Traduzioni di genere

È morta la produttrice cinematografica Tiziana Soudani – quella di Pane e tulipani di Silvio Soldini, per capirci.

Tra le varie “manifestazioni di cordoglio”, anche quella delle Giornate cinematografiche di Soletta che qualche anno fa aveva dato a Soudani il Prix d’honneur. Circostanza ricordata così in tedesco e francese:

Die Tessinerin wurde an den 52. Solothurner Filmtagen als erste Filmproduzentin überhaupt mit dem «Prix d’honneur» geehrt.
Aux 52es Journées de Soleure, la Tessinoise avait été la première productrice de cinéma à recevoir le «Prix d’honneur».

C’è una certa ambiguità, in quel “erste Filmprodutenin/première productrice”: intenderà che prima non erano mai stati premiati, in generale, produttori – oppure che non erano mai state premiate donne produttrici ma qualche produttore uomo sì?
Ma capisco le perplessità verso il “maschile inclusivo” (anche se non sono sicuro di come funzioni in francese e tedesco), e comunque l’elenco dei premiati precedenti fuga ogni dubbio: prima di Tiziana Soudani non ci sono produttori o produttrici.

Ma il comunicato di cordoglio è stato tradotto anche in italiano, in un pdf visto che il sito è solo in francese e tedesco. E la frase, da ambigua, diventa semplicemente falsa:

La produttrice ticinese è stata la prima donna in assoluto a ricevere il «Prix d’honneur» alle 52e Giornate di Soletta.

Il premio, in passato, è andato alla giornalista Françoise Deriaz, alla distributrice Ilona Stamm ed altre donne ancora.

Ora, capisco il lasciarsi ingannare dall’ambiguità del femminile, ma come si è arrivati da “prima produttrice” a “prima donna in assoluto”?

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