Filosofia per bambini

Dopo le canzoni – da ‘Bambino piccino ti mando un bacino’ alle tre scimmiette che saltano sul letto passando per ‘La palla rotola, la palla gira’ e ‘Lo scriffo-fo ha due baffi-fi’ – e l’immancabile giro giro tondo,1 mentre la bionda creaturina mangiava un biscotto – o della plastilina rosa, non mi è chiaro – mi sono messo a cercare un po’ di sollievo per la mente.
In un libro per bambini: Pandi e i colori di Oda Taro. Continua a leggere “Filosofia per bambini”

  1. In realtà il giro non è stato tondo, ma rosa: “Giro giro rosa/ gialla è la mimosa/ prato verde cielo blu/ tutti cascan giù”. []

Non ci disponde di certezze

Il supremo interesse che si guida non ci dispone di certezze, ma di speranze: la speranza che la comunità perduri e garantisca le mie inferenze al di là di ogni limite assegnabile, che sia testimone in ogni momento della verità complessiva delle mie scelte, che la realtà risulti vera nell’opinione finale. Ma questo è chiaramente un rinvio teleologico, di ispirazione non solo etica, ma anche religiosa, come abbiamo visto: stiamo pensando al tempo cristianamente inteso con il suo svolgimento lineare e il suo esito resurrezionale. L’Interpretante Logico Finale è un Interpretante Etico Universale. Questa è l’opinione di Peirce: la ragione che mi conduce a comportarmi in un certo modo perché alla lunga il mio comportamento si possa rivelare ragionevole, non è una ragione, ma un puro atto di fede.

Rossella Fabbriches, “L’entanglement tra etica e logica nel pragmatismo di Peirce” in Rosa M. Calcaterra (a cura di), Pragmatismo e filosofia analitica, Macerata, Quodlibet, 2006, p. 102

ll pragmatismo è vivo e lotta insieme a noi

Poco più di un secolo fa veniva pubblicato Pragmatism di William James, e Bertrand Russell iniziò a prendere in giro quella che, con squisito humor inglese, chiamò “verità transatlantica”: la verità è ciò che è utile, non ciò che è reale. Ad esempio, in caso di omicidio non dovremmo cercare il colpevole, ma chiederci chi è più utile togliere dalla circolazione.

All’inizio del 2008, Raffaele Bonanni, segretario nazionale della CISL, riprende, in una lettera a L’Unità1, l’interessante idea che una verità debba essere utile:

Caro Direttore,
non è affatto vero […] che ho chiesto alla Rai di escludere dal palinsesto il documentario di Francesca Comencini In Fabbrica. Nella mia lettera al Direttore, Claudio Cappon, ho solo invitato la Rai a riflettere attentamente prima di mandare in onda un documento storico, che, […] a mio parere, non rappresenta in maniera corretta e utile la realtà.

  1. «La Comencini sbaglia», L’Unità, 4 febbraio 2008 []