Non capisco la retorica della lentezza, quella per cui basta appiccicare uno “slow” – o un “lento” se l’inglese è proprio inutilizzabile – davanti a un concetto per renderlo buono.
Una breve ricerca su internet porta alla scoperta – oltre del classico “Slow Food” – anche di Slow Gardening, Slow Money, Slow Parenting, Slow Travel, Slow Art, Slow Media, Slow Fashion, Slow Science, Slow Education, Slow Church e persino la Slow Medicine.
Non rimpiango i tempi in cui si trovava “un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia”1 e sono sicuro che molte di queste iniziative sono meritevoli.
Ma perché devono presentarsi come “slow”?
- Già, per Marinetti – almeno nel 1909, anno del Manifesto del futurismo – l’automobile era maschile, non femminile. [↩]