Ivo Silvestro

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Socrate: Posso farle una domanda?

Interlocutore: alzando gli occhi al cielo – Ho un brutto presentimento.

Socrate: Come scusi?

Interlocutore: Dicevo che ho un brutto presentimento: da lettore dei dialoghi di Platone so bene che, quando Socrate pone una domanda, il poveretto che viene interrogato fa sempre la figura del pirla.

Socrate: Platone amava scherzare. E poi sono passati duemila e cinquecento anni: le cose cambiano.

Interlocutore: Va bene, le voglio credere: ponga pure la sua domanda.

Socrate: Perfetto: che cosa è un blog?

Interlocutore: Un blog? Tutto qui?

Socrate: Sì. Le ho detto che non è difficile.

Interlocutore: Perfetto, allora il blog è un sito…

Socrate: Un sito? Quindi un luogo, un posto.

Interlocutore: No. Come ha giustamente ricordato, sono passati duemila e cinquecento anni: oramai un sito non è più un luogo geografico.

Socrate: Se un sito non è un luogo geografico, allora che cosa è?

Interlocutore: Calma, una domanda alla volta: si era partiti dai blog.

Socrate: Giusta osservazione. Cosa significa, dunque, la parola blog?

Interlocutore: Blog? Beh, blog è l’abbreviazione di weB LOG, che in inglese significa…

Socrate: L’inglese lo conosco. Se un blog è semplicemente un web log, allora anche io ho un blog, e non lo sapevo.

Interlocutore: Lei ha un blog? Non lo sapevo. Lo posso vedere?

Socrate: Certamente. È dietro casa mia.

Interlocutore: Come scusi?

Socrate: Sì, ho un web log, un ceppo di legno ricoperto di ragnatele. È questo il significato inglese di web e log!

Interlocutore: Ehm, aspetti un attimo – prende un dizionario di inglese – sì, in effetti web è ragnatela, e log è un ceppo di legno… però io mi riferivo ad altri significati di queste parole!

Socrate: Mi spieghi: che cosa è un blog!

Interlocutore: Sono dieci minuti che discutiamo, e ancora siamo fermi alla domanda iniziale. Avevo ragione io: sto facendo la figura del pirla.

Socrate: Non si intristisca e cerchi di rispondere alla mia domanda: che cosa è un blog.

Interlocutore: Allora, lei sa cosa è internet? Cosa è un computer?

Socrate: È una domanda impegnativa: non posso dire di sapere cosa sia un sito internet. E neppure un computer. E poi non è educato rispondere con una domanda.

Interlocutore: Però ha già visto un computer? Ha già usato un computer, magari per navigare in internet e leggere un giornale, cercare informazioni su qualcuno, e così via?

Socrate: Sì, mi è capitato di fare tutte queste cose: attività interessanti, ma che non credo abbiamo a che fare con l’essenza di sito internet e computer.

Interlocutore: Ignorando l’osservazione di Socrate – Bene, allora saprà anche cosa è un sito internet.

Socrate: Come prima, non posso affermare di conoscere…

Interlocutore: Interrompe bruscamente Socrate – Certo, certo, non può dire di sapere esattamente quale sia l’essenza di un sito internet. Però comprende espressioni come “collegarsi al sito del New York Times” o “visitare il sito di playboy”.

Socrate: Sì, comprendo queste espressioni. Ovviamente questo non significa che sappia cosa sia un sito internet!

Interlocutore: Credo che queste sue affermazioni siano state messe in discussione, negli ultimi duemila anni, ma di questo è meglio se ne discute con altre persone più competenti di me.
Torniamo alla sua domanda: cosa è un blog? Un blog è un sito internet personale, un diario pubblico.

Socrate: Capisco. Quindi web non sta per ragnatela, ma per internet, e log non è ciocco di legno, bensì diario, registro.

Interlocutore: Esattamente. Soddisfatto della risposta, posso andare?

Socrate: Quanta fretta! Avrei ancora una domanda

Interlocutore: Affranto – E quale sarebbe questa domanda?

Socrate: È semplice: cosa intende con sito personale e pubblico?

Interlocutore: Intendo dire, semplicemente, che è un sito relativo ad una persona e accessibile a tutti.

Socrate: Quindi, in un blog si parla esclusivamente degli eventi personali dell’autore.

Interlocutore: Beh, no, aspetti, quando ho detto personale… cioè relativo ad una persona, non intendevo che i blog riguardano esclusivamente gli eventi di quella persona. È un punto di vista: tutti i testi, che in gergo vengono chiamati post, sono caratterizzati dal punto di vista dell’autore.

Socrate: Capisco. Allora tutti quei siti, che credevo fossero blog, nei quali si discute, senza alcun punto di vista particolare, di politica, psicologia, sport, filosofia, narrativa eccetera, come si chiamano?

Interlocutore: Temo siano anch’essi dei blog. Diciamo che personale va inteso nel senso di gestito e scritto da una persona, ma senza limiti riguardo al contenuto: un autore può scrivere, sul proprio blog, di tutto quello che gli pare, può pubblicare racconti, descrivere i propri sentimenti, riportare notizie e così via, scrivendo a partire dal suo personale punto di vista oppure no.

Socrate: Capisco. Comunque non possono esistere blog collettivi, giusto?

Interlocutore: A dire il vero, esistono blog gestiti da più persone…

Socrate: Ma allora la sua definizione non funziona!

Interlocutore: Sì, in effetti è vero.

Socrate: Allora le ripongo la domanda iniziale: cosa è un blog?

Interlocutore: Riprendiamo dall’inizio. Lasci perdere la storia del diario personale e cerchiamo un altro approccio al problema. Un blog è un sito nel quale i post sono ordinati per data.

Socrate: Ordinati per data? Quindi anche il sito di un giornale, che riporta le notizie in ordine cronologico, è un blog?

Interlocutore: No, aspetti. Un blog è un sito nel quale i post sono ordinati per data… e nel quale le persone possono lasciare commenti.

Socrate: Quindi se il sito internet, ad esempio, del New York Times desse la possibilità di lasciare commenti, diventerebbe un blog?

Interlocutore: Sì. Cioè, no. Il sito del New York Times non è un blog, e non lo sarebbe neppure se ci fossero i commenti. Il New York Times fornisce notizie sugli eventi, scritte da molte persone…

Socrate: Ma lei aveva detto che non ci sono limiti al contenuto e che vi possono essere più autori. Inoltre, sul sito del New York Times ho trovato anche molte opinioni.

Interlocutore: Giusta osservazione. Diciamo che un blog è…

Socrate: Cosa è un blog?

Interlocutore: Sa che non riesco a risponderle?

Socrate: Ma come, non riesce a rispondere ad una domanda così semplice?

Interlocutore: La domanda è semplice, ma la risposta, evidentemente, no.

Socrate: Una cosa molto strana: tutti parlano e scrivono di blog, molti siti si definiscono così, e nessuno è in grado di dirmi cosa significa questo termine!

Interlocutore: Ho una idea: aspetti qui un attimo! – Se ne va.

Socrate: Per avere la risposta, sono disposto ad aspettare ben più di un attimo!

Qualche minuto dopo, l’interlocutore ritorna in compagnia di un’altra persona.

Interlocutore: Eccomi di ritorno. Ho portato una persona che forse può aiutarla a risolvere il problema.

Socrate: Il suo amico è finalmente in grado di dirmi che cosa è un blog?

Interlocutore: Non proprio. Ma cedo a lui la parola.

Interlocutore Sconosciuto: Invece di mostrare quello che è comune a tutto ciò che chiamiamo blog, io dico che questi fenomeni non hanno affatto in comune qualcosa, in base al quale impieghiamo per tutti la stessa parola, – ma che sono imparentati l’un con l’altro in modi differenti. E grazie a questa parentela, o a queste parentele, li chiamiamo tutti blog. Non posso caratterizzare queste somiglianze meglio che con l’espressione somiglianze di famiglia; infatti le varie somiglianze che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano nello stesso modo: corporatura, tratti del volto, colore degli occhi, modo di camminare, temperatura, eccetera. E dirò: i blog formano una famiglia.

Socrate continuò a lungo la discussione con l’Interlocutore Sconosciuto. Ma questo è un altro dialogo.

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  1. nullo 31 Agosto 2006 at 14:52

    bello!

    ma non c’era bisogno che gli facevi l’onore di presentargli wittgenstein, la lezione sull’uso gliela avevi già spiegata bene tu a metà dialogo 🙂

    ciao,
    nullo

  2. Sergio G. Caredda 31 Agosto 2006 at 15:55

    La Giornata del Blog

    Come già scritto sul mio blog più “tecnologico”, oggi è la Giornata Internazionale del Blog. Scopo di questa iniziativa, è quello che ogni Blogger segnali almeno 5 blog che legge con regolarità, o che magari lo “stimolano”,…

  3. Sirjoe 31 Agosto 2006 at 16:22

    Bè che dire, capisco che sia stata una coincidenza, ma è sicuramente un caso di “serendipity” socratica;-)

  4. missmidnight 31 Agosto 2006 at 16:49

    Molto molto carino… io mi sono trovata in situazioni simili anche con chi usa un po’ internet…

  5. Ivo Silvestro 31 Agosto 2006 at 23:30

    nullo: L’interlocutore ha semplicemente sviato il discorso, senza impartire alcuna lezione sul significato come uso. Per quello, soprattutto se l’allievo è cocciuto come Socrate, ci vuole proprio Wittgenstein!

    missmidnight: Credo che chiunque si sia trovato in situazioni simili, con termini informatici o scientifici o sportivi eccetera. Il dialogo, in questi casi, è sempre divertente, a volte anche intelligente…

  6. dummeJunge 1 Settembre 2006 at 15:49

    Uh io mi sto rompendo la testa per capire quello che Wittgenstein dice sui concetti (entità mentali) e sul significato come regola. Sono sull’orlo della disperazione….

  7. Ivo Silvestro 1 Settembre 2006 at 16:06

    Wittgenstein direbbe che un concetto non è un entità mentale e che il suo significato è l’uso, non la regola.
    Direbbe, non dice, perché in realtà le cose sono moooooooooooolto più complicate.

    Non disperarti: nella vita ci sono cose ben peggiori che non comprendere un filosofo morto più di cinquanta anni fa 😉

  8. dummeJunge 1 Settembre 2006 at 16:20

    ho un esame sul secondo Wittgenstein, e il libro di Voltolini invece che facilitare le cose le complica, soprattutto quando parla del “vedere come”. Tant’è per quel che valgono gli esami universitari oggigiorno (cioè nulla)…

  9. Ivo Silvestro 2 Settembre 2006 at 10:54

    Wittgenstein versione vulgata (un discorso semplicificato ma sostanzialmente corretto).
    Quale è il significato di un concetto? Il primo Wittgenstien parlava di immagine logica e altre fesserie, che il secondo Wittgenstein ha trovato forse accettabili per il linguaggio della logica e della matematica, non certamente per il linguaggio comune.
    Il significato di un termine è la sua spiegazione, e la sua spiegazione, almeno a volte, non può che essere il suo uso, il suo impiego concreto e fattuale. Non delle semplici regole, perché le regole ancora una volta andranno spiegate tramite degli esempi concreti e fattuali. L’esempio e la capacità di comprendere gli esempi sono vitali per la comprensione e la spiegazione del significato.

  10. Ivo Silvestro 2 Settembre 2006 at 10:55

    Sul vedere-come ne riparliamo un’altra volta… Ci ho scritto la mia tesi, sul vedere-come, e riassumere in un commento è arduo…

  11. dummeJunge 2 Settembre 2006 at 11:36

    ok uso i tuoi commenti come base di appoggio per riguardare il testo… thank you

  12. Ivo Silvestro 2 Settembre 2006 at 17:59

    Intanto provo pure a riassumere il vedere-come.
    Grammatica (significato?) di vedere: passivo, dipendente dagli oggetti, involontario (un oggetto rosso non si può vedere verde o non vedere, a meno di non dipingerlo o nasconderlo).
    Grammatica (significato?) di interpretare: attivo, parzialmente indipendente dagli oggetti, volontario (risolvere un rebus, capire una legge incomprensibile: formulo ipotesi, le controllo).
    Vedere-come: è un vedere (non formulo ipotesi) ma anche un interpretare (posso controllare il vedere il disegno ora come una anatra ora come un coniglio).

    Insomma, un casino: una via di mezzo tra concetti psicologici radicalmente diversi.

    Il vedere-come è anche affine agli esempi, tanto importanti per la comprensione dei concetti: vedere una azione come un esempio più generale…

  13. La Giornata del Blog | Tekné 17 Novembre 2008 at 20:16

    […] L’Estinto, blog di Ivo Silvestroi che tratta di varie questioni da un punto di vista filosofico. E che proprio oggi ci propone un dialogo socratico, su cosa sia un Blog. […]

  14. World Blog Day 2006! | Tekné 17 Novembre 2008 at 20:17

    […] L’Estinto, by Ivo Silvestri talking about philosophy in daily life, and that today published a dialogue, on what a Blog is. […]

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