Un biglietto per Chiasso

Stazione di Milano Centrale, cinque e un quarto del pomeriggio.
Il treno per Lugano delle 17:35 è già lì, sul binario, che aspetta di partire. Vado al distributore self-service di biglietteria (è questo il nome ufficiale) per fare il biglietto.
Dito sulla bandiera italiana per selezionare la lingua; dito su Emissione biglietti, che non mi interessa cambiare prenotazione o ritirare biglietti già acquistati; avviso: pagamento possibile solo con carta di credito o bancomat: dito su continua, che tanto la carta di credito ce l’ho. Stazione di arrivo: C-H-I-A-S Chiasso (il biglietto per la parte svizzera già ce l’ho). Data della partenza? Oggi. Treno? Il 17:35. Attenzione: disponibilità posti esaurita.
Ohibò. E adesso cosa faccio?
Ripeto tutta la trafila: bandiera italiana, emissione biglietti, pagamento solo con carta o bancomat, stazione di arrivo: L-U-G Lugano invece di Chiasso. Ecco che i posti disponibili ci sono. Com’è possibile? Non facciamoci troppe domande, e proseguiamo con l’acquisto. Diritto a riduzioni? Sì, ho l’abbonamento metà prezzo: con 150 Fr. l’anno (o 250 per due anni) pago tutti i biglietti la metà: molto comodo. Il distributore self-service mi propone “GA Switzerland”, “GA Switzerland 2”, “HTX Switzerland” e “HTX Switzerland 2”. Seleziono l’opzione corretta (quale delle quattro corrisponda al mio abbonamento è informazione riservata: ho trascorso un intero pomeriggio per scoprirlo, e non ho intenzione di svendere il frutto delle mie ricerche) e proseguo. Mi chiede il numero dell’abbonamento, inserisco quattro o cinque zeri: so per esperienza che il numero dell’abbonamento è più lungo dello spazio disponibile e, soprattutto, che nessun controllore svizzero si metterà mai a controllare quel numero.
Nuova schermata: Prenotazione. Dito su Posti a sedere e dito su qualsiasi posto. Metodo di pagamento: dito su carta di credito. Avviso: inserire la carta di credito nella fessura sottostante.
Inserisco la carta di credito.
Nessuna reazione.
Inserisco nuovamente la carta.
Il distributore self-service pare in coma, tipo Andreotti intervistato da Paola Perego.
Dito su annulla operazione.
Nessuna reazione.
Di nuovo dito su annulla operazione.
Trenta interminabili secondi nei quali mi chiedo, preoccupato, se dentro il distributore self-service non ci siano dei folletti che, con la mia carta di credito, si stanno pagando le vacanze per tutta la loro comunità (mi consolo pensando che, muovendosi in treno, faranno un viaggio terribile). Sparisce la scritta “Per annullare l’operazione premi qui”. Altri trenta interminabili secondi, nei quali penso ai folletti che, se sono furbi come si dice, andranno in vacanza con un’auto presa a noleggio, ovviamente sempre con la mia carta di credito.
Avviso: operazione annullata. Ai folletti è andata male, stavolta (ma per sicurezza meglio guardare l’estratto conto).

Guardo l’orologio: cinque e venticinque. Ho ancora dieci minuti: ce la posso fare. Mi sposto all’apparecchio a fianco, dove una ragazza sta anche lei litigando con il distributore self-service che, da quel che vedo, chiede un codice segreto senza tuttavia lasciarle la possibilità di inserirlo.
La faccenda sembra andare per le lunghe, e raggiungo altri distributori self-service un po’ più lontani.
Ripeto la trafila: bandiera italiana, emissione biglietti, L-U-G Lugano, oggi, 17:35, abbonamento metà prezzo, numero dell’abbonamento, posto a sedere qualsiasi, pagamento con carta di credito.
Inserisco la carta. In poco più di dieci secondi appare la scritta “Transazione eseguita” e mi stampa il biglietto. Sono le cinque e ventotto. Prendo il biglietto e vado verso il treno.

Incrocio il controllore e gli chiedo numi sui posti non disponibili per Chiasso che, andando a Lugano, improvvisamente si liberano. È anche lui perplesso. Quando gli spiego che ho fatto il biglietto all’automatico, mi spiega che da dieci minuti prima della partenza non è più possibile fare biglietti con prenotazione, ma evidentemente questo non vale per i biglietti internazionali, anche se neppure lui ne era a conoscenza.
Io guardo i distributori self-service posizionate davanti ai binari. Che senso ha la scritta “Biglietto veloce”, se il veloce vale solo fino a dieci minuti dalla partenza? Oltretutto, il primo tentativo l’ho fatto almeno quindici minuti prima.
Perplesso salgo e mi siedo. Sono le 17:35 e il treno, ovviamente, non parte: ha cinque minuti, non segnalati, di ritardo. Ma nessuno, a questo, ci fa oramai più caso.

11 commenti su “Un biglietto per Chiasso

  1. Fantastico: “distributore self-service di biglietteria”.
    Sembra un’espressione di Frassica.
    Come “Quando il caso dice la combinazione” e
    “Vi ho portato un vassoio di piccola mignotteria”.

  2. @Weissbach: Non è Frassica: è solo burocratese (il che è peggio: Frassica vuol fare il comico, i burocrati vogliono fare i precisi…)

    @juhan: Lo so che è tutto normale, lo so, purtroppo lo so…

  3. @.mau.: Magari! Mi risparmierebbe un bel po’ di code e imprecazioni varie…
    Un interrogativo simile me lo ero posto anche io. Immagino che, nel gergo ferroviario, “biglietteria” stia a indicare un insieme di biglietti, un po’ come accade per bigiotteria e gioielleria (nel significato 3 riportato dal De Mauro).
    Quasi quasi la prossima volta, invece dei soliti chilometrici, chiedo “un po’ di biglietteria per Milano”. Vediamo cosa mi rispondono…

  4. Ciao Ivo,
    fino a ieri avrei detto: molto divertente il tuo raccconto!
    Peccato che ieri, dopo che negli ultimi tre mesi il treno da seregno per chiasso delle 8.01 è arrivato in orario solo 2 volte (2 volte in tre mesi capisci??!?), ieri era il primo marzo e dovevo fare l’abbonamento mensile perchè la settimana prima mi ero dimenticato. Bene, la fila il primo giorno del mese dura all’incirca un’oretta perchè ci sono solo 2 sportelli aperti, quindi ho pensato bene di farlo alla sera. Peccato che ieri sera sono uscito alle 8 dal lavoro e mi son scordato completamente del biglietto. Niente di male, un paio di mesi fa mi era già capito e il controllore capendo la situazione e vedendo i mensile degli ultimi 3/4 mesi ha lascaito perdere e mi ha controllato il mensile il giorno dopo. Peccato che ieri sera c’era un controllore giovane simpaticissimo. Appena l’ho visto gli sono andato in contro spiegando la situazione e la risposta è stata: Si va bene, sono 50 euro di multa se me la paghi subito altrimenti 100.
    Non sai quanto sono incaz… in più a un servizio scadente non hanno neanche un minimo di sensibilità e rispetto del cliente. Già l’immagine di trenitalia è da buttare, in più con questi atteggiamenti si fanno nemici anche quei clienti che nonostante tutto continuano a prendere il treno anche per le vacanze. Farò senz’altro sapere a Trenitalia che i miei viaggi per Nizza e Verona che vorrei fare questa primavera li farò in auto e non in treno come avevo intenzione di fare, quindi spero che si facciano due conti su quello che han perso!
    Ciao, scusa per lo sfogo…
    jAcQ

  5. @jAcQ:

    Ciao, scusa per lo sfogo…

    Figurati. Potrei dire “ben vengano gli sfoghi come questo”, ma trattandosi di trenitalia temo una invasione di commenti… 😉

  6. stamattina… sul solito treno ero in carrozza da solo e mi ero quasi addormentato quando a un certo punto è arrivato ancora lui…
    mi son rifiutato di fargli vedere il biglietto e subito m iha detto che se non gliglo faceva vedere mi avrebbe fatto un’altra multa…
    non ho parole..

  7. salve mi chiamo marco ma se utilizzo ga switzerland,
    siamo sicuri che nessuno mi contesti il biglietto anche se non ho l’abbonamento?
    rispondetemi all’indirizzo email: lavoro.gessa@gmail.com
    grazie marco

  8. GA Switzerland”, “GA Switzerland 2″, “HTX Switzerland” e “HTX Switzerland 2″.

    qual è la differenza fra tutte queste? e basta a vere permesso di soggiorno e domicilioo residenza????
    Ti ringrazio se mi puoi offrire delucidazioni

  9. @luis: Sono tariffe ferroviarie, se si ha l’abbonameno generale o il metà prezzo: non hanno nulla a che fare con permessi di soggiorno vari.

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