Una cosa tecnica, ma non troppo, sugli RSS

Un tempo qui era tutto RSS.
Dove con “qui” intendo internet e con RSS un protocollo semplice e aperto per condividere contenuti: dalle notizie di un giornale online ai post di un blog ad altri contenuti come i podcast. Tra le altre cose, i feed RSS permettevano alle persone di utilizzare gli strumenti preferiti per fruire e organizzare i contenuti.

Poi sono arrivati i social network – ma il discorso vale ad esempio per Spotifiy e Audible con i podcast in esclusiva – con protocolli chiusi e algoritmi.

Questo significa che se prima era una priorità, per un sito, avere gli RSS per i contenuti dinamici, adesso lo sono i pulsanti per condividere sui social media e sempre più spesso non ci sono più neanche, i feed ai quali iscriversi.

Mi è capitato recentemente di avere a che fare con un sito simile e, dal momento che mi serviva un sistema per essere costantemente aggiornato sui nuovi contenuti, ho trovato tre servizi che generano automaticamente un feed RSS partendo da una pagina web. Nella speranza che possano essere utili anche ad altri, li elenco qui di seguito:

  • FetchRSS. È il più semplice dei tre: carica la pagina e permette di selezionare i contenuti che si vogliono inserire nel feed; purtroppo la versione gratuita prevede solo 5 elementi e si aggiorna ogni 24 ore.
  • Feed Creator. Meno semplice del precedente (occorre indicare manualmente il codice html che deve cercare, ma poi riconosce in automatico gli elementi da importare), ha anche lui il limite di 5 elementi.
  • Feed43. Qui non basta indicare il codice html, ma bisogna proprio impostare come filtrare il testo. Una seccatura che però permette un maggior controllo su quel che finisce nel feed; inoltre la versione gratuita permette 10 elementi e si aggiorna ogni 6 ore.

Dopo aver litigato un po’ con i filtri di testo, ho optato per Feed43.

Aggiornamento

Come segnalato nei commenti, anche gli aggregatori Feedly e rss.app permettono – nella versione a pagamento – di creare dei feed RSS da un sito che non li prevede.

4 commenti su “Una cosa tecnica, ma non troppo, sugli RSS

  1. Io da anni ormai uso Feedly: semplice, gratuito per molte risorse, con un sacco di feature anche nella versione free ed in automatico crea il feed dei siti che aggiungi, anche se non hanno RSS. Da quando Google ci ha lasciati orfani di Reader è un dramma gestire i propri RSS!!!

  2. Anche io uso Feedly (in abbinamento all’app ReadKit su Mac e iPad), però la funzione che dici mi pare sia a pagamento – per questo l’ho esclusa.

  3. I feed RSS sono un’invenzione formidabile. Quando Google chiuse Reader, per me fu una tragedia.
    Oggi uso Feedbin nella versione a pagamento e sono fra i soldi meglio spesi del mio budget. Feedbin permette di seguire anche i profili Twitter e i canali YouTube senza dover followare o iscriversi.
    Per quanto riguarda i siti senza feed RSS, spesso funziona il trucco di aggiungere /rss o /feed alla fine del dominio del sito.
    Dove non funziona il trucco, uso rss.app, anche questo a pagamento, per di più anche abbastanza costoso. Però ha un vantaggio: consente di RSS-izzare anche i social. Da quando uso rss.app, nei social non metto più piede, perché trovo tutto nei miei feed. Profili, Pagine e Gruppi (ma solo pubblici) di Facebook possono essere RSS-izzati, e lo stesso i profili Intagram. Così non dipendo più dalle paturnie dell’algoritmo, che mi mostra solo quello che vuole lui, e non devo mettere like da nessuna parte.
    Insomma sono costi, ma ne vale la pena, se il flusso continuo di informazioni è una risorsa critica per il lavoro o per il tempo libero.

  4. @choamgoldberg Grazie dei consigli (mi toccherà aggiornare il post con le nuove indicazioni).
    Il sito in questione proprio non li ha, gli RSS, anche aggiungendo “feed” o roba simile all’url

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