per le misure adottate; è possibile che uno dei motivi che ha spinto molti a vaccinarsi sia stata la prospettiva di farla finita con le molte restrizioni introdotte. Adesso che la possibilità di introdurre nuovi lockdown appare remota, può essere che si senta meno l’urgenza di fare altre dosi.
  • Minor timore di ammalarsi. Il Covid fa meno paura o comunque ci si sente sufficientemente protetti, almeno dalle conseguenze più gravi, anche da due/tre dosi.
  • Minor fiducia nei vaccini. Inutile nasconderselo: c’erano grandi aspettative sui vaccini e in particolare sul loro potere sterilizzante, ovvero la capacità non solo di proteggere dalla malattia grave ma anche di fermare i contagi, e su questo la comunicazione non è sempre stata chiara. Grandi aspettative spesso portano a grandi delusioni.
  • Minor fiducia nelle autorità (sanitarie e politiche). Penso non ci sia molto da aggiungere, su questo punto.
  • Si attendono tempi migliori (aggiunto dopo la pubblicazione iniziale dell’articolo). Visto che l’efficacia dei vaccini è limitata nel tempo, meglio aspettare l’autunno quando (probabilmente) ci sarà un’altra ondata. Non so quanti la pensino così, ma almeno una persona c’è.
  • Molti si sono contagiati recentemente e mi pare si consigli di aspettare qualche mese prima del richiamo (anche questo punto è stato aggiunto dopo la pubblicazione iniziale, vedi commenti).

Personalmente, penso che i motivi principali siano il secondo e il terzo (ritorno alla normalità e minor timore di ammalarsi). Temo che anche la minor fiducia verso vaccini e autorità giochi un ruolo.

  1. Includo sia quelli positivi per chi si vaccina sia quelli negativi per chi non si vaccina, incluse eventuali sanzioni. []

15 commenti su “Perché ci si vaccina meno? Alcune ipotesi

  1. Non capisco: il titolo (e il tema) doveva essere “Come mai questa campagna vaccinale con un vaccino preparato per un virus ormai vecchio di due anni e il 90% delle persone già vaccinate è ancora in piedi?”

  2. @hronir: Direi perché l’alternativa non è un vaccino aggiornato, ma il nulla.

    Sarà interessante vedere come sarà la distribuzione, tra vaccini vecchi e nuovi, nei Paesi quando (ma li sento annunciare dalle case farmaceutiche da un bel po’) saranno disponibili quelli aggiornati

  3. @Ivo: qualsiasi cosa meglio di niente… Tutta la gestione di questa pandemia, a parte la prima campagna vaccinale, è stata precisamente tutto un “qualsiasi cosa, anche se inutile, persino se dannosa, piuttosto che niente”.

  4. @Davide: Sinceramente non ne ho idea. Essendoci serbatoi animali di certo non lo eradichi. Del resto con l’influenza funziona così, un vaccino l’anno (che però conservi in frigo senza problemi)

    @hronir: Io mi son limitato a “meglio un vaccino realizzato per il virus originale di niente”, la parte “meglio qualsiasi cosa, anche se inutile o dannosa” l’hai aggiunta tu 😉

  5. In quarant’anni nessuno mi ha mai “spinto” a vaccinarmi per l’influenza. Ne pubblicizzavano un po’ il vaccino a virus inattivati per gli anziani ogni anno a inizio inverno, e la cosa finiva lì. La conservazione in frigo (che c’entra?) è proprio l’ultimo dei problemi.

  6. @davide Per chi lo deve distribuire (e anche per chi lo deve fare) è forse il primo dei problemi: un conto è una cosa che conservi in un normale frigorifero di casa, un altro mantenere i -30 (o quanti son poi) e dover usare tutte le dosi in fretta una volta scongelato. Per dire: a me il vaccino antinfluenzale l’ha sempre passato il datore di lavoro (gratis, se vale come spinta) tramite una farmacia convenzionata, senza sbattimenti di prenotazioni e orari.
    L’obbligatorietà – con le infinite sfumature delle spinte più o meno gentili – è un altro discorso

  7. @ivo: “meglio un vaccino realizzato per il virus originale” che ho già assunto tre volte, non è bastato a risparmiarmi il contagio con quest’ultimo, che si è manifestato come un’influenza più o meno pesante, che mi avrà già rinforzato la risposta immunitaria per le varianti più recenti… be’, sicuramente è meglio niente, soprattutto perché è un vaccino di nuova generazione, con dubbi di rischi di effetti collaterali ormai conclamati (trombosi, miocarditi), o almeno è ragionevole che, niente, sia giudicato meglio di quel vaccino da molti, perché ovviamente ciascuno è libero di farsi anche 12 dosi, ma qui si parlava di campagna vaccinale.

  8. Gratis? Non sapevo che la Pfizer lavorasse per beneficenza.

    A parte quello: è la temperatura che è un altro discorso, che non c’entra assolutamente nulla col nostro. L’obbligatorietà invece c’entra eccome, tanto che tu la metti al primo punto con l’eufemismo “incentivi”.

  9. Si stava discutendo – già andando oltre il tema dell’articolo, ma del resto i commenti sono fatti anche per questo – della possibilità che quello per il Covid diventasse un vaccino annuale, tipo influenza (e il “gratis” si riferiva appunto a quest’ultimo, pagato dal mio datore di lavoro).

    Se sarà così, vedo un problema logistico non indifferente dovuto alla temperatura. Vi interessa di più l’obbligatorietà? A quella generale non ci si è arrivati nella fase peggiore della pandemia, dubito ci si arrivi adesso. Grosse limitazioni come quelle viste spero di no. Io chiuderei qui il discorso sull’obbligatorietà, perché includervi anche campagne pubblicitarie mi pare una forzatura.

  10. Ricordavo che erano stati approvati tempi più lunghi, anche se non ricordavo così tanto. Che non sia mai stato un problema dovremmo chiederlo a chi ha organizzato le campagna vaccinali: sospetto che qualche difficoltà ci sia stata 😉

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