Nel 1939 il compositore spagnolo Joaquín Rodrigo scrisse il bellissimo Concierto de Aranjuez. Lo strumento solista di questo concerto è la chitarra, ed è una scelta insolita, per la musica classica. Diverso il caso della musica leggera o popolare, dove la chitarra è forse lo strumento più diffuso.
Non è un luogo comune affermare che le origini della chitarra si perdono nella notte dei tempi: in Persia sono state trovate tracce risalenti a 3000 anni prima di Cristo ed il nome stesso deriva, attraverso il greco, dal sanscrito e dal persiano.
La chitarra moderna, molto simile a quella che conosciamo oggi, è opera del musicista Zyryab, nato a Baghdad nel VII secolo.
In Europa la chitarra arrivò nel X secolo, grazie ai mori che la diffusero in Spagna.
Uno strumento decisamente poco europeo ed per nulla occidentale, e stupisce che nessun difensore dell’occidente abbia proposto di bandire la chitarra, almeno dalle chiese: è in effetti un grave cedimento culturale tollerare che la chitarra venga suonata nella casa del Signore come accompagnamento dei testi sacri.