Premesse implicite

Indiscrezioni sulle dimissioni di Berlusconi hanno un effetto salutare sui mercati finanziari: sulle reti sociali abbondano immagini come questa:1

Immagine interessante – a parte il fatto che nessuno (per quanto ne so) ha specificato che nello stesso periodo temporale non sia successo nulla, dalle stime dei danni provocati dai nubifragi a risultati finanziari di qualche grande azienda.
Mi chiedo tuttavia quali siano le premesse implicite di quei grafici. Forse che il capo di un governo deve dimettersi se la sua presenza non è gradita ai mercati finanziari? Che la politica e la democrazia sono addirittura meno di una sovrastruttura dell’economia?
Molto probabilmente no. Ma allora vorrei che qualcuno mi spiegasse, esattamente, quali sono le premesse implicite e quali le conclusioni.

  1. Nello specifico, quella qui riportata è del Nichilista. []

11 commenti su “Premesse implicite

  1. una conclusione è che probabilmente Silvio si è fatto un po’ di soldi con quello che non si può nemmeno chiamare insider trading.

    La premessa di base è che i mercati sono troppo volatili: la premessa secondaria è che stanno scommettendo contro Silvio.

  2. Possiamo aggiungere una nuova premessa. Qual è il compito di un politico? io direi quello di fare il meglio per il proprio paese. Da questo punto di vista, giusto o sbagliato che sia, lui se ne dovrebbe andare.

    (poi a me resta sempre l’idea che ieri Silvio abbia mandato apposta le notizie sulle sue dimissioni per farsi qualche soldino al volo)

  3. @.mau.: da questa premessa, non si sarebbe mai dovuto candidare!
    Comunque, nessuna associazione dei consumatori ha minacciato di denunciarlo per aggiotaggio?

  4. Pingback: Notiziole di .mau.
  5. Secondo me questa è l’ennesima conferma che la politica ha perso il proprio primato sull’economia (e sulla finanza). In una prima fase ci siamo accorti che la politica di fatto non controlla più del tutto l’economia. Adesso ci accorgiamo che il rapporto “di controllo” si sta addirittura invertendo.

  6. Inutile che vi scervelliate.
    Si tratta di sistemi caotici: non esiste alcun rapporto lineare di causa-effetto, almeno come siamo abituati a immaginarceli.
    Siamo nell’ambito della casualità, non della causalità.
    I mercati rispondono a dei modelli c.d. erratici, proprio in ragione della loro “volatilità”.

  7. @lector: Modelli erratici… domanda da profano: intendi roba assolutamente imprevedibile e incomprensibile, o roba di cui si possono determinare solo tendenze generali?

  8. Solo tendenze generali e in maniera del tutto approssimativa (come per il tempo, le previsioni ci azzeccano solo per i primi tre giorni e neanche sempre).

Lascia un commento