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Ivo Silvestro

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Lapsang SouchongIl Lapsang Souchong è un tè nero prodotto unicamente sul monte Wuyi, un luogo particolarmente bello se l’UNESCO l’ha dichiarato patrimonio dell’umanità. La particolarità del Lapsang è che le foglie di questo tè vengono affumicate.
Annusando le foglie di questo tè pronte per l’immersione nell’acqua bollente, un insignificante campione di persone (gli ospiti del pranzo di Pasqua) ha unanimemente dichiarato cattivo il loro profumo: “sembra tabacco”, “sa di torba” e “sembra cenere” sono state alcune delle reazioni.

Il sapore del tè, una volta vinta la ritrosia dovuta all’annusata di prima, si è rivelato completamente diverso e molto buono.
Le apparenze ingannano.

Foto: Wikipedia

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  1. lector in fabula 25 Marzo 2008 at 11:29

    La metafora si presta a un’infinità d’interpretazioni. Qual è quella corretta? 🙂

  2. Ivo Silvestro 25 Marzo 2008 at 16:52

    @lector: Lo so, vi ho abituati a profonde riflessioni filosofiche, e adesso giustamente ti chiedi come va interpretato questo piccolo episodio… che in realtà non va interpretato: si tratta solo di un piccolo evento realmente accaduto, nel quale puoi trovarci quello che vuoi.
    Se ti viene voglia di assaggiare il Lapsang, sconsiglio quello in bustine.

  3. Marco Ferrari 25 Marzo 2008 at 20:23

    Il mondo sensoriale di ogni persona, quello mediato dalla vista, dall’udito, dall’olfatto, è completamente diverso da quello di altre persone. Io un colore lo vedo verde, un collega lo vede marrone. E non è solo questione di nomi. E’ stato determinato (non chiedermi il riferimento, facciamo a fidarci) che veramente gli occhi rispondono a lunghezze d’onda uguali in maniera diversa. Non mi stupisce che anche l’olfatto sia relativo.
    Per questo un approccio scientifico (la luce di 470nm, per esempio) è sempre meglio di uno empirico in senso stretto. Ed è anche condivisibile.
    Ciao

  4. Ivo Silvestro 26 Marzo 2008 at 17:41

    @Marco Ferrari: A parte il fatto che qui c’era una certa convergenza di opinioni (o comunque le divergenze erano più che altro linguistiche e riguardano, se proprio vogliamo usare un termine tecnico, la verbalizzazione della sensazione), non direi che l’approccio scientifico è migliore di uno empirico.
    Un tabulato con la composizione chimica del Lapsang, per quanto più oggettiva della mia soggettiva sensazione, non mi soddisfa altrettanto (e credo che non soddisfi neppure il più scientista degli scienziati).
    Insomma: si tratta di due cose diverse.

  5. Marco Ferrari 26 Marzo 2008 at 20:19

    Ovviamente hai ragione, ma volevo provocarti e vedere come avresti risposto… Avrei potuto scrivere la tua risposta quasi parola per parola.
    Spero non ti sia offeso del minitranello. 😎

  6. Ivo Silvestro 27 Marzo 2008 at 10:59

    @Marco Ferrari: dal momento che ho superato il test, non mi offendo 😉

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