Fenomenologia del pettegolezzo

Ogni lettura ha i suoi momenti e ogni momento ha le sue letture. Ci sono testi che richiedono concentrazione, che non ammettono distrazioni. Ci sono testi che richiedono, per essere apprezzati, una lettura attiva: sottolineature, rilettura, brevi note a margine e così via. Vi sono testi leggeri, ideali quando si è stanchi ma insopportabili quando si è lucidi e mentalmente pronti. Ci sono testi che si adattano all’umore del momento, e altri no.
Una calda giornata estiva nonché festiva, soprattutto se trascorsa a prendere il sole, non è certo ottimale per la lettura di Sull’embrione di Emanuele Severino, al massimo che si può arrivare è La differenza Cristiana di Enzo Bianchi, ma per mezz’ora al massimo. E per il resto della giornata cosa si legge?
Un quotidiano, è ovvio. Meglio se ricco di cronaca locale: meno impegnativa e raccontata con maggiore partecipazione.

Come supplemento, non si capisce quanto gratuito ma comunque obbligatorio, al quotidiano locale c’è anche un noto settimanale a diffusione nazionale, di quelli che una volta si chiamavano rotocalchi, ricchi di cronaca spicciola e indecente. Se ne potrebbe, e vorrebbe, fare a meno, ma l’edicolante con gesto veloce lo infila tra le pagine del giornale. Continua a leggere “Fenomenologia del pettegolezzo”