Una dose di nulla

Tra poco più di una settimana si terrà,  nel Regno Unito, una singolare protesta contro l’omeopatia: alcune persone (“più di trecento”, dichiarano gli organizzatori) ingurgiteranno una massiccia dose di farmaci omeopatici, dimostrando così la loro inutilità.

Come verifica è perfettamente inutile: l’assenza di effetti collaterali è uno dei cavalli di battaglia dell’omeopatia, e il test dell’overdose non verrebbe superato dalla vitamina C, i cui effetti per prevenire lo scorbuto non sono certo un placebo.
Da un punto di vista retorico e politico la protesta potrebbe funzionare. Ma qui, appunto, si passa dalla scienza alla politica, e si possono muovere molte obiezioni, dal rapporto costi benefici di una simile iniziativa all’atteggiamento paternalistico di chi interferisce, a fin di bene, sulle scelte mediche (o pseudo-mediche) degli altri.

Sul rapporto costi benefici: credo che puntare sulla comprensione del metodo scientifico avrebbe effetti forse meno immediati, ma più duraturi e riguardanti anche altri aspetti delle umane superstizioni, ad esempio gli oroscopi  (la mia, ovviamente, è una opinione da non esperto in strategie di comunicazione).
Sul paternalismo: ammesso che vi sia davvero un atteggiamento paternalista, non mi sembra grave, dal momento che ci si limita a sensibilizzare l’opinione pubblica, non a imporre con divieti il ricorso all’omeopatia.

5 commenti su “Una dose di nulla

  1. Le medicine omeopatiche sembra abbiano scarsi effetti? Mah… una mentalità scientifica dovrebbe studiare la letteratura e indignarsi piuttosto per la spesa (enorme) e la resa (scarsa) delle medicine tradizionali. Evidentemente occorre teorizzare diversamente la cosa. Nel campo sanitario l’ analisi costi/benefici è molto più complessa: noi qui spendiamo non solo e non tanto per “guarire” ma anche (e forse soprattutto) per “segnalare la cura” che abbiamo per noi stessi e gli altri.

  2. a parte qualsiasi constatazione di natura economica, mi sembra una protesta inutile. La scelta delle terapie mediche è personale (e certo nessuno obbliga a seguire l’omeopatia) e quindi non capisco proprio contro cosa si protesti…

  3. Beh… se mia moglie, basandosi su “le persone che dicono che fanno bene” propone (o forse dovrei dire propina) cure “omeopatiche” ai miei figli cosa ne devo pensare?
    Il problema come dice troubledspeeder è certo di tipo economico. Quello cui i “seguaci” delle “medicine omeopatiche” vanno cercando da tempo è di poter entrare nel “prontuario farmaucetico” a pieno titolo, senza però rispettarne il protocollo.
    Penso che la protesta (finchè rimane civile avrà di certo la mia solidarietà) sia finalizzata a smascherare l’equivoco “anti-scientifico” e a risvegliare l’attenzione di chi li assume sull’importanza dei protocolli ufficiali.

    Un Sorriso

  4. @broncobilly: Non ho letto approfonditamente i siti segnalati, ma mi sembrano riguardare le politiche sanitarie, non la medicina e la sua efficacia.

    @troubledsleeper: Nessuno è obbligato. Però uno può essere fuorviato da errate informazioni.
    In alcuni paesi, inoltre, le medicine omeopatiche sono rimborsate dalla mutua. In poche parole: io pago, con le tasse, un tizio che propina acqua pura ai propri pazienti.

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