Ieri sono andato in università a Milano.
Alla frontiera un doganiere italiano mi ha fermato, controllato i documenti e la borsa, verificando che non nascondessi nulla di losco nel centinaio di fogli stampati – perlopiù articoli di riviste scientifiche o di filosofia – che vi tengo.
Arrivato in università, il classico incontro che credo tutti hanno fatto almeno una volta nella vita: il compagno che cerca di venderti Lotta comunista.
Il dialogo, grosso modo, è stato il seguente:
— Compagno! Dai, tu che hai una faccia di sinistra, prendi Lotta comunista!
— Lotta comunista? Oggi no, domani forse…
— Ma è oggi che bombardano il Mali!
Non so che cosa mi abbia turbato maggiormente: se il fatto di avere una faccia di sinistra, che i compagni d’oggi non riconoscano una citazione di Giorgio Gaber o che pensino che un bombardamento sia motivo per acquistare Lotta comunista.